martedì 31 marzo 2015

Er busto e la Storia


Con "er busto" si entra nella Storia. Chi era costui? L’imperatore … no… non mi pare … forse…?.... allora diciamo busto di romano antico.
Quando la Storia è più vicina è c’è qualcuno che se la ricorda, allora emerge qualche ferita. E’ il caso del busto di Gaetano Azzariti esposto nella sala busti della Corte costituzionale,
c’è qualcuno che il busto lo vuole togliere, ed esiste una ricerca storica sul nome del busto:  viene fuori un passato che con la Costituzione italiana ha poco a che fare,  si trova lo scheletro nell’armadio delle leggi razziali nel periodo fascista, e si trova anche un particolare uso della lavanderia di Palmiro Togliatti.

Forse il busto lo lasceranno là, ma è opportuno ricordare le ferite della Storia, e ricordare come la Storia ricicla bene chi si posiziona rapidamente con la parte vincente.

immagine - busto di romano antico

lunedì 30 marzo 2015

EXPO: Indovinate chi taglierà il NASTRO

“Da Expo 2015 spa spiegano di non aver avuto ancora una risposta ufficiale dal Quirinale. E che restano in “confidente attesa” di una risposta positiva. E tuttavia qualcosa potrebbe non aver funzionato nel meccanismo dell’invito. Al Colle non è piaciuto leggere sui giornali l’annuncio della presenza di Mattarella al taglio del nastro, senza che fosse stata data alcuna conferma ufficiale. Ma forse ci sono altre ragioni. Vista la nota discrezione del Capo dello Stato, è possibile che abbia deciso di lasciare il centro della scena nella due giorni dell’Expo al premier Renzi, che su questo evento ha puntato molte fiches in termini di immagine. Un modo per evitare di sovrapporre le due presenze, per separare i ruoli.”
Notizia da
Certo se facciamo riferimento a un’etichetta istituzionale l’EXPO evento importante internazionale  dovrebbe essere inaugurato dalla Prima carica dello Stato il Presidente Mattarella; nel caso di impossibilità di presenziare alla inaugurazione si potrebbe passare alla seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Grasso; nel caso d’impossibilità della seconda carica l’impegno passerebbe alla terza carica il Presidente della Camera Boldrini;  e nel caso di impossibilità delle tre cariche precedenti si passerebbe alla quarta, il Presidente del Consiglio.  Ma se si mette da parte l’etichetta istituzionale,  allora vale l’indicazione: “Occhio, là ci vado Io”.


immagine: taglio di un taglio di nastro

sabato 28 marzo 2015

Tracce – di Tomas Tranströmer

Il 26 marzo 2015,  si è spento il grande poeta svedese  
Tomas Tranströmer (premio nobel per la letteratura nel 2011).
Nato il 15 aprile 1931 a Stoccolma,  psicologo e poeta, lavorò con disabili, carcerati e tossicodipendenti, producendo contemporaneamente una grande quantità di lavori poetici. Tranströmer ha occupato una posizione centrale nella letteratura svedese fin dagli anni cinquanta.

 Nel 1990 Transtromer era stato colpito da un ictus che aveva compromesso la sua capacitò di parlare. Nonostante la dolorosa paralisi, non ha mai smesso di scrivere, fino a quasi sei mesi fa. Transtromer fu anche un pianista di notevole talento e molto apprezzato come traduttore.   Tranströmer parlando di traduzione della poesia diceva: “Dal punto di vista teorico la traduzione poetica può considerarsi un’assurdità. Ma in pratica dobbiamo credere nella traduzione della poesia “.  La poesia per Tranströmer è già la raccolta di tracce  di un sentire interiore che si traduce in parole, il traduttore in altra lingua prosegue e fa arrivare la poesia ad altri uomini. 

Arpa eolica propone, come un saluto al poeta scomparso, la poesia Tracce, dalla sua raccolta “Segreti sulla via”  -

Tracce

Di notte, alle due: chiaro di luna. Il treno si è fermato
in mezzo alla pianura. Lontano i punti luminosi di una città,
freddamente scintillanti all’orizzonte.
Come quando un uomo è così immerso in un sogno
che mai, ritornato al suo spazio,
ricorderà di esserci stato.
E come quando qualcuno è così immerso in una malattia
che i suoi giorni passati divengono solo pochi punti luminosi,
uno sciame,
piccolo e freddo all’orizzonte.
Il treno è assolutamente immobile.
Alle due: forte luce lunare, poche stelle.


di Tomas Tranströmer  -  traduzione di Maria Cristina Lombardi – da “Segreti sulla via” e inserita nella raccolta antologica su Tranströmer  “Poesia dal Silenzio” – Crocetti Editore
su IBS al link
http://www.ibs.it/code/9788883060533/transtr-mer-tomas/poesia-dal-silenzio.html

Immagine: foto del poeta da Wikipedia

venerdì 27 marzo 2015

Diario di volo, 27 marzo 2015


Quel desiderio di risposte certe e gli abissi della mente dell’uomo
eppure non abbiamo altro che la mente dell’uomo
il prodotto di tante immagini e di tante storie
sedimentate
e accatastate  nei meandri della memoria.
Abbiamo fondamentalmente bisogno di aiuto
per non diventare mostri a noi stessi
Abbiamo bisogno di guardare negli occhi di un altro uomo
specchiarci per ritrovarci anche nel buio

27/03/2015 - francesco zaffuto


giovedì 26 marzo 2015

Incidente aereo e nuvole dall’alto

Quelle volte che prendo l’aereo e guardo dall’alto le nuvole mi viene da pensare che sono già in quello che si chiama Paradiso e  le indicazioni date dall’hostess per l’uso del salvagente mi sembrano paradossali.
 Cosa si pensa quando si sta precipitando? Credo sia inimmaginabile e tremendo.
  Quando si compra un biglietto aereo,  si pensa che le probabilità dell’incidente siano pochissime in rapporto alla quantità di voli e si parte dalla presunzione che non capiterà a te.
 Quando si aspetta una persona cara all’aeroporto una nascosta e sottile angoscia permane sempre, eviti di pensarla ma la senti sotto pelle.
  Ci sono già stati un paio di incidenti con scomparsa delle vittime nell’oceano, ma l’incidente dell'Airbus A320 in volo sulla tratta Barcellona-Dusseldorf, con le sue 150 vittime lacerate nello scontro con una montagna, lascia un segno molto più forte. 
 Si cerca una ragione e una causa: l’atto terroristico con un nemico da indicare toglierebbe dagli impicci la proprietà dell’aereo, il guasto tecnico porterebbe a una riflessione sulle responsabilità con riflessi economici notevoli, e gli equipaggi che volano ogni giorno danno qualche segno di forte preoccupazione.
 Dopo un po’ di tempo questa notizia sarà digerita e dimenticata come tutte le disgrazie che ci circondano e continueremo a vivere e a volare tra le nuvole come se nulla fosse accaduto. Ma una cosa ci preme in questo momento di ribadire: i viaggi low cost debbono garantire gli stessi livelli di sicurezza dei viaggi di linea e ogni forma di risparmio economico sulla sicurezza è un atto criminale.
26/03/15 francesco zaffuto
Aggiornamento
Si avanza l’ipotesi di suicidio-omicidio del copilota.  C’è qualcosa che non convince sulla condizione di solo al comando lasciata al copilota, c’è qualcosa che convince poco sulle procedure. E le procedure serviranno i voli del futuro e vanno chiarite.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/03/24/un-airbus-della-german-wing-si-e-schiantato-nel-sud-della-francia_039dca3e-6b89-4b2d-a4de-ee11af0c7f8c.html

Aggiornamento 27/03/15
Qualcosa non andava nelle procedure
Lo schianto dell’A320 sulle Alpi francesi diventa un precedente per modificare le procedure. Si prende consapevolezza che il pilota non può essere lasciato mai solo.
Dall’ansa di oggi
Mai più uno solo in cabina, cambiano regole a bordo

Mai più meno di due persone in cabina di pilotaggio. Le compagnie aeree mondiali, con Alitalia, Air Canada, EasyJet e Norvegian a fare da apripista, cambiano le regole in 'cockpit', il ponte di comando degli aerei in cui d'ora in poi non potrà rimanere più un solo pilota. Le urla del comandante dell'A320 della Germanwings che rimbalzano dal 'voice recorder' della scatola nera esortando il co-pilota, rimasto solo in cabina, ad aprire quella porta bloccata, sono risuonate oggi come un ultimo disperato grido di aiuto. Ed hanno spinto già alcune compagnie (che è scontato saranno seguite a stretto giro dalle altre) a cambiare le regole. Spesso a ripristinarle, come il caso dell'Alitalia che, tra i primi vettori, in serata ha annunciato che d'ora in poi in cabina di pilota non potrà più rimanere un solo pilota. Si torna così alla regola che era già stata prevista dopo l'11 settembre quando, complici quei blitz dei terroristi-piloti-kamikaze che puntarono sulle Torri Gemelle, si decise di 'bloccare' le porte dei cockpit. Consentendo solo ai piloti, dall'interno, di sbloccarle. All'epoca la decisione fu di prevedere, appunto, la presenza - sempre - di due persone in cabina. Nel caso uno dei piloti si fosse dovuto allontanare, veniva richiesta la presenza di un membro dell'equipaggio per poter 'guardare dallo spioncino' e verificare chi chiedesse di entrare. Per aprire la porta, automaticamente, entro 30 secondi in caso non vi fossero motivi di allarme. Ma quella regola fu superata quando, grazie alla tecnologia, si ricorse a telecamere che potevano controllare chi chiedesse di entrare in cockpit: fu deciso che poteva rimanere anche un solo pilota, assistito dal circuito tv. Una regola che oggi - alla luce del caso Germanwings in cui si sospetta la volontà suicida del copilota - ha mostrato i suoi limiti. Il pilota fuori dal cockpit è sempre in possesso del codice di sblocco della porta di scurezza. Ma l'ufficiale di volo rimasto dentro può decidere deliberatamente di disattivare la procedura di apertura dall'esterno. Una procedura nata per la sicurezza (nel caso, ad esempio, in cui quello rimasto fuori sia sotto minaccia) che sul volo Barcellona-Dusseldorf ha trovato tutto il suo limite. E, siccome in aviazione sono 'i casi' a fare la giurisprudenza - spiegano gli esperti - la strage sulle Alpi francesi ha spinto a cambiare di nuovo le regole. "Il cockpit è in grado di ospitare tre piloti e non ci dovrebbe mai essere una situazione in cui vi è una sola persona in cabina di pilotaggio", ha spiegato oggi James Hall, ex presidente del National Transportation Safety Board.

Immagine: nuvole (da internet)

sabato 21 marzo 2015

Scuola: in arrivo raccomandazioni

“Con i Presidi padroni la corruzione entrerà nelle scuole” dice Lucio Ficara nel post di Tecnica della scuola, e lo dimostra

http://www.tecnicadellascuola.it/blog-home/con-i-presidi-padroni-la-corruzione-entrera-nelle-scuole.html

 


Si continua a fare un gran parlare del merito e poi si va da tutt’altra parte.  Le graduatorie di attesa che ci sono state nel sistema scuola sono state sempre basate sul merito. Alla base delle graduatorie ci sono sempre stati il punteggio dei titoli di laurea e di abilitazione (quindi merito di studio) e il punteggio derivante dai periodi di lavoro (quindi merito all’esperienza).  Le assunzioni tramite i Dirigenti scolastici saranno cooptazione nel migliore dei casi e raccomandazione in tutta la normalità dei casi. (f.z.)

venerdì 20 marzo 2015

I Turisti, la Tunisia e la Pace

In giro un po’ sudati, con la macchina fotografica a tracolla, a volte criticati per alcuni aspetti consumistici, per l’essere superficiali o per l’eccesso di attenzione verso ruderi cadenti, eppure i turisti sono il simbolo della Pace.  Il loro passeggiare per il mondo ci mostra un mondo che vuole dimenticare la guerra, che vuole la pace e che può realizzare la pace.
I tunisini possono vantare una tradizione di ospitalità e chi ha ucciso i turisti ha voluto colpire i tunisini nel senso della fratellanza, generare inimicizia e guerra.
Uccidere un turista é uccidere l’ospitalità, la fratellanza, e la Pace. (f.z.)


Immagine: una famigliola di turisti a spasso (da internet)

martedì 17 marzo 2015

una nuova infornata di corruzione



L’ultima infornata a Firenze: regali, abiti su misura,
rolex, un buon lavoro per i figli, e denaro, denaro di tutti che si trasformava in privato.
“Sappiamo che siamo tutti peccatori, però la novità che venne introdotta nell’immaginario collettivo è che la corruzione sembrava far parte della vita normale di una società, una dimensione denunciata e
tuttavia accettabile nella convivenza sociale.”  Jorge Mario Bergoglio – Francesco
 Siamo circondati, cosa fare?  “il tamburo batta anche la notte” dice Vittorio Stringi.
Ci vuole un tamburo in ogni quartiere, sentirsi fieri dei propri stracci, delle difficoltà affrontate. Ci vuole un Comitato in ogni quartiere, un comitato di Salute pubblica, che non deve distribuire violenza, ma un necessario sonoro pernacchio al corrotto quando passa. (f.z.)

lunedì 16 marzo 2015

Scuole e il miracoloso 5 per mille


Nel disegno di legge Renzi sulla “buona scuola”, all’art. 15 troviamo che si vuole dare  la possibilità di donare il 5 per mille alle scuole.  Di colpo verrebbero ad entrare nell’ammontare da dividere tutte le scuole italiane (da questo link la misura di quante sono) ; tutti questi nuovi soggetti si andrebbero a sommare all’enorme quantitativo di enti di beneficenza, di ricerca, di cultura che già sono inseriti sul 5 per mille. Considerando che la torta resta la stessa le briciole tenderanno a ridursi.
Se oggi hai dato il 5 per mille alla ricerca sul cancro (o alla Caritas)  e domani glielo togli e lo dai alla scuola di tuo figlio che senso ha?
Che senso ha una tale misura se le scuole sono un particolare impegno che fa capo allo Stato?


Immagine: la classica torta sbriciolona

sabato 14 marzo 2015

ATTENZIONE siete in prossimità di una “buona scuola”


Nel disegno di legge sono messi insieme: il problema urgente delle assunzioni del personale precario con una riforma generale di tutto l'impianto scolastico. In pratica il Governo dice: se volete che si assumano i precari voi Parlamentari mi dovete dare il via alla riforma di tutta la scuola.
E nella “buona scuola” ci stanno cose bellissime: una carta di credito a tutti i docenti di 500 euro da spendere per attività culturali (acquisto libri, spettacoli teatrali, ecc ….), ci saranno anche premi per il merito dei docenti circa 200 milioni di euro (ovviamente il merito dei docenti sarà individuato dal Dirigente scolastico); e nessuna preoccupazione per i vecchi scatti di anzianità che non vengono toccati.
Arriveranno anche tanti soldi alla scuola pubblica dai privati: si potrà donare il 5 per mille alle scuole; i privati potranno fare donazioni alle scuole e poi potranno portarsi in detrazione dalle imposte quello che hanno donato (dal 50 al 65%).
Arriveranno soldi anche alle scuole private: 400 euro di detrazioni fiscali per le famiglie che iscrivono i figli alle scuole private.

Chi reggerà la nuova buona scuola? I Dirigenti scolastici, e sembra che il disegno di legge sia stato scritto di loro pugno: leggiamo ….


Art 2
Comma 1
… è rafforzata la funzione del Dirigente scolastico per garantire una immediata e celere gestione delle risorse umane, finanziarie, ….
Comma 9
Il Piano triennale è elaborato dal Dirigente scolastico, sentito il Collegio dei docenti e il Consiglio d’istituto, nonché i principali attori economici, sociali e culturali del territorio.
Comma11
I dirigenti scolastici, una volta definito il Piano triennale dell’offerta formativa, scelgono il personale da assegnare ai posti dell’organico dei docenti, con le modalità di cui all’art. 7

Art 3
Comma 2
Il dirigente scolastico può individuare percorsi formativi e iniziative dirette a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché una valorizzazione del merito scolastico e dei talenti,  …

Art 4
Comma 8
Il Dirigente scolastico individua le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili alla attivazione dei percorsi di cui ai commi precedenti e stipula apposite convenzioni …

Art 6
Comma 1  (ndr. gli insegnanti possono fare qualsiasi cosa ordinerà il dirigente in base al Piano triennale)
L’organico dei docenti è finalizzato alle esigenze curricolari, extracurricolari, educative ed organizzative che le istituzioni scolastiche esprimono con i piani triennali…


Art 7
Comma 1
Nell’ambito dell’autonomia della istituzione scolastica, il Dirigente scolastico ne assicura il buon andamento. A tale scopo, svolge compiti di gestione direzionale, organizzativa e di coordinamento  ed è responsabile delle scelte didattiche, formative e della valorizzazione delle risorse umane e del merito dei docenti.

Potete leggere l’intero art. 7 su

troverete che il Dirigente conferisce gli incarichi triennali agli insegnati iscritti agli albi territoriali secondo i criteri del Piano, sono fatti salvi gli insegnanti che al momento dell’entrata in vigore della legge sono di ruolo nella scuola, ma se vanno in soprannumero anche loro diventeranno trasportabili secondo le esigenze dei dirigenti scolastici.


venerdì 13 marzo 2015

Il testo de "La Buona Scuola" di Renzi


Dopo la conferenza del Presidente Renzi i giornali riportano per sommi capi notizie sul contenuto del disegno di legge, per evitare informazioni approssimative qui il link del testo integrale


Il link riportato è un banner del sito Orizzonte scuola http://www.orizzontescuola.it/

Nel disegno di legge vengono messi insieme il problema urgente delle assunzioni del personale precario con una riforma generale di tutto l'impianto scolastico. In pratica il Governo dice: se volete che si assumano i precari voi Parlamentari mi dovete dare il via alla riforma di tutta la scuola. Se si va a leggere, tutto l'impianto degli organici viene a cambiare, e nella nuova scuola i presidi determineranno il bello e il cattivo tempo (vedi articolo 7).



mercoledì 11 marzo 2015

I divertimenti dell’Imperatore non sono perseguibili

I divertimenti dell’Imperatore non sono perseguibili
Questa foto di Tognazzi nel film  Satyricon, (1968) regia di G.L. Polidoro,  si può ben adattare all’esultanza di tanti politici per la sentenza assolutoria di Berlusconi.

lunedì 9 marzo 2015

se le multe sono agganciate al reddito

Se sei ricco nel nostro Paese puoi fare tutte le infrazioni al codice della strada che vuoi, sono ben poca cosa cento euro per chi ha un reddito annuo di qualche milione di euro. Ma non è così in Finlandia
6 marzo 2015 – Un uomo d'affari milionario viene beccato mentre viaggia a 103 chilometri all'ora su una strada dove il limite è 80. La sanzione che ne segue per eccesso di velocità è da capogiro: 54mila euro. Si è lamentato ma non ha ricevuto tanta solidarietà dai suoi connazionali.
Potrebbe trasferirsi in Italia dove, oltre a far pagare le multe in modo uguale, ci sta chi ipotizza di far pagare anche le tasse in modo uguale al 15%.


venerdì 6 marzo 2015

Una lettera per Raif

Care e cari membri di Avaaz,

hanno frustato mio marito pubblicamente, mani e piedi legati, il volto contorto dal dolore. Il solo ricordo è insopportabile. E non gli è bastato, ora pare che lo vogliano addirittura uccidere. Ma potete aiutarmi a salvarlo.

Mi chiamo Ensaf Haidar. L’anno scorso l’Arabia Saudita ha condannato mio marito Raif a 10 anni di prigione e 1000 frustate per aver “insultato l’Islam”. Quello che ha fatto è stato semplicemente aver espresso le sue ideee sul suo blog. Raif è un uomo buono, un padre affettuoso. Ci manca, e ora io e le nostre tre bambine temiamo per la sua vita. 

Ma ora la Germiania potrebbe aiutarci a liberarlo: tra 48 ore il Ministro dell’Economia sarà in Arabia: se userà la sua influenza per difendere i diritti di Raif, può convincere i leader sauditi a ripensare la pena.

Ho chiesto di personaal Ministro di aiutarci. Ma la mia voce da sola non basta. Per questo vi chiedo di aiutarmi a farlo diventare un appello mondiale per la liberazione di Raif. Unitevi a me e condividete questo appello con tutti:

https://secure.avaaz.org/it/free_raif_badawi_loc/?tCfjVab

Pochi anni fa Raif ha creato il blog “Liberali dell’Arabia Saudita”. Voleva scrivere di politica e religione, affrontare i problemi della società e della politica. Ma secondo il sistema giuridico saudita ha offeso l’Islam, un’accusa che prevede pene durissime. La condanna di Raif non ha colpito solo lui: la sua flagellazione pubblica è un avvertimento molto chiaro a chiunque vuole esprimere le proprie idee. 

Io e Raif ci siamo conosciuti 15 anni fa. Due anni dopo ci siamo sposati, poco dopo abbiamo avuto la nostra prima bambina. Quando sono iniziati i problemi con la giustizia nel 2008, ci ha chiesto di lasciare il Paese: siamo andate in Egitto, poi in Libano e ora siamo in Canada, dove ci è stato dato asilo politico. Ma ora non sopportiamo più di essere lontane senza poter fare niente, vogliamo che Raif torni da noi! 

Tante persone nel nostro Paese chiedono oggi delle riforme, e l’attenzione internazionale per l’appello per Raif sta crescendo. Il Ministro tedesco, Sigmar Gabriel, ha detto che parlerà anche di diritti umani durante la sua visita. Vi chiedo di unirvi al mio appello: abbiamo una possibilità di liberare mio marito: 

https://secure.avaaz.org/it/free_raif_badawi_loc/?tCfjVab

Vi ringrazio infinitamente, 

Ensaf, insieme a tutto il team di Avaaz

Per maggiori informazioni: 

Raif Badawi: dopo le frustrate, il blogger saudita ora rischia la pena di morte. L'appello lanciato dalla moglie (Huffington Post)
http://www.huffingtonpost.it/2015/03/01/raif-badawi_n_6779034.html

Arabia Saudita, 10 anni di prigione e mille frustate a un blogger. "Liberatelo!" (Redattore sociale)
http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/478543/Arabia-Saudita-10-anni-di-prigione-e-mille-frustate-a-un-blogger-Liberatelo

Je suis Raif, l'Europa chiede la libertà per il blogger saudita condannato a 1000 frustate (Tiscali cronaca)
http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/15/02/20/raif-liberta-blogger-saudita.html

Arabia Saudita, il buco nero dei diritti umani tra decapitazioni e frustate «Stessi metodi del Califfato» (Corriere Sociale)
http://sociale.corriere.it/arabia-saudita-il-buco-nero-dei-diritti-umani-tra-decapitazioni-e-frustate-stessi-metodi-del-califfato/

Non una frustata di più. Libertà per Raif Badawi e per gli altri prigionieri di coscienza. A Roma, l'ottavo giovedì di fronte all'Ambasciata dell'Arabia Saudita (Amnesty International)
http://sociale.corriere.it/arabia-saudita-il-buco-nero-dei-diritti-umani-tra-decapitazioni-e-frustat...

martedì 3 marzo 2015

Che c'azzecca Presidente!?

Che c'azzecca Presidente!?
"E' abbastanza sorprendente: se facciamo da soli siamo 'dittatorelli', se facciamo i decreti siamo antidemocratici, se facciamo i ddl non siamo abbastanza spediti, siamo in ritardo. Si tratta di un dialogo surreale. Diamoci pace e troviamo una via di mezzo". Sulla scuola il governo ha ascoltato i cittadini e ora non compie "nessun passo indietro: stiamo semplicemente mostrando di essere i più trasparenti e pronti al confronto possibile", aggiunge.
"Ci sono le condizioni perché il Parlamento possa legiferare, in tempo non sufficiente ma non biblico, possa legiferare senza la necessità di strumenti di urgenza", ha detto Renzi: "Passiamo la palla al Parlamento", ha aggiunto. "Il confronto sia sereno", ma sapendo che "l'ostruzionismo" bloccherebbe le assunzioni. (da Ansa)
Che c'azzecca Presidente!
Una cosa è l''assunzione di precari che aspettano (alcuni da più di un decennio) che si può fare per Decreto e un'altra cosa è la riforma delle carriere dei docenti, e tutto il resto delle chiacchiere sulla buona scuola che necessitano di un intervento del Parlamento visto che la scuola è materia della Costituzione di questa Repubblica. Intanto va salvato quel poco di buono che già esiste nella scuola, (f.z.)

lunedì 2 marzo 2015

Decreto su carriera insegnanti è atto prepotenza, intervenga Mattarella


L´appello del coordinatore Nazionale, Rino Di Meglio, di fronte alle voci e anticipazioni sul decreto al varo del prossimo Consiglio dei Ministri

domenica 1 marzo 2015

Corrono voci e anticipazioni, sempre più insistenti, circa l´intenzione del Governo di varare un corposo decreto legge, nel Consiglio dei Ministri di martedì prossimo, con il quale non solo si provvederebbe alla stabilizzazione dei docenti precari, privandoli peraltro del diritto contrattuale al riconoscimento dei servizi già prestati, ma si interverrebbe sullo stato giuridico e contrattuale degli insegnanti e sull´amministrazione delle scuole. 

Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.

Dopo aver accuratamente evitato il confronto con i sindacati, - prosegue Di Meglio - il Governo vuole ora anche spogliare il Parlamento della possibilità di discutere sul futuro della scuola e dei docenti italiani. L´articolo 77 della Costituzione parla chiaro, riservando i decreti del Governo a "casi straordinari di necessità e urgenza": sicuramente regolamentare la carriera degli insegnanti, la loro retribuzione e il loro stato giuridico non può rientrare nella previsione di necessità e urgenza.

"Lancio, a nome dei docenti italiani, un accorato appello al Capo dello Stato per un suo autorevole e urgente intervento che eviti questo atto di prepotenza sugli insegnanti e sulle istituzioni parlamentari. Inoltre - conclude il coordinatore nazionale della Gilda - esorto tutti gli insegnanti a mobilitarsi, rivolgendosi direttamente al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di Camera e Senato".

Roma, 1 marzo 2015
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti