giovedì 1 novembre 2012

banchieri postali e miseri correntisti


Banchieri come tutti gli altri con la stessa grande avidità;  il Banco posta si avvia modificare in modo unilaterale le sue condizioni: il canone annuo passa da 30 a 48 euro,  bonifici allo sportello da € 2,5 passeranno a  € 3,5 euro, il rilascio del libretto degli assegni postali non trasferibili 3 euro.

Ma ti danno gli interessi ?!  Fino al 31/12/2010 bontà loro davano lo 0,15%, poi con una prodigiosa innovazione dal 01/09/2011 sono arrivati a interessi 0,00%.

  Nelle nuove proposte di contratto Bancoposta ricorda che il cliente ha  la facoltà  di recedere dal rapporto, entro la data di decorrenza delle modifiche, senza penalità e spese di chiusura, può rivolgersi ad un altro avido banchiere.
 Certo Banco posta offre condizioni migliori ai clienti che domiciliano utenze, accreditano stipendi, sottoscrivono prodotti finanziari bancoposta. Ma, purtroppo, esistono “correntisti” che non hanno stipendi da accreditare (lavoratori in nero, disoccupati, commercianti sull’orlo di chiusura), e che,  per motivi legati ai nuovi sistemi di pagamento,  debbono ancora tenere un conto corrente;  pagheranno 48 euro per il c/c per qualche tempo poi lo chiuderanno e  passeranno alla tessera di povertà.
01/11/12 francesco zaffuto

Immagine – il logo delle Poste italiane

2 commenti:

  1. Non solo questo obbrobio... non capisco come mai non si sono ancora trasformati in supermarket dove i poveri correntisti possano fare la spesa!

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  2. Monti ci sta dissanguando per salvare, anche, le banche; Poste Italiane probabilmente non è considerata a tutto tondo "banca", pur essendo pienamente operativa in tal senso.
    Sarà la definizione di Banco Posta, fatto stà che il pensiero corre al vecchio (e scomparso?) Banco dei Pegni, un tempo ultima sponda per sopravvivere un poco di più.
    In concomitanza con queste iniziative unilaterali, che sembrano un invito ad andare da un'altra parte, l'obbligo di carte prepagate, di carte di credito, di assegni, di accredito negli istituti bancari, di restrizioni ai prelievi e pagamenti in contanti, stanno stringendo al collo dei cittadini un cappio che, intanto, sta rendendo difficile il respiro, e poi punta allo strozzamento finale.
    Francé, dura minga, pol mia durar, non può durare.
    Ciao.

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