mercoledì 31 ottobre 2018

SIMILITUDINI: TRUMP, SALVINI e BOLSONARO


TRUMP, SALVINI e BOLSONARO non sono la stessa cosa,  ma hanno la stessa origine: la delusione di un elettorato per le esperienze precedenti  con leader che volevano essere democratici, progressisti e vagamente di sinistra. L’elettorato ormai è lontano dagli affezionamenti ideologici e naviga a vista,  saltando dalle promesse più bislacche di un leader  a quelle di un altro. 
 Per tornare ad un leader vagamente di sinistra occorrerà passare un po’ di anni con quello di destra;  l’abbiamo visto in Grecia, poi in Spagna,  e forse lo vedremo con un prossimo successo di  Corbin in Gran Bretagna. 
 Destra e manca, montaggio e rismontaggio, in una democrazia dove le componenti tendenzialmente si somigliano.  Il danno, diciamolo liberamente, lo fanno i popoli senza cultura e senza memoria;  dove ogni singolo elettore pensa ai suoi interessi di bottega e si lascia abbindolare da promesse ed appartenenze.
 In linea di massima si conclude ben poco con questo tipo di democrazia, ma la cosa più pericolosa è:  se ad uno dei vari leader, che si avvicendano,  ad un certo punto, gli viene la voglia proprio di smontare la democrazia.
 Allora la massima vigilanza sulla libertà d’espressione e sugli istituti rappresentativi della democrazia;  ma anche un po’ di collaborazione tra forze di governo e forze di opposizione per le decisioni e le opere d’interesse collettivo, onde evitare uno stupido montaggio e rismontaggio.  (fr.z)


martedì 30 ottobre 2018

venerdì 26 ottobre 2018

2,4 – 1,6= 0,8 di Prestito Italia


 Si è detto che se il debito restava con un incremento dell’1,6% tutto sarebbe filato liscio con la UE.
 Ebbene allora il problema è questo sforamento dello 0,8 in più che porta l’incremento del debito  al 2,4 %. 
 Una strada c’è per affrontare il problema: fare diventare lo 0,8% un debito finanziato interamente dentro Casa. Istituire un Prestito Italia in titoli dello Stato interamente sottoscrivibile da Persone fisiche - cittadini italiani, nominale e non trasferibile per 4 anni, non sottoscrivibile da banche – collocabile su territorio solo attraverso la Cassa depositi e prestiti e tramite l’ausilio di tutti gli sportelli postali. Potrebbe fruttare un interesse minimo stabile e non tassato dall’imposta del 12,5% (che è solo una stupida partita di giro). E se lo si vuole rendere appetibile, anche renderlo sgravabile dall’IRPEF in 4 anni. 
 La UE  non avrebbe tanti argomenti per dire di no, a meno di non voler dichiarare espressamente che un debito deve essere per forza detenuto dalle banche.
L’impegno per il  Governo, di conseguenza, diventerebbe quello di arrivare in quattro anni a fare risparmi di spesa tali da estinguere questo debito particolare.
C’è solo un problema di coraggio: mettere a prova la fiducia degli italiani sul debito dello Stato. (fr.z.)




giovedì 18 ottobre 2018

Il Decreto Violato da Porta a porta a Gogol



Ci vorrebbe uno scrittore come Gogol per narrare la vicenda del Decreto Violato del Governo di cui ha parlato Di Maio nella trasmissione Porta a porta.
?Possibile che nelle riunioni di Governo non ci sia una verbalizzazione contestuale di ciò che si è deciso, quando nella Pubblica amministrazione  si chiede un verbale anche per un Consiglio di classe?  ?Possibile che non ci sia un responsabile di una verbalizzazione a posteriori? ?Possibile che il successivo Decreto nasca da una inconsistenza materiale?
?Possibile che questa sia la procedura con cui sono andati avanti tutti i Governi? ?Possibile che i tecnici abbiano il potere di infilare quello che vogliono in un Decreto?
 Comunque,  occorre dare atto al Ministro di Maio che ha cercato di porre rimedio anche a costo di fare una brutta figura.
 Un Verbale di cui non si sa l’esistenza, la consistenza, e chi l’abbia creato, si anima ed esce dalle stanze di Palazzo Chigi, per prendere una boccata d’aria.
E’ come  “il naso” di Gogol, il grande scrittore maestro di tutta la letteratura moderna.  Chi non conosce questo racconto o vuole rileggerlo può farlo su …
Chi vuole ripassare la vicenda del Decreto può farlo con questi link

ULTIMA ORA - dopo la gelida manina arriva il piede di Salvini


Il video del commento del Vecchio Bersani

La conclusione al 24 ottobre 2018


Mense, bambini, maiali e altro …


Un piatto caldo di pasta o di minestra e un frutto possono bastare per le mense, tutto a carico della Scuola Pubblica (a spese dello Stato) –  e per il resto la smettessero le famiglie di rompere con il loro menù (e con le loro scelte tra diversi tipi di carni e tra diversi tipi di pasti nazionali, tradizionali e religiosi). Le famiglie, se vogliono, possono dare in privato al bambino un panino con la carne o formaggio da portare in saccoccia,  o possono aspettare di far mangiare al proprio bambino quello che vogliono a casa la sera, o solo il sabato e la domenica che è meglio.
 Tranne i pochi casi di celiachia da prendere in considerazione con cura, per il resto non si può fare carico alla Scuola pubblica. Non si può accettare la logica che i bambini siano ostaggio di diatribe di famiglie sui piatti nazionali e religiosi, i bambini vanno trattati per quanto possibile a tavola tutti allo stesso modo (è un fatto educativo!),   non si può  perdere il tempo di insegnanti e presidi per stilare menù e risolvere diatribe  in lunghe riunioni con i parenti,   non si può fare carico lo Stato di aumentare le sue spese, e non possiamo arricchire gestori di mense. Un piatto caldo e un frutto bastano, sono più che rispondenti ai bisogni di bambini che non sono per niente malnutriti e spesso sono avviati all’obesità.


mercoledì 17 ottobre 2018

Il Re di Riace


Condannato al Confino o all’Esilio. Chiamiamolo come vogliamo ma sta di fatto che lo si allontana dal suo paese dove ha costruito una realtà che fa invidia a molti.
Certo sto parlando senza avere letto gli atti del procedimento, ma in qualche modo il pensare spero che non possa essere considerato un atto lesivo della magistratura.
 Il Sindaco di Riace si è permesso forse di suggerire a un cittadino anziano del suo paese di leggere una commedia di Pirandello:  Pensaci Giacomino” . Il vecchio in quella commedia voleva aiutare una ragazza con la reversibilità della sua pensione, e Giacomino non era proprio un esempio di amorevole bontà. Forse, ad essere liberi di pensare, e considerato l’imperante conformismo, si potrebbe paragonare Giacomino a Matteo Salvini.
 Altra ipotesi di reato del Sindaco di Riace: non teneva i conti in ordine. Ma il paradosso di questa mancanza di conti in ordine è quello che è riuscito, con quei  ?trentaquattro? euro dell’accoglienza a fare miracoli di spesa ben superiori e non ha tratto alcun beneficio per sé. Ora il “Giacomino” interviene  dicendo che gli vuol togliere i ?trentaquattro? euro del piano Accoglienza per via dei conti disordinati.
 Un altro reato pare l’avere affidato ad una cooperativa di disoccupati la pulizia del paese, senza bando di gara.
 L’unico provvedimento giusto da prendere mi pare quello di obbligare il Sindaco di Riace ad assumere un buon Ragioniere in Comune per tenere i conti, e un buon avvocato che lo possa consigliare di non prendere cantonate. Tutto qua.  (fr.z.)

aggiornamenti sull'argomento
C’è una sinistra che vuole puntualizzare su Riace


onore a Ian Kiernan


E' morto a Sidney, in Australia, Ian Kiernan, ambientalista e velista, fondatore dell'evento 'Puliamo il mondo'. Aveva 78 anni. Continua su…
Foto da Ansa citata

Il solare avanza sul nucleare + 35%, meglio così


Nel 2017 la potenza nucleare installata è cresciuta a livello globale solo dell'1%, mentre quella solare del 35% e quella eolica del 17% Continua su…
Foto da Ansa citata

L’Africa ha bisogno dell’Europa come l’Europa ha bisogno dell’Africa


Bene ha fatto il presidente Conte a recarsi in Eritrea ed Etiopia, quella pace appena nata tra i due paesi va aiutata a consolidarsi .
Nel corso di quel viaggio il presidente Conte ha toccato il punto dolente dei rimpatri degli immigrati clandestini
"L'Unione Africana ci aiuti negli accordi bilaterali per i rimpatri". Il premier Giuseppe Conte lancia il suo appello da Addis Abeba, a fianco del leader etiopico Aby Amhed.
La questione dei rapporti tra Africa ed Europa va però vista in una prospettiva ben più ampia. L’Africa ha bisogno dell’Europa come l’Europa ha bisogno dell’Africa. Un ordinato sviluppo dei paesi africani può portare un beneficio all’Europa aprendo un grande mercato; e gli stessi flussi migratori verso l’Europa, se ordinati portano un beneficio all’Europa.  Lo sviluppo dell’Africa può permettere il controllo dei flussi migratori e molto di più.  Ma occorre definitivamente abbandonare la logica del commercio delle armi e la logica dello sfruttamento selvaggio di aziende che giocano in Africa un ruolo da predoni.  E soprattutto,  nella battaglia europea  per la difesa del Clima diventa essenziale il rapporto con l’Africa che deve combattere la desertificazione e la mancanza di acqua. (fr.z)

Foto: Ansa – articolo citato