Il limite di Renzi si chiama Alfano e si sintetizza soprattutto in queste sue parole “illuminanti”: "Mai la patrimoniale. Se si ha in mente di fare la patrimoniale, il Nuovo Centrodestra non è disponibile".
La questione patrimoniale fu già un limite per i governi Monti e Letta: tra i ministri del governo Monti ci stava il ministro Passera che aveva adombrato la possibilità di ricorrere a una patrimoniale, ma con un Berlusconi dentro la compagine di appoggiò al Governo l’argomento divenne subito tabù; il governo Letta successivamente è rimasto impantanato per mesi a discutere su come camuffare l’IMU per renderla il meno somigliante possibile a una patrimoniale. Anche se in diversi paesi capitalistici esistono imposte sul patrimonio in Italia la destra ha fatto della battaglia contro ogni imposta patrimoniale una specie di bandiera di appartenenza. Un sistema impositivo se non si basa su una equa divisione del carico fiscale tra redditi, consumi e patrimonio rischia di soffocare i suoi aspetti produttivi.
Veniamo al dunque del possibile futuro governo Renzi.
Uno dei principali obbiettivi di Renzi (da lui esplicitato) è la riduzione del cuneo fiscale, in modo da accrescere di circa 100 euro al mese i salari e far riprendere i consumi, lo stesso Renzi ha parlato della necessità di reperire per questa operazione circa 20 miliardi. Come fare?
Se si vuole ridurre il cuneo fiscale in modo consistentenon basta il risparmio sui costi della politica da concretizzarsi tra qualche anno, e neanche stare a sognare una ripresa che si possa manifestare per virtù magiche.
Con le imposte sul reddito (IRPEF e IRPEG) vengono colpiti i redditi di lavoro e di impresa, e a queste due imposte si aggiunge sempre sui settori produttivi l’IRAP che viene calcolata addirittura su un valore che non sempre si traduce in guadagno. Se si vuole agire sul cuneo fiscale non si possono di certo diminuire i contributi INPS, INAIL, che servono per la pensione e per la tutela sugli infortuni; occorre necessariamente agire su IRPEF, IRPEG ed IRAP, e ogni diminuzione di queste imposte diventa un minore introito per lo Stato. Il minore introito non può essere sostituito neanche con un aumento di IVA e accise sulla benzina già sono alti. La strada di modificare il sistema impositivo, riducendo il gravame di IRPEF, IRPEG e IRAP, e per il mancato introito provvedere in parte riducendo le spese superflue e in parte facendo leva su una patrimoniale, è una strada necessaria.
Tassare il patrimonio non è semplice ed occorre studiare con attenzione la sua composizione e analizzarlo in tutti i suoi aspetti. Occorrerà distinguere tra modesti patrimoni e grandi patrimoni, tra patrimoni produttivi legati ad imprese e patrimoni improduttivi. Non si tratta di aumentare il carico fiscale ma diminuirlo e meglio distribuirlo sulla ricchezza. Le aziende in produzione potrebbero avere un beneficio sul reddito d’impresa e se si riesce a diminuire il cuneo fiscale anche i salari potrebbero aumentare facendo ripartire i consumi interni.
Una questione difficile ma che si può affrontare, ma con un Alfano che non ne vuole neppure parlare non si può andare lontano, di conseguenza Renzi si potrà trovare per l’economia a vendere aria fritta.
20/02/14 francesco zaffuto
Immagine – cartello segnaletico di limite invalicabile per zona vigilata