martedì 29 maggio 2012

Capannoni e terremoto


Ancora una volta la maggior parte delle vittime del terremoto di oggi 29 maggio sono a causa della caduta di capannoni e trattasi di operai.
Se si considera che i capannoni sono spesso strutture che non vanno oltre un piano, c’è qualcosa che non va nella costruzione di questi capannoni; anche se costruiti di recente non è stato tenuto conto del rischio sismico, spesso un tetto pesante ed ampio viene posato sopra pochi elementi che in caso di terremoto possono vibrare.
Gli operai morti sotto i capannoni sono da ascrivere in buona parte al terremoto ma anche alla mancata di valutazione del rischio sismico nell’edilizia.
Queste gravi disgrazie servano almeno ad avviare dispositivi legislativi e tecnici sull’edilizia che possano limitare i danni; tra l’altro il costo delle costruzioni con criteri antisismici non è poi così elevato se lo si confronta con l’entità dei danni di un terremoto. I terremoti non si possono eliminare fanno parte della natura della nostra terra ma si possono limitare i danni e anche i morti.
Per oggi il triste cordoglio per chi ha perso le persone care.
29/05/12 franceco zaffuto
Per le ultime notizie
immagine – fascia nera del lutto
altri post su questo blog relativi al decreto n. 59 del Governo

lunedì 28 maggio 2012

Cunctator o sor tentenna


La strategia di Bersani è quella di Quinto Fabio Massimo detto Cunctator (Temporeggiatore) o è solo l’indecisione del sor tentenna?
C’è chi lo tira a sinistra (Vendola e Di Pietro) e chi lo tira al centro “moderato” (Casini e Rutelli). Ma gli strattonamenti non sono solo esterni, quelli sicuramente più pesanti sono interni al PD dove anime diverse convivono in grande disarmonia.
Lo stratega dovrebbe considerare soprattutto i dati che la storia gli ha consegnato: gli elettori hanno votato in più occasioni premiando l’alleanza a sinistra, i tradizionali avversari PdL e Lega sono in notevole difficoltà, il centro non ha decollato nonostante tutto l’affollarsi di vecchi leader (Casini, Rutelli, Fini, Pisano … eccetera), l’ariete grillino avanza, una massa elevata di elettori italiani preferisce non votare, l’Europa indica la recente vittoria di sinistra di Holland e le difficoltà della Merckel .
L’affermazione di una vittoria della sinistra in Italia è abbastanza evidenziata, ma occorre un programma di sinistra che va pensato, studiato e proposto, e il tempo da qui alle elezioni dell’Aprile 2013 non è tanto (ed il programma è anche difficile da stilare perché occorre una vera soluzione per il pane e il lavoro, salvaguardando la libertà e la terra). Occorre anche evitare che la linea Monti non lasci un quantitativo eccessivo di macerie sociali. Di fronte a questo scenario si può temporeggiare ancora per poco, ma tentennare significa perdere una rara occasione storica ed anche non voler assumere la responsabilità di portare il paese fuori dalla crisi.
28/05/12 francesco zaffuto
Immagine - statua di Quinto Fabio Massimo al Castello di Schönbrunn Vienna http://it.wikipedia.org/wiki/Quinto_Fabio_Massimo_Verrucoso

domenica 27 maggio 2012

UNO SU MILLE CE LA FA


“Uno su mille ce la fa…” e non si tratta di Gianni Morandi bensì del Governo Monti, in questo link una qualche spiegazione
Ogni scuola superiore sceglierà il proprio «studente dell'anno» tra quelli che hanno superato la Maturità con il massimo dei voti, 100 e lode. Ogni «studente dell'anno» avrà diritto a una «borsa di studio aggiuntiva» e alla «riduzione di almeno il trenta per cento delle tasse universitarie» per il primo anno accademico.
Qualche premio nelle scuole c’è sempre stato, ma l’idea di questo governo va ben oltre: si vuole istituzionalizzare per tutte le scuole d’Italia una competizione nello stile dei peggiori film sui college americani. Una operazione d’immagine nel paese dove tanti laureati non trovano lavoro, molti sono sottoccupati e alcuni che possono far valere all’estero le proprie qualità emigrano.
La logica premiale sarà quella dell’uno su mille ce la fa: se in una scuola ci sono 10 geni, che hanno ricevuto 110 e lode, il genio sarà sempre uno; perché si tratta di una lotteria e la vita è una lotteria, e sulla base di questa lotteria tutto è giustificato. Poi inizia il fulgido cammino e chissà: il vincente può diventare bravo come lo stesso Monti o può arrivare (baciato dalla fortuna/merito) all’Olimpo di Bill Gates o di Berlusconi.
Inizia il sogno americano, sulla base di questo sogno si regge questo capitalismo vecchio e malato di una crisi economica originata dal troppo denaro accumulato in poche mani di pochi uomini, di “grande merito”.
27/05/12 francesco zaffuto
Immagine Einstein che tira fuori la lingua - più qualche notizia scolastica su Einstein tratta da http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Einstein : Il suo fallimento all'esame d'ingresso presso il Politecnico di Zurigo (autunno 1895), tentato nonostante non avesse l'età minima richiesta e non superato per insufficienza nelle materie letterarie, fu una dura battuta d'arresto; fu mandato dalla sua famiglia a Aarau, in Svizzera, per concludere gli studi superiori, dove ricevette il diploma nel 1896. … Nell'ottobre dello stesso anno superò l'esame di ammissione al Politecnico di Zurigo, vi si iscrisse e vi concluse i suoi studi nel luglio del 1900. Einstein superò gli esami finali del diploma con la votazione di 4,9/6, risultando quarto su cinque dei candidati in matematica e fisica; fra essi vi era anche Mileva Marić, la quale conseguì il voto di 4/6 e venne bocciata. Egli fu altresì l'unico dei diplomati in quell'occasione a non ottenere un posto come assistente al Politecnico di Zurigo “.

sabato 26 maggio 2012

IL TERREMOTO E I CENTO GIORNI


Secondo il decreto sulla Protezione civile ( n. 59 del 15 maggio 2012) lo Stato si occupa del terremoto per 100 giorni poi il carico passa alla Regione. L’Emilia Romagna dovrà pagarsi la ricostruzione. Come? Con la «tassa della sfortuna», la possibilità di alzare fino a 5 centesimi le accise regionali sulla benzina; ma sicuramente l’introito non può bastare per ricostruire case, ospedali, uffici, capannoni industriali. Ben poca attenzione i mass media stanno dedicando a questo argomento, e i terremotati emiliani ormai sono decaduti da notizia di rilievo.
L’obiettivo del Governo, con il suo decreto n. 59, era quello di spostare il costo della ricostruzione per i terremoti dalle casse pubbliche al settore privato costringendo i cittadini a farsi una assicurazione contro le calamità; ma ora non si può certo dire agli emiliani di farsi una assicurazione postuma e di conseguenza il terremoto dell’Aquila, che doveva essere l’ultimo assistito dallo Stato, diventa nei fatti il penultimo.
Il decreto n. 59 è assurdo: elimina la solidarietà tra regioni colpite da disastri e regioni non colpite; elimina la solidarietà tra privati colpiti e privati non colpiti tra diverse zone geografiche del paese (le assicurazioni private faranno pagare cifre diverse a seconda delle aree di rischio).
La solidarietà è possibile, ed è anche meno gravosa economicamente, quando ricade su un ente più ampio; sarebbe addirittura necessaria una solidarietà a livello europeo in aiuto a paesi a rilevante rischio sismico; ma in attesa di un’Europa poco attenta a questo grave problema, almeno la nazione Italia deve fare il suo dovere. Lo Stato è l’organo che deve assicurare la solidarietà nelle disgrazie nazionali, e non può sfuggire alle sue responsabilità pubbliche.
Il decreto 59 deve essere ancora esaminato dal Parlamento italiano e il Parlamento italiano può stracciarlo almeno per tutta la parte che riguarda ricostruzione e risarcimenti. Una parte della nuova IMU dovrebbe essere devoluta ad un fondo di garanzia per coprire i necessari interventi di ricostruzione in caso di disastri: se l’IMU venisse ad avere il carattere di imposta di solidarietà sociale forse i cittadini la pagherebbero con meno odio.
26/05/12 francesco zaffuto
Questo post continua l’argomento trattato su TERREMOTO: fatti vostri

venerdì 25 maggio 2012

Un giorno ancora


Già le celebrazioni ci sono state, istituzionalmente solenni e commosse. Arrivo con un giorno di ritardo, volutamente in ritardo perché ora inizia la conta di altri venti anni. Riprendo alcune frasi ben conosciute di Falcone:
La mafia non è affatto invincibile. È un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.” Giovanni Falcone
“Venti anni sono una parte sostanziosa di una vita, non sono un intervallo di tempo breve”, ricorda questo post: http://ideologiaverde.blogspot.it/2012/05/la-strage-di-capaci-la-mia.html
Con venti anni di vera politica, di interventi economici e culturali, legati agli interventi di polizia giudiziaria in Sicilia la mafia sarebbe scomparsa. Ma se li scorriamo questi ultimi venti anni sembrano persi. Non possiamo aspettare altri 20 anni.
25/05/12 francesco zaffuto
Immagine di Falcone e Borsellino nel francobollo commemorativo delle Poste Italiane

giovedì 24 maggio 2012

La conservazione delle cartacce


Siamo un po’ tutti alle prese con il modello 730 o con l’Unico. Tutti gli scontrini della farmacia, la fattura del dentista, la fattura della ristrutturazione della casa, la ricevuta di una donazione: tutto a posto … ora via al CAF (che non è una parolaccia).
Il giovane del CAF (che di solito è un lavoratore precario) esamina tutte le cartacce, fa il conto e poi vi dice se avete diritto al rimborso oppure no. Riportate le cartacce a casa e pare che sia finito.
NIENTE AFFATTO!
Non è finito per niente, dovete custodire bene tutte le cartacce per 5 anni e se avete una ristrutturazione di casa con rateazione decennale allora la relativa cartaccia dovete tenerla per 10 anni. L’Agenzia delle Entrate potrebbe tra qualche anno chiamarvi a rendere conto di tutte le cartacce e se non ci sono scattano le multe.
Avete un bel dire che siete andati al CAF o dal commercialista; tutto il controllo effettuato da quei soggetti non conta un bel nulla, ha solo la valenza di avervi aiutato a compilare qualcosa che sta sotto la vostra responsabilità e che non ha un carattere definitivo.
Il fisco in Italia è una minaccia permanente.
Ma perché deve funzionare così?
Perché i sindacati hanno accettato la logica del CAF?
Perché non può funzionare in altro modo?
Penso proprio che possa funzionare in altro modo: l’Agenzia delle Entrate dovrebbe avere uffici a cui rivolgersi che funzionano; si potrebbe andare in questi uffici con le cartacce, fare la dichiarazione, e chiudere la partita in via definitiva, tirare un sospiro di sollievo e strappare le cartacce gridando alleluia.
Mi si risponderà che questo metodo è costoso, penso proprio di no: intanto si viene a risparmiare su tutti i controlli successivi, si viene a risparmiare sulle uscite dello Stato verso i CAF, si viene a risparmiare su quello che i cittadini pagano ai CAF e ai commercialisti. A fronte di questo risparmio ci sarebbero degli impiegati in più da assumere presso le agenzie delle entrate, con un lavoro fisso.
Ma i sindacati hanno accettato la logica del CAF, che in qualche modo è una spartizione di potere.
24/05/12 francesco zaffuto
Immagine – pagina del modello 730

mercoledì 23 maggio 2012

Strani rimedi per l’astensionismo


Mentre il 20 e 21 maggio si votava per i ballottaggi, e molti non votavano, la Giunta regionale toscana ha approvato una proposta di legge per dare il voto ai sedicenni nelle elezioni amministrative.
La proposta ora andrà in Consiglio regionale e con i tempi che corrono è molto probabile che sarà approvata. L’assessore Riccardo Nencini così spiega: “…si tratta di un'occasione importante per educare e far partecipare i cittadini alle scelte che li riguardano direttamente, in modo continuativo e a partire dai più giovani''.
Così a sedici anni al voto, anche se hai le idee confuse e poco ti interessa la politica; poi a 24 o 30 anni, quando sentirai tutte le difficoltà della politica e della società, la mancanza di lavoro e la durezza delle imposte, potrai astenerti dal voto più o meno consapevolmente.
23/05/12 francesco zaffuto
Immagine – un biberon

martedì 22 maggio 2012

Sindaci con fascia tricolore ridotta


Il dato elettorale complessivo dei votanti in questa tornata elettorale è del 51,3%; ma se si guarda ad alcune grandi città è ancora più disastroso, in città come Palermo e Genova hanno votato solo il 39% degli elettori.
Se esaminiamo il dato di Palermo risulta che Orlando è stato eletto con una percentuale del 72%; guardando a questa percentuale la sua esultanza è comprensibile, ma il 72% è da misurarsi solo sul 39% dei votanti e allora il risultato di gradimento popolare del nuovo sindaco è solo del 28%. Lo stesso calcolo si può fare a Genova e in altre grandi città: i nuovi sindaci appaiono con la fascia tricolore ridotta.
Una eccezione è stata la percentuale al voto registrata a Parma del 61%, la possibilità di votare per un movimento alternativo ai vecchi partiti ha contribuito a limitare la disaffezione al voto.
Della non partecipazione al voto non può esultare nessuna delle componenti politiche; se si considera che si è trattato di elezioni amministrative, con elezione di rappresentanti vicini ai problemi locali di paesi e città, il dato diventa ancora più allarmante; l’elettore non sente più la vicinanza del suo sindaco figuriamoci come potrà sentire la vicinanza di un parlamentare.
La sinistra ha avuto una affermazione notevole se si considera la conquista di diverse amministrazioni comunali; ma se non comprende il terremoto politico delle astensioni e se non si dota di un programma capace di portare un po’ di entusiasmo al popolo italiano le future elezioni nazionali del 2013 diventano un’incognita.
L’Italia del maggio 2012 si presenta come un paese scontento ed incerto; angosciato dai terremoti, dalla crisi economica e da delitti efferati.
22/05/12 francesco zaffuto
Post collegati per il contenuto:
Immagine – busto di sindaco con fascia

lunedì 21 maggio 2012

I grillini vincono a Parma e assenteismo nelle grandi città


Pizzarotti vince a Parma per il Movimento a 5 Stelle; l’affluenza al voto a Parma è del 61%.
Il dato di assenteismo nelle altre città è eccezionale: a Palermo vanno a votare solo il 39%, a Genova vanno a votare solo il 38,5%.
Monza va a Sinistra: Scanagatti al 63%, fermato Berlusconi e il suo candidato.
La presenza del movimento a 5 stelle a Parma non fa crollare la presenza al voto, nelle altre grandi città la maggior parte del popolo non va a votare.
I grandi partiti debbono fare i conti con un dato di assenteismo impressionante; messi tutti insieme non rappresentano la maggioranza del popolo.
La posizione contro l’inceneritore di Pizzarotti a Parma sicuramente è stata determinante per la sua vittoria.
21/05/12 francesco zaffuto
Immagine – il big – bang

domenica 20 maggio 2012

Il terremoto è un problema nazionale


Un altro terremoto di magnitudo 5,8 ha investito l’Emilia, la sua intensità è stata vicino alla punta registrata all’Aquila; i danni non sono della stessa entità ma ci sono morti e case distrutte:
L’Italia è una penisola sismica, il terreno soggetto ad eventi sismici copre quasi tutto il territorio nazionale, l’idea di fare diventare i terremoti un fatto privato da coprire con assicurazione privata porta a declinare le responsabilità di fronte ad un evento di portata nazionale che va affrontato dallo Stato con tutti i mezzi della solidarietà sociale. Giorni addietro è stato varato un decreto che apre le porte all’assicurazione privata, rinvio al post che è stato inserito in questo blog, anche per i commenti. TERREMOTO: fatti vostri
Immagine – carta sismica dell’Italia

sabato 19 maggio 2012

Un’altra triste pagina della storia d’Italia



Oggi 19 maggio 2012 si è aggiunta un’altra triste pagina della storia d’Italia. Il paese, che non è riuscito a porre verità e giustizia sulle stragi più inquietanti accadute fin dal 1969, è sconvolto per una nuova strage. I morti oggi a Brindisi potevano essere tanti, ma la morte di questa ragazza innocente pesa come tanti.
Non si riesce a capire lo scopo di questo oscuro delitto: forse è un messaggio dato a chi sa e non può dire o forse si vogliono proprio intimidire i giovani e portarli a una silenziosa paura. Ma i giovani sapranno reagire a questa oscurità perché in ogni caso sono i portatori della nuova luce; quelli che hanno seminato terrore hanno fatto i conti sbagliati, la loro paura non passerà.
19/05/12 francesco zaffuto
Immagine – particolare di Guernica – Pablo Picasso

venerdì 18 maggio 2012

TERREMOTO: fatti vostri


Per i futuri terremoti, frane e alluvioni lo Stato non farà risarcimenti per gli immobili; se vogliamo ricostruire la casa fatti nostri, se abbiamo pagato una assicurazione bene altrimenti a dormire per sempre in tenda. Il terremoto dell’Aquila diventa l’ultimo terremoto di Stato.
Se ne è parlato poco ma il dispositivo è già in Gazzetta ufficiale ed è inserito nel decreto legge 59 del 15 maggio 2012 di riforma della protezione civile, si può consultare su diversi link, ne allego uno:
In pratica mentre lo Stato da un lato si prepara con l’IMU a tassare tutte le case, dall’altro scappa di fronte ai suoi doveri di solidarietà sociale, affida alle assicurazioni private il grande affare del terremoto. Riguardo al regolamento attuativo per le assicurazioni si rimanda a dopo la conversione in legge che deve avvenire entro 60 giorni.
Questo blog si occupò dell’argomento nel post dell’aprile 2009 TERREMOTO E ASSICURAZIONI
Le assicurazioni private stabiliranno i loro parametri di rischio e chiederanno sicuramente dei premi molto onerosi. Pagare una assicurazione non implica l’eliminazione di un rischio ma solo la copertura di un rischio. Gli incidenti stradali non sono evitati per l’esistenza dell’assicurazione obbligatoria, sono solo coperti dall’assicurazione; gli automobilisti continuano ad eccedere nella velocità e i morti ci sono lo stesso; diminuiscono gli incidenti in relazione ai divieti e ai controlli. La diminuzione delle vittime per causa terremoto si può avere solo adeguando i vecchi stabili con interventi antisismici e costruendo le nuove case con le migliori tecnologie antisismiche; il pagamento di una assicurazione può solo coprire i danni a chi è rimasto vivo. Se poi si vuole istituire un fondo assicurativo per le case in Italia non si capisce perché lo si debba dare in mano ai privati. Non si capisce perché dovrebbe far schifo pagare una “tassa” allo Stato per una forma assicurativa pubblica e dovrebbe essere meno indolore pagare un “premio” a delle compagnie private. Sappiamo tutti che le compagnie assicurative private vorranno in qualche modo guadagnarci e ci faranno pagare più dello Stato. Infine il rischio sismico in Italia non è uguale a quello che si può avere in Francia e in Germania e nei fatti andrebbe sempre a ricadere per la gran parte sullo Stato; allora ogni ipotesi di fondo assicurativo è meglio che sia pubblica. E’ tempo che il Parlamento ci dica se si vuole uno Stato sociale di fronte alle disgrazie oppure se tutti dobbiamo andare in ordine sparso. Ma se andiamo tutti in ordine sparso, nessuna meraviglia se ci sono gli evasori.
18/05/12 francesco zaffuto
Immagine – una vecchia foto del terremoto di Messina

giovedì 17 maggio 2012

Shakespeare e il Re Lear di oggi


I drammaturghi in qualche modo sono influenzati dai drammi che l’umanità vive; nello scrivere il Re Lear pare che Shakespeare abbia fatto riferimento al’intreccio di storie dell’epoca.
Nel caso in cui Shakespeare fosse vissuto ai giorni nostri per il suo Re Lear avrebbe dovuto fare riferimento a Bossi, alla sua famiglia, al suo partito, al possibile regno di Padania. Sicuramente sarebbe venuto fuori un dubbio per il grande drammaturgo: tenere il tono della tragedia o quello della farsa? Nei fatti la vicenda di Bossi ha tutti gli aspetti della tragedia, se si guarda a un personaggio offeso dalla malattia e colpito nello stesso bene/partito che aveva fondato e costruito, ma tutti i contorni sono da farsa. Forse Shakespeare, trovandosi in notevoli difficoltà, avrebbe rinunciato a scrivere sul regno della Padania oppure avrebbe prodotto la più grande delle sue opere.
17/05/12 francesco zaffuto

immagine - ritratto di Shakespeare

mercoledì 16 maggio 2012

L’auriga di Delfi


L’auriga del museo di Delfi, sta dritto nella sua forza e avvolto dalla sua tunica, gli è rimasto solo un braccio e tiene ancora le redini, ma i cavalli non ci sono più: scappati, rubati, fuggiti, non si sa. Eppure se lo guardi e anneghi nella sua bellezza cominci a sentire il rumore degli zoccoli di quei cavalli che calpestano una strada pietrosa.
La Grecia è questa bellezza, con l’euro o senza l’euro è e resta la patria culturale di questa Europa; senza la Grecia l’Europa diventa povera.
16/05/12 francesco zaffuto
Immagine – l’auriga di Delfi da una foto di un mio viaggio in Grecia

martedì 15 maggio 2012

Monza: aspettando “Scannagatti”


Monza domenica prossima va al ballottaggio; nella prima puntata elettorale io ho votato per il movimento 5 stelle con le motivazioni di cui al post ho votato Grillo … e..n … beh … , ma per questo ballottaggio voterò Scannagatti della coalizione del centrosinistra.
Perché? Forse per il nome, ma senza fare offesa ai nobili felini, immaginando per gatti la vecchia amministrazione di Lega e PdL (poi ho appreso che il nome effettivo è Scanagatti, ma va bene lo stesso).
La precedente amministrazione dell’ex sindaco Mariani si è distinta: per la sceneggiata dei ministeri fantasma voluti da Bossi; per la concessione ai privati della Villa Reale in affitto trentennale; per non aver lottato a sufficienza per la metro a Monza, accontentandosi di un progetto che ferma la metro all’estrema periferia di Bettola; per aver mantenuto un sistema di trasporti urbani interni alla città che su molte linee si ferma dopo le 20,30.
Monza è una strana città, ricca per gli aspetti privati e povera per gli aspetti pubblici: è piena di belle ville del ceto medioborghese ma in massima parte è una città dormitorio abitata da gente che si sposta ogni giorno per lavoro su Milano, e come tante città italiane soffre di una crisi occupazionale vissuta silenziosamente da giovani e adulti.
Monza necessita:
di un piano rivolto all’occupazione;
di un collegamento metropolitano con Milano con fermate della metro per il centro e per la Villa reale, in modo di assicurare il flusso dei pendolari e anche per un ampio godimento del Parco della Villa reale, bene sia dei monzesi che dei milanesi;
di un piano di trasporti interni che preveda piste ciclabili protette e diffuse, mini autobus che debbono circolano anche nelle ore serali almeno fino all’una di notte;
di un collegamento pubblico verso gli aeroporti vicini;
di un piano di sviluppo edilizio ordinato;
di una valorizzazione di tutte le sue strutture per eventi culturali.
Non so cosa farà Scanagatti; la cosa più importante dovrebbe essere quella di curare istanze per la partecipazione attiva dei cittadini dopo l’evento elettorale, non si risolve tutto con un segno sulla scheda posto nascostamente nella cabina elettorale.
15/05/12 francesco zaffuto
Immagine – il parco di Monza in aprile, la distesa bianca non è neve ma sono fiori bianchi di aglietto

lunedì 14 maggio 2012

Supercontrolli in metrò a Milano


A Milano dal 4 giugno partirà una sperimentazione per combattere chi non paga il biglietto.
La “geniale” pensata è quella di fare timbrare il biglietto anche in uscita. Questa procedura potrà richiedere circa 20 secondi ad ogni passeggero. L’assessore Maran crede che questa trovata possa combattere gli evasori e “tutelare i pendolari onesti” e per questo si avvia a sperimentare qualcosa che nei fatti non è sperimentabile; perché una cosa è l’uscita in situazioni normali e cosa ben diversa è un’uscita in caso di pericolo.
Tutte le uscite dai luoghi chiusi debbono essere facilitate. In caso di pericolo un rallentamento nell’uscita determina danni gravissimi, al panico per un immediato pericolo si viene ad aggiungere quello provocato dalla difficoltà di abbandonare il posto chiuso. Tutti i più gravi incidenti con morti e feriti in luoghi affollati sono aumentati per la difficoltà del deflusso.
La metropolitana è un luogo chiuso e spesso nelle ore di punta si affolla; in tutti i luoghi chiusi l’uscita deve essere estremamente facilitata.
Se Maran vuole combattere chi non paga il biglietto provveda insieme all’Atm ad assumere qualche controllore in più, in questo modo ci sarà anche qualche posto di lavoro in più. Già a Milano chi viaggia in metrò ha subito il trauma dell’aumento del biglietto a un euro e 50, ipotizzare anche la fine dei topi è troppo. Chissà poi che bella figura faremo con tale procedura per l’Expo, e come dovrà essere spiegata l’uscita a tutti gli ospiti stranieri.
14/05/12 francesco zaffuto

Immagine – folla per incidente su metro a Milano - foto tratta da “blitz quotidiano” di cui al link http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/milano-metro-fumo-blackout-rossa-671829/

domenica 13 maggio 2012

Perdindirindina


Leggete sul Corriere a questo link
Possibile???
La polizia postale sguinzagliata per vedere se qualche grillino sta offendendo il Presidente!!!
Eppure non accadde niente quando Berlusconi e Bossi non lesinavano apprezzamenti pesanti sulla persona e sulla stessa carica.
Ora Presidente, faccia qualcosa, veda di dire qualche parola alla Procura di Nocera Inferiore, magari può farsi venire un’idea dal grande Totò che usava con grande stile parole un po’ storpiate ma di grande sintesi.
In coda a questo post non è possibile inserire commenti, nella repubblica cinese occorre fare attenzione.
13/05/12 francesco zaffuto

sabato 12 maggio 2012

Nessuno deve essere lasciato solo


Parlarne o non parlarne? Il parlarne pare creare un moltiplicatore, una specie di suggerimento alla disperazione; ma sminuire gli eventi non li fa scomparire.
Ecco i suicidi per disperazione economica, in un solo giorno 4.
I sindaci delle città e dei paesi d’Italia che sono l’autorità sociale più vicina debbono cercare di farsi carico degli interventi sociali nel territorio per tutti i casi di particolare indigenza.
Ma a proposito di sindaci abbiamo un caso esemplare: il cantante Celentano denuncia la mancanza di 7 sindaci di farsi carico di distribuire una sua donazione
Occorre in questo momento di grande disperazione un gesto di chi è padre in Italia della famiglia sociale, Monti, Napolitano, Benedetto XVI: dichiarare una disponibilità di aiuto, dire che nessuno sarà lasciato solo.
Questo atto di attenzione può fare diminuire la disperazione
12/05/12 francesco zaffuto
Immagine – l’urlo di Munch

giovedì 10 maggio 2012

A come aggiotaggio


Aggiottaggio, Montepaschi, Siena, Antonveneta, Borsa, controllo azionario …
Tutte parole che ci sono ieri cascate addosso. Forse conosciamo bene la parola Siena per via del Palio e per via della sua bellezza. Ma le altre … ? Provo per un attimo sulla prima, aggiotaggio: la parola deriva da aggio (italiano come vantaggio) e dal francese agiotage (speculazione), ma se ne vogliamo capire il peso in termini di reato dobbiamo fare ricorso all’art. 501 del Codice penale
«Chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifizi atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 516 a 25.822
Se l'aumento o la diminuzione del prezzo delle merci o dei valori si verifica, le pene sono aumentate.
Le pene sono raddoppiate:
1. se il fatto è commesso dal cittadino per favorire interessi stranieri;
2. se dal fatto deriva un deprezzamento della valuta nazionale o dei titoli dello Stato, ovvero il rincaro di merci di comune o largo consumo.
Le pene stabilite nelle disposizioni precedenti si applicano anche se il fatto è commesso all'estero, in danno della valuta nazionale o di titoli pubblici italiani.
La condanna importa l'interdizione dai pubblici uffici».
Al massimo per questo reato si può arrivare a multe di 51 mila euro e a tre anni di reclusione (che spesso vengono ridotti); se l’affare è di alcuni miliardi di euro mi pare che non ci sia proporzione e la tentazione di farla franca è notevole.
Il Montepaschi per dare garanzie pare che abbia gonfiato i suoi dati, non sarà facile da provare, e il rischio è quello di un reato non eccessivamente pesante per le pene.
Andiamo ora a cercare di capire cosa è accaduto nel caso specifico di Montepaschi e Antonveneta.
Perché il Montepaschi va a comprare Antonveneta a un prezzo superiore di 3 miliardi di euro? Perché voleva diventare più grande, la terza banca d’Italia. Mi pare una frottola esagerata, chi sa fare i conti non arriva a questi livelli di stupidità. E se i 3 miliardi per il prezzo pagato in più sono ora amministrati da banche estere non è possibile per la Guardia di finanza fare perquisizioni all’estero, di conseguenza non sarà facile avere prove del reato e il comportamento dovrà essere attribuito a una strana stupidità.
10/05/12 francesco zaffuto
Immagine fuori tema – palio di Siena dal link

mercoledì 9 maggio 2012

Il piacere dell’onestà


Il piacere dell’onestà è il titolo di un’opera di Pirandello, dove il centro del dramma è l’onestà sostanziale rispetto ad una disonestà apparente. In questo post, che vuole affrontare la questione onestà in politica, il riferimento al dramma di Pirandello è incidentale data la vastità dell’argomentazione pirandelliana.
Penso che per dedicarsi alla politica siano necessari tre requisiti minimi: l’onestà, la capacità, e le idee (o progetti). Questi tre requisiti minimi sono necessari e vanno valutati da chi con il voto dà la delega; votare per un politico a cui mancano i requisiti minimi porta a delle scelte catastrofiche, anche l’accontentarsi della presenza di uno o solo due requisiti minimi porta a delle scelte catastrofiche.
Attualmente viviamo un periodo storico dove la politica è stata dominata dalla corruzione o almeno tanta corruzione è emersa fino alla ribalta della cronaca giudiziaria; l’onestà appare come il requisito che potrebbe bastare per un politico a cui affidare il proprio destino; ma se viene a mancare la capacità il politico può creare tanti e tali disastri da far venire nostalgia per i disonesti.
La presenza di soli due requisiti essenziali come onestà e capacità non fanno per niente un buon politico; se non si conoscono bene le idee e non si valutano bene i progetti del politico si può a arrivare all’assurdo di scoprire di aver votato per la distruzione, un nazista può benissimo essere onesto e capace e si dedicherà con scrupolo ad organizzare i forni crematori.
Allora, l’onestà fa piacere ed è requisito indispensabile ma si deve accompagnare in modo imprescindibile agli altri due requisiti.
Resta sempre la difficoltà del cittadino di poter operare con la necessaria conoscenza, è difficile discernere tra il vero e il falso, tra apparenze e realtà. La stessa opera della propaganda elettorale e quella dei mass media confondono e alterano. L’unico antidoto per discernere tra apparenza e realtà è la partecipazione dei cittadini alla politica anche dopo l’esercizio del voto, attraverso momenti di informazione sugli atti amministrativi, attraverso la presenza in comitati o assemblee.
09/05/12 francesco zaffuto
Immagine – scena teatrale da “il piacere dell’onestà” di Pirandello con gli attori Enrico Maria Salerno e Romolo Valli – link su internet: http://www.pirandelloweb.com/teatro/1917_il_piacere_dell_onesta/il_piacere_dell_onesta.htm