venerdì 19 settembre 2014

Mal di Tasi


Sulla prima casa si chiamava ICI, poi si chiamò IMU, poi arrivò il grande prestigiatore che la tolse, poi arrivò un governo appoggiato dal grande prestigiatore che l’ha rimessa sotto un altro nome:  TASI.  E, forse, l’anno prossimo si chiamerà in altro modo.
Per effetto della  “prestigitazione”, la TASI si dice che è inferiore all’IMU e nel contempo in tanti casi è aumentata, un mistero!  Ognuno deve fare i conti per i fatti suoi e non è facile fare confronti, perché nel Comune limitrofo può esistere un’altra realtà. Per quel che mi consta sono passato, per la mia casa di abitazione, da 366 euro  l’anno  agli attuali 416 euro l’anno (li ho voluto fotografare).
7779 comuni sono riusciti a pubblicare entro il termine le delibere assunte dai rispettivi consigli e in molti si pagherà il 16 ottobre l’acconto e il 16 dicembre il saldo. In alcuni  Comuni, distratti o fortemente ritardatari o fortemente travagliati da disaccordi,  dove non sono state approvate le delibere, il versamento avverrà a dicembre con l'aliquota base dell'1 per mille; beati quelli che vivono in questi comuni.
I comuni che hanno deliberato si sono sbizzarriti:  sull’aliquota dall’1 al 3,3 per mille, sulle tipologie di detrazione, fino ad arrivare alla doppia imposizione di IMU e TASI in certi casi.
In pratica siamo passati dall’idea di esonerare in toto dalle imposte la prima casa all’idea di tassarla nel modo più difforme possibile. Lasciare ai comuni la possibilità di decidere in merito alle aliquote dentro una banda di oscillazione poteva essere un criterio,  ma lasciarli liberi di stabilire le detrazioni è diventato un assurdo. La cosiddetta detrazione per le case più modeste varia da comune a comune, alcuni comuni fanno riferimento per le detrazioni al reddito di chi ci abita, altri no. In pratica in un comune la tua condizione di povero ti fa diventare ricco e in un altro comune la tua condizione di ricco ti fa diventare povero. Data la delicatezza della questione prima casa penso sia opportuno un indirizzo nazionale sulla detrazione per le case modeste abitate da persone con reddito modesto.
19/09/14 francesco zaffuto

Qui tre comuni vicini tra loro e diversi: Milano, Sesto San Giovanni, Monza, ma sicuramente la realtà nazionale è ancora più variegata:
Milano
aliquota del 2,5 per mille
Detrazioni –
euro 115,00 per le abitazioni con rendita catastale fino a euro 300,00
euro 112,00 per le abitazioni con rendita catastale fino a euro 350,00
+ un complesso meccanismo di detrazioni legate anche al reddito per rendite catastali superiori
per i beni classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 sono dovuti sia TASI, sia IMU – con Tasi dovuta per 0,8 per mille
Monza
aliquota del 2,5 per mille
su abitazione principale e sue pertinenze, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1 – A/8 e A/9 (case signorili, ville e castelli), sulle quali si paga solo l’IMU.
Detrazione fissa € 60,00 per l’abitazione principale e le relative pertinenze, con una rendita inferiore o uguale a 300 euro ( + alcune detrazioni per specifici casi di indigenza).
Sesto San Giovanni
La TASI si calcola con l’aliquota del 3,3 per mille
detrazione di 78,00 euro per fabbricati e relative pertinenze con rendita catastale fino a 800,00 euro
La TASI si paga solo sull’abitazione principale e le sue pertinenze,escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (case signorili, ville e castelli), sulle quali si paga solo l’IMU.


immagine - 416 euro, la mia Tasi

domenica 7 settembre 2014

Viaggio in Scozia passando da Kiev

Il 18 settembre si voterà in un referendum dove decidere se la Scozia diventa indipendente dal Regno Unito. La Scozia fa parte del Regno Unito dal 1707 e trecento anni non sono bastati per fare sentire totalmente inglesi gli scozzesi. Come finirà è una incognita, comunque è una  buona scelta quella di fare decidere ai popoli il loro destino.
Diventa allora incomprensibile la pretesa dell’ UE di tenere unita l’Ucraina, di sottovalutare la forzata convivenza di Ucraini e Russi,  popoli che sono stati messi insieme in un unico stato  appena dal  luglio 1990.
Se poi si considera che la Russia (non più l’URSS,  reganiano impero del male) è un paese capitalista come tutti gli altri, diventa ancora più incomprensibile ipotizzare una guerra mondiale con intervento Nato  per difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina. Allora la UE pensi a una soluzione di tipo scozzese per l’ Ucraina e la faccia digerire a Obama e Putin.
francesco zaffuto

immagine – tessuti scozzesi