lunedì 20 aprile 2015

Aiutiamoli a casa loro


Chi sbarca arriva con tutte le sue speranze e con tutte le contraddizioni di una storia violenta alle spalle; alcuni sono arrivati a litigare dinanzi la porta dell’inferno per motivi religiosi.
Aiutiamoli a casa loro
Un blocco navale per lasciarli morire il Libia è un modo per aiutarli a casa loro?
Quando si dice aiutiamoli a casa loro, si deve dire COME.
Qual’è la casa dei migranti del mare?
Non sono libici per la stragrande maggioranza di loro; la Libia di Gheddafi fermava i flussi migratori sparando sui disperati nel deserto. La strada non è quella di ricostruire un guardiano in Libia se si dice che li si vuole aiutare a casa loro.
Quale è la loro casa?
Come si chiama: Eritrea, Gana, Somalia, … Sono più case.
Sono un’Africa che potrebbe essere in grado di dare da mangiare a tutti; un continente grandissimo, più grande di Cina, Usa ed Europa messi assieme.
Occorre individuare con chi parlare e agire in Africa.
E’ possibile un nuovo congresso pan africano per affrontare questo problema e quale autorità può rivestire?
Cosa debbono fare Europa, Russia, USA, Cina che sono i guardiani dell’ONU e del mondo? Perché il problema è mondiale e al momento è solo scaricato sull’Italia.
Cosa non dovrebbe più fare la speculazione finanziaria in Africa: comprare terreni a basso prezzo, inquinare, vendere armi, predare giacimenti minerari.
Aiutiamoli a casa loro.  Sì, ma si dica come.
20 aprile 2015 francesco zaffuto


Immagine: fila di lumini accesi

venerdì 17 aprile 2015

Grecia nel nodo dello strozzinaggio

Si sa che la Grecia è in difficoltà, nessuno degli Stati UE è disposto a prestargli un euro, eppure c’è sempre chi è disposto a prestare se si alzano i tassi di interesse.
 “ venerdì i tassi sui bond decennali sono saliti al massimo da oltre due anni, il 12,8%. A febbraio, nei giorni caldissimi seguiti alla vittoria elettorale del partito di sinistra del nuovo premier, non avevano mai superato l’11,4 per cento. Peggio ancora, il tasso sui titoli a due anni ha sfiorato il 27%, dopo la fiammata del 28% di giovedì. E quando il rendimento di breve periodo è molto più alto di quello a lungo significa che gli investitori si aspettano che nel prossimo futuro il Paese non sia in grado di far fronte ai rimborsi in calendario.”
E’ la stessa meccanica che accade nell’usura fatta dai mafiosi: più sei in difficoltà e più si alzano i tassi; le difficoltà di conseguenza aumentano e vieni strozzato.
I paesi della UE dovrebbero stabilire un tasso europeo antiusura per tutte le banche anche quando prestano agli Stati. Le regole del vecchio capitalismo stanno strozzando tutta l’economia europea. (f.z.)


Immagine – Atene, orologio romano e Acropoli di notte

giovedì 16 aprile 2015

Ma va a …. al Caf

Il “grande riformatore” ha presentato il precompilato come una semplificazione.
Dovete capire cosa è un pin, come chiederlo, a chi chiederlo e come servirvene.
Sul precompilato trovate scritto il vostro nome, il cognome, i dati del Cud, e i dati della vostra dichiarazione dell’anno precedente. Accettate tutto così com’è e se avete capito dove fare clic lo inviate all’Agenzia delle entrate.
Ma qualcosa sarà cambiato rispetto all’anno precedente? Nella stragrande maggioranza dei casi sì: possono essere cambiate le persone a carico, avete un po’ di scontrini di farmacia, fatture di analisi o di medici, spese funebri, un nuovo mutuo, una donazione ad una onlus, fatture per lavori di ristrutturazione in casa del 2014; avete un bel po’ di documenti che vi possono far diminuire  imposte e ottenere un rimborso. Volete servirvene e volete fare da soli, come potevate fare l’anno precedente preparando voi stessi un precompilato e portandolo al Caf, e il Caf era obbligato a prenderlo, e se era scritto in modo corretto non poteva farvi pagare neanche un euro, e vi chiedeva qualcosa solo se c’era da fare un aggiustamento. Ebbene quel fai da te dell’anno scorso non è possibile
Vediamo cosa dice un caf ,  quello delle Acli dice:
No, la consegna gratuita al CAF del vecchio precompilato da quest’anno non sarà più ammessa. 
Sulle stesse istruzioni del 730/2015 la seguente frase: “Chi si rivolge a un Caf o a un professionista abilitato può consegnare il modello già debitamente e correttamente compilato senza pagare alcun compenso al Caf o al professionista” è stata eliminata. In pratica, per quanti vogliono utilizzare la precompilazione gratuita, senza passare da un intermediario fiscale, l'Agenzia mette a disposizione la possibilità di farlo online sul suo stesso sito. 
Da quest’anno il fai da te lo devi fare online, così dice il “grande riformatore”.
Con pazienza (perché siete pazienti)  vi mettete al lavoro e scoprite che per fare delle modifiche al precompilato dovete servirvi di un programma che deve essere installato sul vostro computer. Se il programma non lo avete già istallato, l’agenzia dell’entrate vi suggerisce di installarlo da un link di JAVA. Proseguite con pazienza e scoprite che la pagina di JAVA è scritta in inglese. Trovate un modo per capirci qualcosa e andate avanti. Avete già scaricato sul vostro computer delle guide. L’installazione procede. Vi può capitare che vi si chiede di eseguire un controllo e non trovate il bottone esegui. A questo punto dovete telefonare ad un amico o a un parente che in informatica è più bravo di voi. Dopo un paio di telefonate ricevete delle dritte e proseguite. Tutte le variazioni che volevate fare ora siete in grado di inserirle modificando il precompilato.  Se fate attenzione alla parola  MODIFICHE, cominciate a pensare a tutte le minacce che c’erano nella guida dell’Agenzia dell’entrate.
Chi modifica si espone a successivi accertamenti, e chi sbaglia paga. Se invece vi siete rivolti al Caf non correte rischi, il Caf accerta tutto, vi mette un bel timbretto e dormite sonni tranquilli.  Ma non puoi più portare un precompilato al Caf senza pagare il Caf.
Se sei già iscritto ai sindacati paghi lo stesso, se non sei iscritto ai sindacati paghi di più, qualcosa tra i 50 e i 70 euro. Volevi un rimborso, intanto paghi. 
Se ti senti solo e perduto nel fisco online,  se non vuoi sentire la minaccia dell’accertamento, se non ti vuoi complicare la vita  allora paga il Caf per le modifiche e liberati.  Il consulente del Caf ti farà capire che molte delle grane dal 2015 ricadranno sul Caf e che è giusto pagare magari una tariffa anche ben  più alta.  Ma va!
 Poi ci pensi, ti verrebbe da dire un:  ma va, con la aggiunta della  a … al “grande riformatore”.
Al momento navigo in queste perplessità, ho già perso una giornata per cominciare a capire le semplificazioni,  e sto aspettando che mi arriva il pin nei prossimi 15 giorni,  se avete capito qualcosa di più vi prego di lasciarmi un appunto nei commenti.

16/04/15 francesco zaffuto

domenica 12 aprile 2015

L’Aprile 1915 del popolo armeno

L’aprile del 1915 fu il culmine della tragedia per il popolo armeno
“ Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'élite armena di Costantinopoli.  L'operazione continuò l'indomani e nei giorni seguenti. In un solo mese, più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento furono deportati verso l'interno dell'Anatolia e massacrati lungo la strada.
Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Queste marce della morte furono organizzate con la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco in collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra Germania e Impero Ottomano e si possono considerare come "prova generale" ante litteram delle più note marce ai danni dei deportati ebrei durante la seconda guerra mondiale. http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_armeno
 Le persecuzioni degli armeni erano già iniziate negli anni 1894/96, il massacro di quel popolo ebbe il suo compimento negli anni del primo conflitto mondiale 1915/1916;  per la sistematicità dello sterminio è da considerare come genocidio.  
Per anni quel fatto storico è stato sminuito nella sua portata e non sufficientemente descritto nei suoi aspetti crudeli. La Turchia moderna ha negato l’aspetto del genocidio rubricando i fatti a soli atti di guerra, al punto di penalizzare con pene detentive storici e intellettuali che hanno sostenuto l’aspetto del genocidio con documentazioni e testimonianze.
Alla ricostruzione della memoria storica del genocidio armeno contribuì con le sue testimonianze dirette e con studi di documenti l’italiano Giacomo Gorrini che il quegli anni terribili rivestiva la carica di Console italiano. http://www.giorgioperlasca.it/giacomo-gorrini/

L’Armenia è oggi una piccola nazione con grandi stati confinanti http://it.wikipedia.org/wiki/Armenia e ci tiene molto a ricordare il suo passato anche per preservare la sua autonomia e identità.  La Turchia moderna ha nel 2014 presentato le sue scuse per gli atti di guerra ma ancora non riconosce il carattere di genocidio http://www.repubblica.it/esteri/2014/04/23/news/genocidio_armeni_condoglianze_scuse_erdogan-84266139/

 Il 12 aprile 2015, in Vaticano, Papa Francesco ha ricordato  il centenario del genocidio, e come i cristiani armeni furono coinvolti in quella tragedia.  "Dio conceda che si riprenda il cammino di riconciliazione tra il popolo armeno e quello turco e la pace sorga anche nel Nagorno Karabakh", ha affermato Papa Bergoglio nel suo Messaggio agli Armeni. "Si tratta di popoli che, in passato, nonostante contrasti e tensioni, hanno vissuto lunghi periodi di pacifica convivenza, e persino nel turbine delle violenze hanno visto casi di solidarietà e di aiuto reciproco - aggiunge il Papa -. Solo con questo spirito le nuove generazioni possono aprirsi a un futuro migliore e il sacrificio di molti può diventare seme di giustizia e di pace".

 La storia non può essere dimenticata, la storia più truce dell’umanità va ricordata perché ancora devono essere trovati i rimedi per la convivenza pacifica tra i popoli.

12/04/2015  francesco zaffuto

Immagine: civili armeni in marcia forzata verso il campo di prigionia di Mezireh, sorvegliati da soldati turchi armati. Kharpert, Impero Ottomano, aprile 1915.

sabato 11 aprile 2015

QUELL’APRILE di CENTO ANNI FA


La guerra era già iniziata nel luglio 1914, i motivi che portarono a quella guerra erano tanti e vaghi, erano il risultato di tanti anni di pace in Europa trascorsi tutti ad aumentare i propri armamenti.

Era l’aprile del 1915 e l’Italia si preparava ad entrare in guerra, ma non aveva ancora deciso con chi schierarsi.

I Brani che seguono in blu sono Tratti da Da http://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_mondiale

“I fronti dove si combatteva e quelli dove ci si aspettava di farlo erano ormai numerosi. Tutti i belligeranti iniziarono a impiegare ogni risorsa a disposizione e allo stesso tempo affiorarono le prime voci di opposizione alla guerra nel Regno Unito, in Germania (dove il 1º aprile ebbe luogo una manifestazione organizzata da Rosa Luxemburg), in Francia e in Russia. L'Italia, pur restando neutrale, era in cerca dei migliori vantaggi territoriali in cambio di un proprio intervento: l'8 aprile 1915 offrì di affiancare in guerra le potenze centrali se le fossero stati ceduti Trentino, isole della Dalmazia, Gorizia, Gradisca e riconosciuto il "primato" sull'Albania. Una settimana dopo l'Austria-Ungheria rifiutò le condizioni e l'Italia fece richieste ancora più gravose alle potenze dell'Intesa, che si dissero disposte a intavolare delle trattative.”
“La neutralità italiana ottenne inizialmente consenso unanime, sebbene il brusco arresto dell'offensiva tedesca sulla Marna facesse nascere i primi dubbi sulla invincibilità tedesca. Gruppi interventisti minoritari andarono formandosi nell'autunno 1914 fino a raggiungere una consistenza non trascurabile dopo appena pochi mesi; gli interventisti paventavano la sminuita statura politica, incombente sull'Italia, se fosse rimasta spettatrice passiva: i vincitori non avrebbero dimenticato né perdonato, e se a prevalere fossero stati gli Imperi centrali si sarebbero vendicati della nazione vista come traditrice di un'alleanza trentennale. Alla fine del 1914 il ministro degli esteri Sidney Sonnino avviò contatti con entrambe le parti per ottenere i maggiori compensi possibili e il 26 aprile 1915 concluse le trattative segrete con l'Intesa mediante la firma del patto di Londra, con il quale l'Italia si impegnava a entrare in guerra entro un mese. Il 3 maggio successivo fu rotta la Triplice alleanza, fu avviata la mobilitazione e il 23 maggio fu dichiarata guerra all'Austria-Ungheria ma non alla Germania, con cui Antonio Salandra sperava, futilmente, di non guastare del tutto i rapporti.”

A cose già fatte con il patto di Londra, e rimaste segrete fino al 1917,  il Parlamento italiano plaude e affida pieni poteri al Governo di guerra nella seduta del 20 maggio 2015 http://cronologia.leonardo.it/storia/a1915e.htm

I bilancio finale di quella guerra fu: oltre 70 milioni di uomini mobilitati in tutto il mondo (60 milioni solo in Europa);  oltre 9 milioni morirono sui campi di battaglia; ci furono anche circa 7 milioni di morti tra i civili, non solo per i diretti effetti delle operazioni di guerra ma anche per le conseguenti carestie ed epidemie.

“Con la fine di quella guerra si stabilirono equilibri vendicativi tra le nazioni europee che portarono, dopo meno di trenta anni,  a una nuova guerra ancora più disastrosa.
Dopo il secondo conflitto mondiale in Europa nasce uno spirito di solidarietà europeo che ci ha fatto vivere una pace per quasi 70 anni, oggi questo spirito è in crisi per motivi economici, la Russia viene considerata antieuropea e il vicino Medio Oriente abbonda di nuovi scenari di guerra. L’Europa deve acquisire il ruolo di grande mediatore di Pace tra USA e Russia e offrire soluzioni di pace per il Medio Oriente, l’unità europea è fattore di pace, la disgregazione europea può  determinare nuovi e pericolosi scenari di guerra dentro la stessa Europa. (f.z)”
Postato  11/04/2015

Immagine: la prima pagina del giornale Il Popolo d’Italia con la dichiarazione di guerra

la "buona scuola" affossa gli organi collegiali

mercoledì 8 aprile 2015

Ci si accorge dell’intruso

C’è un gioco che si chiama “trova l’intruso” e non è un gioco facile se l’immagine proposta presenta tante possibilità. La politica oggi, dopo la sentenza della Corte di Strasburgo sulla Diaz, si accorge che De Gennaro forse è un “intruso”. Viene fuori un: “ve l’avevo detto io che...”.

O.K. molto bene ricordarsi.  Sì, ma nessuna campagna o battaglia fu fatta allora per allora, quando un capo di polizia fu promosso a fare un altro mestiere quello di manager industriale, per particolari qualità. Forse gli intrusi erano tanti e in tanti governi da allora ad ora.

immagine: gioco trova l'intruso

alla Diaz fu tortura

L’Italia è stata condannata per tortura dalla Corte di Strasburgo: quello che accadde alla Scuola Diaz nel 21 luglio del 2001 non può essere dimenticato, necessita un risarcimento morale e soprattutto ci debbono essere strumenti legali che impediscano che possa accadere di nuovo.

La notizia su …

Il Comunicato di Amnesty

L’iter della proposta di legge


martedì 7 aprile 2015

6 aprile un anniversario triste

Il 6 aprile si è celebrato l’anniversario del terremoto dell’Aquila del 2009, un anniversario triste se si pensa alle vittime e che fa rabbia se si pensa che tra le nuove case costruite 800 balconi rischiano di cadere.
Dopo il terremoto decollò il Progetto C.A.S.E. (il significato della sigla era ambizioso e stava per Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili). Dopo 6 anni le case costruite si rivelano  Sostenibili  proprio per niente: 800 balconi a rischio crollo sono stati posti sotto sequestro, per il resto infiltrazioni di acqua ed altri inconvenienti …
… questo è il terremoto della coscienza …materiali scadenti e speculazione senza scrupoli …  
Di governi se ne sono succeduti 4: Berlusconi, Monti, Letta, Renzi ....  


giovedì 2 aprile 2015

Ma cosa hanno studiato ... ?

Ci sono senatori che pensano che i magistrati possano intervenire autonomamente negli atti del Parlamento. Ma cosa hanno studiato, se hanno mai studiato???
Un gruppo trasversale di senatori ( il sena­tore socia­li­sta Enrico Buemi, Alber­tini e Conte di Ap, Can­diani della Lega, Longo di Forza Ita­lia, Gio­va­nardi del Ncd, Barani di Gal e Pez­zo­pane e Ginetti del Pd) ha firmato una denuncia contro altri senatori del Movimento 5 stelle per ostruzionismo, chiedendo l’intervento della magistratura; come se la magistratura potesse  intervenire sull’applicazione del regolamento del Parlamento. Prontamente in Presidente Grasso è intervenuto per spiegare che esiste: «il difetto asso­luto di giu­ri­sdi­zione della magi­stra­tura ordi­na­ria sui com­por­ta­menti sena­tori nell’esercizio delle loro prerogative».