venerdì 30 novembre 2012

Accadde domani


 Lunedì 3 dicembre 2012 – Il Cavaliere Silvio Berlusconi scioglie la riserva,  spacchetta e dichiara che scenderà in campo per ostacolare la deriva comunista capeggiata da Bersani.  “Abbiamo assistito alla protervia con cui è stato ostacolato il nuovo che avanza ed è stato impedito nei fatti di votare ai milioni che sostenevano il nuovo. Mi sento in dovere di scendere nuovamente in campo per impedire l’avanzata del comunismo e dei suoi metodi antidemocratici. Noi non abbiamo bisogno di primarie anche perché è indiscusso che adesso e più che mai il primo sono io.”

Immagine dal film di René Clair “Accadde domani” – Dick Powell legge il giornale del giorno dopo

L’eredità e il ritorno del de cuius


L'espressione de cuius è una ellissi della locuzione latina is de cuius hereditate agitur che, tradotta letteralmente, significa "colui della cui eredità si tratta" e, in pratica, indica la persona defunta che ha lasciato un'eredità. (fonte http://it.wikipedia.org/wiki/De_cuius)
 Ma nel caso specifico del PdL,  il de cuius non era proprio un de cuius,  aveva solo detto che se ne sarebbe andato, poi ha detto che ritornava mettendosi in disparte, poi fa sapere che non pensa proprio di stare in disparte. Quindi il pacco dono che aveva provvisoriamente lasciato, non solo non può essere ereditato ma addirittura il presunto “de cuius” pretende di spacchettarlo con le sue mani.
 Cosa potrà accadere?
 Intanto niente primarie con grande delusione di tutti i piccoli renzini del PdL.
 Al momento il de cuius vuole vedere cosa succede a Bersani.
 Poi non si sa se dal pacco PdL spunteranno uno oppure tre dinosauri.
 Poi alla fine ci sarà l’incognita  più grande: occorrerà capire  se gli italiani oltre ad avere vocazioni masochiste hanno anche vocazioni necrofile. Penso che ci sia un limite e gli italiani possono rinsavire.
30/11/12 francesco zaffuto
Immagine – pacco con fiocco

giovedì 29 novembre 2012

Palestina

NON BASTA LA TREGUA
CI VUOLE LA PACE
RICONOSCIMENTO ONU  PER COSTRUIRE LA PACE
Il voto all’ONU di riconoscimento della Palestina, che deve essere espresso oggi, è un primo passo per spingere i due stati al riconoscimento reciproco, per sostenere tutti quelli che vogliono la pace tra palestinesi e israeliani, per dire che L’ONU esiste.
L'Italia deve essere operatrice di pace.
Gli Stati Uniti debbono smettere di essere il sale della terra, l'ONU è l'organismo che rappresenta il mondo globalmente.


notizie delle ore 23,00 - del giovedì  29 novembre 2012

 Palestina all'ONU si è votato

L'Assemblea generale dell'Onu ha dato il via libera alla risoluzione che riconosce la Palestina come Stato 'osservatorè delle Nazioni Unite. A votare sì sono stati 138 Paesi su 193. Nove i Paesi contrari, 41 gli astenuti.

L'Italia ha votato a favore della risoluzione Onu che riconosce la Palestina come Stato osservatore delle Nazioni Unite.

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/palestina_onu_stato_osservatore/notizie/234738.shtml

UN PASSO E' STATO FATTO ORA OCCORRE FARE I PASSI DI UN RICONOSCIMENTO RECIPROCO

mercoledì 28 novembre 2012

ballottaggio 2



Dopo lo scontro su rai 1, concluso pochi minuti fa,  tra i due campioni del PD per le primarie  resto colpito per le somiglianze. Sulla questione più importante il lavoro mi è parso che Renzi non ha risposto e che Bersani abbia ripetuto che “ci vuole un po’ di lavoro”. Considerato che hanno parlato spesso della bellezza delle primarie, penso sia giusto raffigurarli come i Bronzi di Riace (immagine allegata). Tra i due bronzi, che come sappiamo sono vuoti, uno pretende di essere un vuoto innovativo.   Nonostante mi sia già recato a votare per il primo turno delle primarie (votando per altra statua), data la sostanziale somiglianza delle ultime due, evito di andare a votare per il ballottaggio.
28/11/2012 francesco zaffuto

ballottaggio



Sono soli?
Per niente, ci sono trame che si addensano attorno a loro. 
Ci sono amici che tifano per l’uno o per l’altro ed anche nemici che tifano per l’uno o per l’altro.
Chi perderà lascerà sottintendere che in realtà era lui il vincitore morale e il più bravo.
Chi vincerà, sarà lieto per un giorno, poi si accorgerà che era ben poca la posta che ha vinto.
Tutto stava in quelle maledette carte.
Capirci qualcosa del destino del mondo.


Immagine - Cézanne – 2 giocatori

martedì 27 novembre 2012

ILVA un occhio alla storia


 Mentre migliaia di nostri operai italiani di Taranto vengono messi FUORI e con la minaccia di restare disoccupati per sempre, Hollande in Francia parla di possibile nazionalizzazione dell’acciaieria di Florange
NOI L’AVEVAMO
ED era un fiore all’occhiello della rinascita post bellica dell’Italia ed era PUBBLICA.
E  POTEVA RESTARE pubblica invece di essere regalata ai privati.
E l’industria pubblica aveva il dovere di non inquinare.
E i dirigenti dell’industria pubblica potevano essere licenziati se inquinavano.
E l’industria pubblica non aveva un problema di fare utili e guadagnare sulla pelle della popolazione locale.
Ma l’azienda pubblica aveva il dovere di mantenere i conti in pareggio e gli operai che lavoravano nell’azienda pubblica dovevano sentirsi come i proprietari di quell’azienda.
ORA quali prospettive?
Noi non abbiamo Holland; abbiamo Monti che più privato non si può neanche col candeggio.. Anche a “sinistra” siamo infarciti di privatismo;  Bersani non parla e Renzi riesce ad ottenere il tifo di Berlusconi.
Siamo conciati male,  perché solo ripensando al ruolo pubblico dello Stato possiamo uscirne.
27/11/12 francesco zaffuto
Immagine Italsider, mare e Taranto – foto da

lunedì 26 novembre 2012

Bersani all’incrocio con la storia


  Il risultato era  atteso ma la percentuale dei voti del 44,9% alle primarie consegna un Bersani vincente nello schieramento del centro sinistra; si presenta all’incrocio della storia come il probabile presidente del consiglio per la prossima legislatura, con un Parlamento probabilmente rinnovato dalla presenza del movimento 5 stelle, con i centrodestristi che gli ricorderanno perennemente l’agenda Monti, e con un rimasuglio berlusconiano di  incerta entità. Se fosse solo un problema di alchimie politiche per formare un governo Bersani può farcela, ha buone capacità dialettiche e modi cortesi.  Ma non è solo un problema di alchimie politiche, ci sono tutte le questioni irrisolte del paese ed una questione che presenta la massima urgenza: lavoro.  Bersani non potrà solo limitarsi a un “ci vorrebbe un po’ di lavoro”, dovrà dire come, quanto e quando.
Avviso
chi accede alle pagine di lacrisi2009 da google chrome trova un avviso di virus malware; entrando da Explorer non si trovano avvertenze.  Per quanto ne so il mio computer non presenta attualmente virus ed è protetto dall’antivirus Avast, non so se basta.  Cercherò di capirci qualcosa; se qualcuno ne sa più di me e mi dà una dritta lo ringrazio.
26/11/12 francesco zaffuto

giovedì 22 novembre 2012

Napolitano e Monti senatore a vita


Pare che Napolitano oggi a Parigi abbia pronunciato delle frasi sulla non candidabilità alle elezioni di Monti in quanto già senatore a vita.
Riporto dal sito del Messaggero. «Un senatore a vita non si può candidare al Parlamento perché già parlamentare. Non può essere candidato di nessun partito». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,oggi a Parigi. «Non è particolare da poco e qualche volte si dimentica», ha aggiunto il capo dello Stato. «Alcune forze politiche o gruppi o movimenti pensano che il presidente Monti potrebbe continuare a fare il presidente del Consiglio in un contesto politico. È un diritto o una facoltà che può avere qualsiasi partito»
 Non so se le frasi del Presidente siano state riportate dai giornale correttamente, ma vale precisare che l’istituto di senatore a vita prevede la possibile rinuncia con l’art. 59 della Costituzione Italiana, la prevede addirittura per lo stesso Presidente della Repubblica.
Art. 59.
È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
  Monti in quanto cittadino italiano conserva tutti i diritti che derivano dagli articoli 56 e 58 della costituzione
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno della elezione hanno compiuto i venticinque anni di età.”
“Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno.”
E’ evidente che se si vuole fare  eleggere deve prima rinunciare alla sua carica attuale di senatore a vita e ne ha facoltà.
 Diciamo allora che Monti non ha alcuna convenienza a rinunciare ad una carica prestigiosa che gli rimane a vita per andarsi a candidare per 5 anni e con il rischio di non essere eletto o quantomeno di non ottenere i grandi risultati “solo previsti” di una investitura popolare.
 Tempo addietro,  Alfano ha detto che se Monti non si candida non ha l’investitura popolare per un nuovo governo; queste dichiarazioni possono avere una valenza politica relativamente alla opportunità ma non hanno alcuna valenza relativamente alla legittimità costituzionale.  Nonostante tutte le primarie che si possono svolgere,  in Italia non c’è l’elezione diretta del Presidente del consiglio; il governo deve ricevere nei fatti la fiducia del Parlamento ed è il Parlamento il solo organo investito dalla sovranità popolare in Italia. Dunque il nuovo governo può essere fatto dal leader del centro sinistra, come dallo stesso Monti (anche senza bisogno di investitura popolare), come anche da Tizio o da Caio che ancora non conosciamo. C’è solo da augurarsi che in Parlamento vadano delle persone assennate perché saranno loro a decidere per il nuovo governo (molti saranno nuovi, vedremo).
22/11/12 francesco zaffuto

“pronti a lasciarci morire”

QUI VIDEO
 Di cose belle da ricordare il governo Monti ne ha lasciate: l’ordine sui conti, il pareggio di bilancio, l’ordine sui conti, la bella immagine dell’Italia, l’ordine sui conti, lo spread che cala, l'ordine sui conti, la rassicurazione dei mercati, l’ordine sui conti.
 L’immagine conclusiva, dopo un anno di governo, è quella dei malati di Sla che sono dovuti andare sotto il palazzo perché cancellati nella loro stessa vita difficile.
Arrivati da tutta l’Italia hanno detto di lasciarsi morire con lo "sciopero del respiro", solo le 5 o 6 ore dei respiratori portatili e poi basta, disposti ad abbandonare un mondo che nega la solidarietà a chi della vita è rimasto ben poco.
 Ieri i malati di Sla hanno vinto; un morto durante lo sciopero del respiro avrebbe incrinato l’immagine dell’Italia agli occhi del mondo; nelle pieghe della legge di stabilità sono stati trovati i soldi ma dovranno ancora vigilare con il loro “respiro”.

martedì 20 novembre 2012

Dubbi amletici sulle primarie …


Primarie sì, primarie no? Vado o non vado? Sono veramente primarie di sinistra o quel soffuso grigiore suggerisce ben altro? Ma almeno uno tra i cinque suona qualche nota di sinistra? Ma che vuol dire sinistra? Pane e Lavoro, mi pare.
Leggi il programma. Ma quale programma? Quei fogliettini sull’intesa. Sì, ma su Pane e Lavoro dicono ben poco. E se poi fanno un programma di quello che non posso digerire!?
Se vince Renzi dice che il programma poi lo fa quello che vince. Se vince Bersani non dice e quando dice. Oppure Vendola, Si, Vendola qualcosa l’ha detto, bisogna pur dargli una mano,
Ma perché mi pongo questi problemi: alle ultime elezioni amministrative ho votato per quelli di Grillo. Posso benissimo non andare alle primarie e limitarmi ad osservarle da lontano. Ma io sono stato sempre di sinistra, sono loro che … Ma se vado alle primarie,  dicono:  che  prendo l’impegno di votarli anche nelle elezioni effettive, indipendentemente dalle stupidate che possono venire fuori successivamente.  E chi l’ha detto!! Mica è un contratto. Posso benissimo andare alle primarie e riservarmi in ogni caso la possibilità di votare per quelli di Grillo nel caso vengano fuori successivi pasti indigesti.
20/11/12 francesco zaffuto
Questo post è associato al link su nove parole per la sinistra che tempo addietro inviai ai leader della sinistra 7+2 nove parole per la sinistra 

Immagine – antica foto di Laurence Olivier in Amleto

domenica 11 novembre 2012

La legge elettorale è possibile ma …


 Una legge elettorale da approvare a ridosso delle elezioni con i diversi gruppi e partiti che ragionano con il “mi tiro i conti su cosa mi conviene”;  forse non sarà approvata  e se approvata servirà solo ad un aggiustamento provvisorio di convenienza.
 La legge elettorale è la legge più importante per l’impalcatura dello Stato, e deve essere capace di garantire: la rappresentatività delle maggioranze e delle minoranze, la governabilità, e l’alternanza. E’ una alchimia difficile ma tecnicamente possibile. Il discorso che segue diciamo che è genericamente rivolto agli uomini di buona volontà ....
Il Parlamento in una democrazia deve essere inclusivo di tutto il dibattito delle idee e non esclusivo; se la legge elettorale porta ad escludere (con meccanismi tipo la soglia del 4 o 5 per cento) si viene a creare un dibattito extraparlamentare che lo Stato non riesce a recepire con le sue istituzioni, un pericoloso impoverimento per la stessa democrazia che può arrivare a ribaltare la democrazia stessa. Tutte le minoranze è necessario che possano esprimersi con una rappresentanza, ma la loro rappresentanza non deve impedire la necessaria governabilità.  Per affrontare questo problema si può fare ricorso al duplice aspetto della rappresentatività: l’aspetto territoriale e l’aspetto complessivo nazionale, in modo che siano eletti uomini portatori di un legame con un territorio specifico  e uomini che sono portatori di un legame con movimenti di idee che si esprimono complessivamente nel paese.
 Questo duplice criterio della rappresentatività è necessario perché basta pensare che attualmente,  prevalendo il criterio territoriale,  con un quantitativo di appena 50 mila voti si può diventare deputato mentre un movimento che raccoglie più di 500 mila voti su base nazionale rimane escluso.
 Per evitare l’eccessiva frantumazione in gruppi e movimenti si può fare ricorso per l’elezione di 2 terzi del Parlamento alla rappresentatività territoriale con il criterio uninominale con ballottaggio in ogni singolo collegio elettorale;  e l’elezione di  1 terzo del Parlamento per la rappresentatività nazionale con criterio proporzionale.  
 Con questo duplice ed onesto meccanismo si verrebbe ad assicurare  la governabilità perché la maggioranza sarebbe alimentata dai voti espressi territorialmente ed anche da quelli proporzionali e nel contempo si garantirebbe la presenza in Parlamento di tutte le espressione di idee e movimenti.
 La cosiddetta preferenza si esprimerebbe in modo inequivocabile con la preferenza unica nel collegio uninominale e con la conferma nel ballottaggio;  e sulle liste nazionali si può garantire la doppia preferenza all’interno della lista votata per evitare la concentrazione di voti solo su pochi leader.
 Se poi, con la dovuta calma,  si passasse anche ad una riforma costituzionale per stabilire UNA SOLA CAMERA di soli 300 deputati potremmo dire bene, molto bene. Se i 300 non trovassero l’accordo per governare, subito a casa (senza prebende e pensioni) e nuove elezioni;  tanto, pagando solo trecento e a un prezzo inferiore, veniamo ad avere i soldi per convocare tutte le elezioni necessarie. Troppo semplice!?
11/11/12 francesco zaffuto
Immagine – Diogene con la lanterna  cerca l’uomo – nel dipinto di Tischdein

giovedì 8 novembre 2012

Previsioni UE: accattateve o' cuorno


Bruxelles 7 novembre – Previsioni UE per l’Italia - I tecnici di Bruxelles prevedono per l’Italia che, dopo aver raggiunto il 10,6% di quest’anno, il tasso di disoccupazione continuerà a salire raggiungendo picchi dell’11,5% nel 2013 e dell’11,8% nel 2014. Secondo l’Ue, il trend è dovuto al maggior numero di persone in cerca di lavoro per la crisi economica e agli effetti della riforma del sistema previdenziale.
“Alla faccia del bicarbonato di sodio” avrebbe detto il grande Totò. Dopo averci proposto come medicina d’aumento dell’età pensionabile, oggi ci dicono che la medicina stessa ci sta portando all’aumento della disoccupazione..
 Anche per quello che riguarda il debito pubblico, nonostante tutte le manovre montiane, si prevede per la fine del 2012  uno schizzo in alto al 126,5%; un altro schizzo in alto nel 2013 al 127,6%, e forse una lenta discesa dal 2014. Ovviamente quell’11,8% di disoccupati del 2014 dovrà pazientare per vedere arrivare il miracolo della crescita che dovrebbe arrivare continuando a prendere la stessa medicina che fino ad ora non dato effetti.   In pratica una iattura continua per il futuro prossimo venturo: la proposta UE pare essere: diventate competitivi e accattateve o' cuorno.
 E se la medicina fosse sbagliata?
 Non era meglio lasciare andare in pensione gli anziani e assumere un bel po’ di disoccuparti, magari fermando tutte le pensioni privilegiate a non più di € 5.000 al mese. Non era meglio lavorare tutti - lavorare meno. Non era meglio investire sui giovani che sono la nostra reale ricchezza, sono loro che possono spingere produzione e nuova domanda di beni e noi li teniamo posteggiati e precarizzati.  Non è meglio far quadrare i conti in altro modo,
08/11/12 francesco zaffuto
Immagine – un piccolo corno rosso 

mercoledì 7 novembre 2012

Obama dirigerà l'orchestra per altri quattro anni

Altri quattro anni ad Obama

Vince anche se il vantaggio, rispetto alle elezioni del primo mandato, si è notevolmente usurato con meno 10 milioni di voti.
 “Il meglio per gli Stati Uniti deve ancora avvenire …” ha detto, Obama, nel suo discorso per la nuova investitura elettorale.
Nel quadriennio che l’attende avrà il coraggio di portare avanti il progetto di rendere meno egoisti i miliardari americani? 
Al Congresso Usa si conferma la stessa situazione di prima del voto: i democratici mantengono il controllo del Senato e i repubblicani quello della Camera.
Intanto, l’America festeggia. Regalo ad Obama questo carro del Carnevale di Viareggio 2011: un grande Obama con un frac giallo e una bacchetta in mano, come un grande maestro di musica leggera, avanza tra la folla di sostenitori, sul suo cilindro giallo ci sta insediato un integralista arabo armato di mitra.  Negli ultimi momenti di campagna elettorale Obama si è servito proprio di un filmato sull’azione militare che fece fuori Bin Laden. Chissà se nei voti avrà avuto maggiore influenza la sua riforma sanitaria o questa operazione militare propagandata?
Intanto, dopo avere ascoltato le intenzioni ancora più bellicose di Romney, noi (altra parte del mondo)  dobbiamo essere lieti del meno peggio.
 Intanto in USA, sui diritti civili,  qualcosa si muove.

07/11/12 francesco zaffuto

martedì 6 novembre 2012

Da nessuna a tre preferenze


 L’impossibilità di esprimere una preferenza al momento del voto è una lesione allo stesso diritto di voto che prevede la delega a persone fisiche. Ora da nessuna preferenza forse si passerà a tre,

Via libera della commissione Affari Costituzionali del Senato a un emendamento del Pdl a firma Gasparri e Quagliariello che aumenta a 3 il numero delle preferenze che si possono esprimere in base alla legge elettorale. E' un emendamento - attacca il senatore del Pd Stefano Ceccanti - "per eleggere meno donne". Nel testo base erano, infatti, previste due preferenze ma di diverso genere. Ora sarà anche possibile votare tre nomi ma la candidata donna può scivolare al terzo posto. "E' un meccanismo - ha detto in proposito il capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri - che è più simile a quello delle europee.

Un tris di preferenze con una obbligatoria di genere femminile rasenta un po’  la comicità, pare un triangolo per particolari rapporti. Penso che un uomo o una donna vadano votati in base a criteri di fiducia e non di genere.  Riguardo al numero di tre preferenze: è un paradosso ma più si aumenta il numero delle preferenze e più si annulla la preferenza stessa;  una è come dire chiara, secca e asciutta ma è molto probabile che le preferenze singole si vadano a concentrare solo su personaggi famosi;  due permettono di votare per un leader di partito e per il candidato che si conosce più da vicino (può essere una condizione  accettabile);  tre si prestano  al ritorno di vecchi giochi e tranelli,  “tu porti me che io porto te e quello che mi ha indicato il partito”, e a furia di triangolazioni veniva eletto il più furbo.
06/11/12 francesco zaffuto
Immagine – fichi d’india – prendetene due  e attenti alle spine

condivisioni


L'importo stimato per cancellare la fame nel mondo è stato valutato a 30 miliardi per anno... importo che il mondo spende in materiale militare ogni otto giorni!
Commento per disabili visivi
la frase in inglese è posta al centro
sopra nel cielo un bombardiere sgancia le sue bombe
sotto un bambino cerca tra i rifiuti qualcosa da mangiare.
Ho condiviso questo manifesto su facebook, ho voluto ripetere la condivisione sul blog.
dalla pagina Africa

lunedì 5 novembre 2012

Allopurinolo, attenzione alle dosi


 Nel luglio di quest’anno avevo inserito un post su Allopurinolo e Sindrome di Lyell Sindrome di Lyell, allopurinolo e sentenza Tribun...
 Il post faceva riferimento a una grave disgrazia accaduta alla mia famiglia a seguito di una reazione allergica ad un medicinale comunemente usato l’Allopurinolo. Ieri ho ricevuto un commento sul citato post del dott.  Jan Schroeder  che mi segnalava il sito www.react-lombardia.net  dove sono raccolte preziose informazioni sulle allergie ai medicinali. Sul sito leggo una notizia  relativa alla somministrazione delle prime dosi di Allopurinolo che penso sia necessario divulgare al massimo; se ci fosse stata questa necessaria prudenza nel 2007 mia sorella non sarebbe morta.
L’avvertenza si trova alla pagina
del sito indicato – la riporto

Pubblicata il 17/10/2012


L'allopurinolo è uno dei farmaci più usati nel trattamento della gotta e nello stesso tempo uno dei farmaci coinvolti nell'insorgenza di gravi reazioni cutanee da farmaco quali SJS e TEN. Uno studio, pubblicato dalla rivista Arthritis & Rheumatism, suggerisce che una riduzione del dosaggio iniziale di allopurinolo può essere associato ad un ridotto rischio di reazioni di ipersensibilità.



Gli autori hanno effettuato uno studio retrospettivo caso-controllo confrontando 54 casi di reazioni di ipersensibilità da allopurinolo con 157 controlli ed evidenziando un aumento nel rischio di reazioni di ipersensibilità all'aumentare della dose iniziale di allopurinolo. La maggior parte delle reazioni (90%) si manifestava nei primi 180 giorni di trattamento con una mediana di 30 giorni dall'inizio della terapia. I dosaggi utilizzati erano sempre molto alti nei pazienti che sviluppavano una reazione da ipersensibilità: gli autori consigliano una dose iniziale di 1.5mg per unità di stimata GFR (Glomerular Filtration Rate), dose che può essere aumentata nei pazienti tolleranti al farmaco.


Ricordo a chi non fosse informato che essere colpiti da sindrome di stevens  johnson o  sindrome di Lyell ( epidermiolisi epidermica tossica (TEN) )  porta ad ustioni alla pelle come aver attraversato un incendio,   pregiudizio anche di organi interni, complicazioni fino ad effetti mortali.  Spesso trovate nelle avvertenze di tanti  medicinali, perfino quelli  da banco, la possibile insorgenza di queste sindromi. SOSPENDETE L’ASSUNZIONE DEL FARMACO AI PRIMI PRURITI DELLA PELLE O INSORGENZA DI MACCHIE E CHIAMATE IL MEDICO – INFORMATEVI BENE,  I RISCHI SONO GRAVI (f. z.)

domenica 4 novembre 2012

Non è reato


 Non è un reato costruire una associazione formata da tre persone e chiamarla con un nome altisonante. Non è reato, appena una delle tre persone si dimette,  fare entrare nell’associazione la propria moglie. Non è reato che l’associazione fondata possa ricevere dei legittimi finanziamenti dello Stato. Non è reato approvare gli atti dell’associazione con il voto a maggioranza, dove la maggioranza si determina solo con il voto di te e di tua moglie. Giuridicamente non è un reato, ma può fare schifo lo stesso.
04/11/12 – francesco zaffuto
Immagine – non mi è stato possibile trovare un’immagine da associare a questo post.

sabato 3 novembre 2012

pupi e pupari



Nel teatrino delle marionette i pupi vengono manovrati dai pupari e quando i pupari non lavorano i pupi se ne stanno quieti e immobili.

Nel teatrino della nostra vita sociale, in ossequio ai dettami  della massima legge dello Stato, possiamo dire che il puparo è: il popolo,  basta leggere l’art. 1  “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Quindi gli eletti sono i pupi e il puparo è il popolo che decide con la sua sovranità. Solo che,  dal giorno dopo le elezioni i pupi possono muoversi a loro piacimento e possono decidere anche della vita dello stesso puparo.  I pupi pare che non abbiano limiti, anche la stessa Decenza (Dea che dovrebbe consigliare tutti) non ce la fa.
 Durante il sonno del grande puparo, che potrà risvegliarsi solo in un nuovo giorno di elezioni,  vivono da svegli  tanti Pupari Supplenti che cercano di controllare i pupi: partiti, potentati economici, chiese, circoli ecc …; i più organizzati Pupari Supplenti riescono nell’intento di dirigere i pupi.
 Una novità assoluta che si è prodotta in Italia (patria di grandi inventori come Leonardo) è stata quella della nascita di un politico che non si è voluto fare eleggere come pupo e che vuole dopo le elezioni, come Puparo Supplente,  controllare tutti i suoi pupi; il puparo Grillo vuole in pratica sostituirsi alla Dea Decenza indicando regole di comportamento ai pupi.  Ma non è per niente facile perché chi è dotato di caratteri umani difficilmente può avere caratteri divini, rischia di conseguenza di elencare proibizioni che si contraddicono e che possono portare alla ribellione dei pupi. Si può porre un qualche rimedio solo chiamando alla partecipazione il grande puparo che dorme sonnolento tra una elezione e l’altra: il popolo. Ma il popolo o parte di esso,  se non esiste una qualche forma o regola per potersi esprimere, non riesce nei fatti ad esprimersi. Nei fatti si ripropone di nuovo un partito o, chiamiamolo  come vogliamo,  un organismo che attraverso le faticose regole della democrazia faccia esprimere tutti quelli che aderiscono ad un  movimento.
03/11/12 francesco zaffuto
Immagine – scena di un Teatrino di pupi di Palermo dal blog di Luigi Bologna http://legnagoflash.blogspot.it/  di cui al post  http://legnagoflash.blogspot.it/2011/01/viaggio-in-sicilia-26-palermo-il-teatro.html

venerdì 2 novembre 2012

Da “addio ponte” ad “arrivederci ponte”

Giorni addietro si parlava di un “addio”  definitivo al Ponte sullo stretto di Messina e del pagamento di una penale di 300 milioni di euro Addio Ponte.  Ieri il Governo Monti ha deciso un “arrivederci” tra circa due anni per “… verificare la  fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità". Come a dire che rinvia la patata bollente  ad altri. Cosa importa se il ministro Clini si era espresso per un definitivo addio, cosa importa se l’Europa ha già dichiarato il ponte opera antieconomica.
 Il motivo? Pare essere quello di risparmiare immediatamente su 300 milioni di penale e pagare tra due anni con una penale maggiorata del 10%. Una specie di colpo di genio tecnico: faccio quadrare i conti ora e poi si vede.  Questa condizione dovrà essere accettata dall’impresa che ha ottenuto l’appalto e per rendere ghiotta la proposta il governo ha  predisposto  questa dizione:  "Questa nuova procedura  dovrà essere accettata dal contraente generale tramite la sottoscrizione di un atto aggiuntivo al contratto vigente. In ogni caso - conclude - , durante il periodo di proroga, previa deliberazione del Cipe, potranno comunque essere assicurati sui territori interessati interventi infrastrutturali immediatamente cantierabili, a patto che presentino una funzionalità autonoma e siano già compresi nel progetto generale".
 Promessa di un pagamento del 10% in più (più di quello che comunemente si paga per interessi sul debito pubblico) e promessa di qualche lavoretto cantierabile; un trattamento davvero con i fiocchi per l’impresa. Volete che non accetti? Magari tra due anni sorge un faraone che riprende l’opera.
02/11/12 francesco zaffuto
Immagine virtuale del possibile ponte sullo stretto riportata su internet
Per  i precedenti post sul ponte di questo blog clic su Etichette – ponte sullo stretto

giovedì 1 novembre 2012

banchieri postali e miseri correntisti


Banchieri come tutti gli altri con la stessa grande avidità;  il Banco posta si avvia modificare in modo unilaterale le sue condizioni: il canone annuo passa da 30 a 48 euro,  bonifici allo sportello da € 2,5 passeranno a  € 3,5 euro, il rilascio del libretto degli assegni postali non trasferibili 3 euro.

Ma ti danno gli interessi ?!  Fino al 31/12/2010 bontà loro davano lo 0,15%, poi con una prodigiosa innovazione dal 01/09/2011 sono arrivati a interessi 0,00%.

  Nelle nuove proposte di contratto Bancoposta ricorda che il cliente ha  la facoltà  di recedere dal rapporto, entro la data di decorrenza delle modifiche, senza penalità e spese di chiusura, può rivolgersi ad un altro avido banchiere.
 Certo Banco posta offre condizioni migliori ai clienti che domiciliano utenze, accreditano stipendi, sottoscrivono prodotti finanziari bancoposta. Ma, purtroppo, esistono “correntisti” che non hanno stipendi da accreditare (lavoratori in nero, disoccupati, commercianti sull’orlo di chiusura), e che,  per motivi legati ai nuovi sistemi di pagamento,  debbono ancora tenere un conto corrente;  pagheranno 48 euro per il c/c per qualche tempo poi lo chiuderanno e  passeranno alla tessera di povertà.
01/11/12 francesco zaffuto

Immagine – il logo delle Poste italiane