venerdì 31 maggio 2013

Pomodori registrati e pomodori liberi

Una nuova legge proposta dalla Commissione Europea renderebbe illegale “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati “analizzati, approvati e accettati” da una nuova burocrazia europea denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee”.
La legge si chiama “Plant Reproductive Material Law” e tenta di gestire la regolamentazione di piante e semi.
Questa ossessione di controllare tutto lede la libertà di coltivare liberamente la propria terra. Paradossalmente a chiedere questi controlli non sono gli stati totalitari ma i grandi propugnatori del libero mercato;  questi grandi liberisti (tipo Monsanto) appena hanno raggiunto posizioni di monopolio sono disposti a fare le pulci anche al più lontano dei contadini della Basilicata.

Qui qualche notizia il più

C’è una petizione da firmare per chiede l’archiviazione di questa legge – qui il link

Ho firmato la petizione, forse non avrò capito bene tutto il discorso ma voglio stare con i pomodori liberi.

31/05/13 francesco zaffuto
Immagine – foto di pomodori su un tavolo

mercoledì 29 maggio 2013

Addio a Franca Rame



Ciao Franca,
per le tue battaglie le donne ti debbono molto,
e anche a noi uomini ci hai fatto capire tanto.
Un cordoglio a Dario per questo suo tristissimo giorno.

Foto e notizia da

lunedì 27 maggio 2013

La Roma che non c’è

Il dato definitivo a Roma per le elezioni comunali è di una affluenza alle urne del 52,8% (un – 20,86% rispetto alle precedenti elezioni amministrative).
In pratica quasi la metà dei cittadini romani non è andata a votare.
Si possono fare tutte le considerazioni che si vogliono, ma mi sono chiesto:
 dopo quello che ho visto nello scenario politico, se ero romano, sarei andato a votare?
 Penso proprio che non ci sarei andato.
 Dopo la grande svolta in termini di voto a livello nazionale lo scoraggiamento è molto forte.
 Un Movimento 5 Stelle che ha detto di no ad ogni ipotesi di alleanza  e un PD che dopo la vicenda dei 101 traditori è andato a sdoganare Berlusconi, sono stati fatti che hanno distrutto un sogno di cambiamento.
 I risultati dei votanti ora si possono leggere, il M5stelle si attesta su un 13%, ben lontano dal 25% dalle politiche. Ma quello che non si potrà leggere è quello che pensano il 47,2% degli astenuti, e il rischio è il buio.
27/05/13 francesco zaffuto


Il cammino dell'umanità: quale destinazione spirituale?


intervento di Antonio Pilato - sull'uccisione del soldato inglese accaduta a Londra


Si può comprendere qualsiasi forma di protesta politica, sociale, culturale ed economica, con qualsiasi mezzo di comunicazione interpersonale e sociale, entro i limiti della ragione e della legalità contro le cieche e sorde istituzioni pubbliche e private, laiche e religiose, di ogni ordine e grado di responsabilità delle varie strutture, preposte alla osservazione, alla protezione e alla concessione dei servizi esistenziali indispensabili.

Si può esprimere ogni denuncia contro l'arroganza, la presunzione, l'egoismo, la frustrazione, la persecuzione politica e lo sfruttamento economico. Si può reagire contro ogni dittatura, tirannia,  prepotenza da parte dei potenti nei confronti dei più deboli e contro tutte le varie vessazioni.

Ma non si può (nessuno ne ha assolutamente diritto) per tutti questi motivi, senza dubbio esecrabili, perché sminuiscono la dignità della persona che li esercita o che li subisce, uccidere. Nessuno può farlo. La vita non ha prezzo. Chiunque ha il dovere assoluto di rispettare quella degli altri e la propria.

Sono rimasto esterrefatto, impietrito, paralizzato psicologicamente per la struggente compassione davanti all'immagine del soldato inglese investito con la macchina, ucciso e poi decapitato, mentre l'assassino volteggiando la mannaia, con le mani ancora bagnate del sangue di un essere umano, si lasciava riprendere risoluto e compiaciuto del gesto folle.

Devo ammettere di non aver mai visto una scena simile, compiuta da parte di un uomo nei confronti di un altro uomo. Dove è la pietà? Dove la misericordia? Dove il culto della persona? Alcuni individui vivono e pensano ancora allo stato preistorico? Forse ancora più indietro allo stato della caverna primordiale?

Quale strazio per la famiglia e per i figli, quando saranno grandi, ricordare che il padre è stato ucciso e vilmente martoriato, peggio di un animale da macello?

Di tutti questi fatti, è anche la politica corresponsabile? Quale cammino avrà, di questo passo, l'umanità?

27 maggio 2013


Qui due link sulla notizia

L'immagine è un quadro del pittore e filosofo Antonio Pilato - una barca di emigrati disperati - Nella sua opera pittorica A. Pilato si è caratterizzato per la grande sensibilità sul problema dell'accoglienza degli immigrati. 

domenica 26 maggio 2013

La Gabanelli fa le pulci a Grillo e poi …

Certo l’informazione non deve risparmiare nessuno, eppure pare che ci sia una certa soddisfazione a buttare tutti nel letamaio.  Il Movimento 5 Stelle si è caratterizzato come un movimento moralizzatore in politica sulle questioni: superstipendi ai parlamentari e rimborsi elettorali, allora non sembra l’ora di poterlo beccare proprio sui soldi.  
 Nel suo servizio Report  è andato chiedere dei rendiconti su come il Movimento ha destinato i fondi raccolti tra gli stessi associati, che, diciamola fuori dei denti, sono “cazzi loro” visto che non si tratta di fondi  pubblici.
 Ma siccome il Movimento,  per bocca del suo Leader,  aveva promesso delle donazioni,   Report chiede conto delle donazioni, come a dire: “perché non hai fatto la carità che hai promesso?”. Una domanda che di solito non fa neanche il prete in confessionale,  ma Report si sente di farla;  e poiché non riceve la risposta immediata ed adeguata ecco comincia a sorgere il dubbio sulla candida veste del  Movimento. Un po’ come dire: son come tutti.  
Ed  ecco che prontamente  il 22 maggio Grillo si precipita a Mirandola con 420 mila euro di donazione per i terremotati e li consegna al sindaco Maino Benatti. Ovviamente nell’occasione  Grillo attacca la Gabanelli (direttrice di Report), persona che pochi giorni fa era la candidata 5 stelle in pole position  per il Quirinale.
 Mi chiedo: ma è così necessario affondare il M5 stelle sulla questione soldi e farlo apparire come tutti? Fatto sta che fino ad ora sui soldi pubblici non è come tutti: ha rinunciato a diversi milioni di rimborso che in base alle leggi gli spettavano  per le elezioni in Sicilia e per quelle Nazionali e tiene a stecchetto i suoi deputati. Non si può dire che ciò sia cosa di poco conto visto tutti gli altri partiti anche se a “buon  diritto”  prendono tutto.
 Grillo ha ben altre responsabilità su cui dar conto e sono di tipo politico e strategico;  se avesse operato in modo diverso forse non ci sarebbe stato Letta al Governo con Berlusconi e Napolitano starebbe a godersi la sua pensione. Su questo occorre fare ragionare Grillo e il M5S e non su una fattura sull’ultimo comizio, che tra l’altro gli avranno organizzato probabilmente gratis i suoi fans.
26/05/12 francesco zaffuto
aggiungo il link del servizio di Report su youtube

Immagine fuori testo – L’indimenticabile Peter Sellers nella Pantera Rosa

Attacco al potere giudiziario


Lettera  Di Calogero Di Giuseppe. 24 Maggio 2013
ILDA BOCCASSINI, SALVIAMOLA ADESSO!
ATTACCO AL POTERE GIUDIZIARIO
Quando “autorevoli politici”, ministri e rappresentanti
delle istituzioni dello Stato inveiscono pubblicamente contro la Magistratura
significa la distruzione totale di ogni convivenza “democratica”.
Anzi vuol dire che è perduta ogni speranza: la “mafia” ha vinto.
Considerando che parlamentari indagati e condannati in 1° e 2° grado ecc
 “godono privilegi sedendo ancora in Parlamento, legiferando a favore
dei delinquenti, è nella logica mafiosa permettersi l’arroganza di minacciare
il Magistrato Ilda Boccassini. Si suppone che è il cosiddetto “ultimo avviso”.
Se è il massimo leader della politica italiana, da secoli indagato,
 tutti i giorni inveisce contro la Magistratura, pretendere che questi
“mafiosi quaquaraquà” mandino delle Rose Rosse per amore al Magistrato
 Ilda BOCCASSINI è davvero troppo. Pur essendo io un famoso cretino
penso che non è difficile indovinare chi regala i "confetti da sparo"
all’eroina Magistrato. 
Calogero Di Giuseppe è anche su  http://tuttokalosghero.blogspot.it/

sabato 25 maggio 2013

Dante per il momento ringrazia


Volevano eliminare l’italiano dai corsi di laurea del Politecnico di Milano, tutte le materie degli ultimi anni si dovevano studiare in inglese.
In questo blog se ne era parlato più volte
Dopo una denuncia al TAR Lombardia dei docenti che intendevano difendere la lingua italiana e  il diritto degli studenti italiani a studiare nella propria lingua madre, e arrivata la sentenza del TAR che salva l’italiano
Si spera ora che gli “inglesi” del Politecnico desistano dal fare appello contro la sentenza, altrimenti ci sarà un altro processo.
Dante per il momento ringrazia.
Argomento già in dibattito sul blog di Alberto

venerdì 24 maggio 2013

La Cina, il Giappone, i capricci della borsa e noi …


In Giappone la Borsa di Tokyo è recentemente (23/05/13 – giovedì nero) calata a picco con un -7,32%;  i motivi che ci hanno propinato gli osservatori economici sono del tipo (riporto da agenzia Reuters): 

http://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITL6N0E424C20130523

“l'indice dei direttori d'acquisto della Cina ha mostrato la prima contrazione a maggio negli ultimi sette mesi a causa di una domanda debole”.

"Sul Giappone poi c'è stata la tempesta perfetta: al rintracciamento di ieri dell'America, che in automatico ha messo pressione sul mercato che era salito più di tutti, si è accompagnato il dato del Pmi della Cina".

 

 Si capisce ben poco, ma detta in malo modo e con un po’ di chiarezza: tutti gli speculatori internazionali che si aspettavano una continua crescita della Cina ora avanzano qualche preoccupazione e corrono ai ripari; aziende Giapponesi, Americane ed Europee legate allo sviluppo infinito della Cina vengono poste sotto osservazione dai mercati sempre pronti a svendere.

 Positivo, negativo, bello, brutto, sono aggettivi che per l’economia mal si addicono ma vengono spesso usati come variabili per definire una economia meteorologica.   Andiamo un po’ sui fatti umani per capirci, perché alla fine sono gli uomini che sopporteranno l’economia.

 La Cina si è sviluppata industrialmente a ritmi sempre più crescenti; ha puntato sulle esportazioni e sulla mano d’opera a bassissimo costo. Si è potuta tenere una mano d’opera a basso costo per due motivazioni:  una grande miseria ed una impossibilità di organizzarsi liberamente in sindacati. La Cina è riuscita a piazzare i suoi prodotti sui mercati internazionali con prezzi di grande concorrenza; ma l’abbassarsi della domanda di beni a livello internazionale, che ha influito sulla produzione europea, americana e giapponese, ora va a influire sulla stessa Cina.

 La Cina potrebbe di nuovo riprendere il suo ritmo di crescita se si crea una domanda interna  e potrebbe in qualche modo crearsi con un aumento dei salari.

 Il grande sviluppo del capitalismo cinese dovrebbe cambiare rotta

http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2013/05/09/Nipote-Mao-riccona-web-insorge_8680543.html

 Paradossalmente la Cina (paese capital/comunista)  ha bisogno di socialismo e di libertà, ha bisogno di costruire una economia più solidale e rivolta al benessere dell’uomo. Ha gli stessi bisogni  dell’Europa, del Giappone, dell’America:  lavorare per star bene e non solo per fare arricchire un pugno di capitalisti.

24/05/13 francesco Zaffuto

 


Immagine fuori testo – testa di drago cinese – da http://italiani.asia/2011/10/cina-in-10-minuti/

giovedì 23 maggio 2013

Don Gallo è andato via



Don Gallo è andato via,
si è trasferito nel Paradiso di tutti,
dove ci stanno anche i comunisti.

martedì 21 maggio 2013

"in proprio" che vor di' ?


La Giunta per le immunità e le elezioni del Senato dovrà decidere se in base al Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n 361 Berlusconi sia da considerare eleggibile o non eleggibile. Questa legge esiste da quando Berlusconi era solo un ragazzo ed è ancora in vigore con il suo articolo dieci.

Art. 10
1. Non sono eleggibili inoltre:
1) coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che importino l'obbligo di adempimenti specifici, l'osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o la autorizzazione è sottoposta;
2) i rappresentanti, amministratori e dirigenti di società e imprese volte al profitto di privati e sussidiate dallo Stato con sovvenzioni continuative o con garanzia di assegnazioni o di interessi, quando questi sussidi non siano concessi in forza di una legge generale dello Stato;
3) i consulenti legali e amministrativi che prestino in modo permanente l'opera loro alle persone, società e imprese di cui ai nn. 1 e 2, vincolate allo Stato nei modi di cui sopra.
2. Dalla ineleggibilità sono esclusi i dirigenti di cooperative e di consorzi di cooperative, iscritte regolarmente nei registri di Prefettura. 

 Fino ad oggi (PDL e PD) hanno continuato a glissare dicendo che non  esisteva una legge sul conflitto d’interesse e che il Testo unico non bastava; ma ora c’è stata una raccolta di firme di Micromega e gli equilibri in Parlamento sono cambiati. Il M5S ha chiesto esplicitamente che si voti sulla questione.

 Come voterà il PD? E’ l’interrogativo chiave.

E’ indubbio che Berlusconi sia il maggior azionista di Fininvest, società che gestisce reti RaiTv in concessione dallo Stato. Il maggior azionista  detiene la proprietà di fatto;  le concessioni fanno capo a Fininvest e Fininvest ha un maggiore azionista che nei fatti è il proprietario anche se non è l’amministratore della società.

 Alle Società per azioni è riconosciuta una personalità giuridica, che viene rappresentata per gli atti dall’Amministratore delegato è la proprietà è frazionata in azioni; ma quando le azioni sono concentrate in un pacchetto di controllo il proprietario di fatto esercita una grande influenza sull’amministratore e come azionista di maggioranza è il principale interessato all’andamento degli affari della Società da cui trae profitto; quindi se quella Società ha delle concessioni dello Stato il proprietario di fatto confligge con gli interessi dello Stato e la parola “in proprio” intesa in senso sostanziale porta a considerare Berlusconi ineleggibile.

 Comunque dopo venti anni  si arriverà almeno a un voto di chiarificazione;  ma oggi la riunione per l’elezione della Giunta è stata rinviata, vedremo.

21/05/13 francesco zaffuto

Immagine – Rappresentazione della Giustizia data Giotto nella Cappella degli Scrovegni

http://it.wikipedia.org/wiki/File:Giotto_-_Scrovegni_-_-43-_-_Justice.jpg

lunedì 20 maggio 2013

Io e il Presidente



Beppe Grillo con il suo post sull’art. 278 per il reato  di vilipendio al Capo dello Stato,
mi ha fatto ricordare che io stesso per questo articolo del codice penale  fui condannato dalla Corte di Assise di Appello di Caltanissetta,  il 5 maggio 1975,  a 9 mesi di carcere.
 Ripercorro qui, un po’ a spanne,  con la memoria quei fatti accaduti perché di anni ne sono passati tanti.
Il 24 dicembre 1971 fu eletto Presidente della Repubblica Giovanni Leone;  quella elezione (avvenuta dopo 23 scrutini) fu digerita male dalla sinistra, su quel clima di allora potete consultare questo articolo di Marco Travaglio che ben descrive quei tempi
 Se quella elezione era stata  digerita male dalla sinistra ufficiale figuratevi come poteva essere digerita da quella sinistra extraparlamentare che si faceva chiamare rivoluzionaria;  e in quei tempi, con i miei 21 anni,  militavo in quella sinistra extraparlamentare, andavo in giro distribuendo volantini, avevo un fazzoletto rosso attaccato al collo, e parlavo a rotta di collo in assemblee e comizi.
 Il 9 gennaio del 1972 feci due comizi; uno nella mattinata  a Caltanissetta e uno nel pomeriggio a Riesi (un grosso paese della stessa provincia), dissi le stesse cose, attaccai il Presidente della Repubblica  da poco eletto, mettendo insieme di malo modo notizie e appelli rivoluzionari con un linguaggio che poteva somigliare a quello usato da Bossi in tempi più recenti .  Fatto sta che:  mentre il vice questore di Caltanissetta,  che aveva ascoltato nella mattinata  il mio comizio, non dette peso alle mie stupidate; quando andai a ripetere le stesse cose a Riesi,  il maresciallo dei Carabinieri, che in un altro comizio avevo chiamato “sbirro”,  si appuntò una frase e mi citò in giudizio per l’applicazione dell’articolo 278 che allora vigeva e ancora vige.
Art. 278 Offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica
Chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni.

 In pratica rischiavo fino 5 anni di galera per quelle parole pronunciate; parole sicuramente sgradevoli, ma erano parole in confronto ai fatti di 5 possibili anni di galera.
Il processo si tenne in Corte di Assise (per tale reato, considerato grave, si prevede la massima  Corte con giudici togati e giudici popolari); dopo due istanze fui condannato a 9 mesi con la condizionale (grazie alle attenuanti generiche); mesi che non ho fatto dentro, ma se mi succedeva un’altra minima stupidata me li andavo dritto a scontare tutti.
 Con il passare del tempo si dimentica e si cambia,  anche se qualcosa nelle nebbie della memoria rimane;  è difficile a 65 anni ritrovarsi in quelle carte ingiallite e quasi illeggibili;  io sono cambiato e preferisco misurare le parole perché credo siano preziose per capirsi;  non ho mai abbandonato i miei desideri di libertà e di uguaglianza, ma non ci sono state rivoluzioni; e con  il senno del poi penso che potevo avere anche una condanna più grave se offendevo il Presidente di un regime comunista per il quale lottavo.  
 Il Presidente Leone, sicuramente non seppe mai nulla della mia condanna, si trovò anche lui ad avere qualche dispiacere e non intendo qui parlare della complessa vicenda che lo portò alle sue dimissioni. Ma dopo tanti anni quell’articolo 278 sta ancora là, e di lotte per la libertà di espressione ce ne sono state tante.
 Quando nel 2006 il Parlamento abrogò alcuni articoli lesivi della liberta di espressione pareva che il legislatore potesse arrivare a una svolta sostanziale,  e invece con la legge n.85  abrogò solo l’articolo 279, lascando in vita  l’art. 278.
279. Lesa prerogativa della irresponsabilità del presidente della Repubblica.
Chiunque pubblicamente , fa risalire al presidente della Repubblica il biasimo o la responsabilità degli atti del Governo, è punito con la reclusione fino ad un anno e con la multa da lire duecentomila a lire due milioni

 In una  società che si dice rispettosa della libertà di espressione, tra l’altro pienamente prevista dalla sua Costituzione, un articolo come il 278 va abrogato oppure notevolmente cambiato. Come si può pensare di infliggere da 1 a 5 anni di reclusione per delle parole anche le più gravi? Beccaria diceva che se una condanna non è proporzionata all’entità del reato siamo di fronte a una ingiustizia.
 Nel nostro paese abbonda la parola “galera”, poi si scopre che il falso in bilancio non è reato e che si va in galera per il furto di una mela o per delle parole. Dopo tanti anni la Costituzione si deve ancora  integrare nelle leggi,  e lo stesso pensiero illuminista è ancora lungi da approdare alle menti di tanti politici che preferiscono la “lesa maestà” rispetto alla libertà.  Auguro al Movimento 5 stelle e a Grillo di vincere questa battaglia in Parlamento, ma non sarà facile;  con questo post ho voluto dare un mio pur debole contributo.
20/05/13 francesco zaffuto

Immagine fuori testo – una vecchia foto di una manifestazione del gruppo marxista leninista di cui facevo parte.

venerdì 17 maggio 2013

18 MAGGIO MANIFESTAZIONE ANTI SLOT


era meglio la vecchia schedina del totocalcio!
Il fatturato 2012
del gioco d'azzardo 87 miliardi spesi dagli italiani,
molto di più di qualsiasi finanziaria.

Difendiamo la nostra gioventù....

Questo blog condivide i contenuti della manifestazione del 18 Maggio 2013

18 maggio, Pavia: manifestazione nazionale anti slot | SenzaSlot.it

mercoledì 15 maggio 2013

Tre fatti violenti + uno


Ci sono stati tre fatti violenti che la cronaca delle ultime settimane ci ha sbattuto in faccia che pur nella loro diversità si somigliano:
-       la sparatoria in piazza Colonna  a Roma
-       il massacro di passanti a Milano
-       il rapinatore con una pistola giocattolo, già morto sepolto e dimenticato dalla cronaca (una breve nota  in questo blog  al disperato del mese di maggio )
Il rapinatore con la pistola giocattolo è già morto, non ci sarà un processo per lui, ha pagato tutte le conseguenze del suo gesto estremo con la vita, qualche strascico giudiziario resterà per il malcapitato gioielliere che ha sparato.
Per gli altri due fatti si attenderà la giustizia di un processo, ma le conseguenze non sono certo rimediabili dalla giustizia, non si potrà ridare la vita ai morti di Milano, sarà difficile  il futuro di quel carabiniere ferito a Roma. Le conseguenze degli atti violenti resteranno anche per chi l’ha commesso, le loro vite saranno rovinate; il conto finale della violenza è sempre orrendo.
 Ma dobbiamo pur chiederci qualcosa sull’origine questi atti, trovare una spiegazione e cercare di porre argini che impediscano nuovi fatti del genere.  Non si è trattato di delitti passionali, né di delitti originati da appartenenze di clan, né di delitti di vera e propria criminalità. Quando si parlò della sparatoria di piazza Colonna a Roma, subito si sono sfoderati problemi psichici e anche ora per il gesto assurdo di Milano si spolvera la follia. Può darsi che gli stessi autori degli atti violenti possano ricorrere alla follia come estrema difesa e giustificazione dei fatti orrendi commessi; ma alla radice di questi tre fatti pare che ci sia la difficoltà di vivere in questa società: assenza di mezzi di sopravvivenza, mancanza di  lavoro, mancanza di quel minimo di riconoscimento che va dato all’uomo.
  Il malessere si traduce in arresa,  in negazione di tutto e spesso in violenza contro se stessi con il suicidio, e in alcune personalità la violenza si scatena verso altri.
 Cosa dire, infine,  di quel disperato che giusto ieri si dà fuoco perché gli stanno togliendo la casa per debiti accumulati durante il suo periodo di disoccupazione.
Una società solidale non elimina completamente il malessere e la violenza, ma sicuramente la contiene e la diminuisce.
 Per costruire una società solidale possiamo fare appello alle coscienze, possiamo fare meditazioni e raduni di preghiera, ma alla fine sono necessarie misure e provvedimenti di legge che deve prendere la politica. La generica condanna della politica non serve, occorre costruire una buona politica non legata a interessi di parte e personali; può anche non piacere questa strada ma non ce ne sta un’altra.
15/05/17 francesco zaffuto
immagine - Goya - il sonno della ragione

martedì 14 maggio 2013

disabili Torino - piccola notizia ma ...

Dal quotidiano online NUOVA SOCIETA' - diretto da Diego Novelli
copio e doverosamente
incollo
questa
piccola notizia
che piccola non è.
A Torino erano riconosciuti del Buoni Taxi per i disabili 
per motivi di risparmio
cancellati il 7 maggio
e il 13 maggio i disabili hanno protestato
per leggere il seguito
su
http://www.nuovasocieta.it/torino/riduzione-dei-buoni-taxi-la-protesta-dei-disabili.html


sabato 11 maggio 2013

La caduta dei valori del suffragio elettorale


10 maggio 2013  di Antonio Pilato

I cittadini con il loro suffragio elettorale non hanno espresso la volontà condivisa per tempo di giungere deliberatamente al laboratorio sperimentale di un Governo di Sinistra associato/ inciuciato con la Destra. Gli evidenti e consolidati interessi di parte, che li ha storicamente distinti e anche per molti versi contrapposti , ce li ha fatto raffigurare simbolicamente come una piramide: al vertice o Acropoli i ricchi, i potenti, i padroni e governanti, alla base o piazza, il popolo, i poveri, i disoccupati e dipendenti con interessi sempre inconciliabili.

Ma così è stato deciso dai leader PD e PDL, dopo la vendemmia dei recenti risultati elettorali. Vedere, per fare un esempio, Letta e Alfano accanto, come entrambi custodi della pacifica coesistenza economica, sociale e garanti della stabilità delle leggi uguali per tutti  è stato un incredibile fenomeno, si direbbe un mito.

Non si è tenuto però conto, fortemente motivati, almeno alla vista, di trovare i punti di convergenza condivisi, per il bene di tutta la popolazione, che la punta della figura piramidale non potrà mai coincidere con la base, per il fatto stesso che non sarebbe più tale, cesserebbe di esistere; e il benefico augurio auspicato da tutti di realizzare il paradiso terrestre, senza differenze di classe, resterà, come da sempre, collocato nella fantasia, come nei maggiori filosofi utopisti dello Stato ideale .

Ma restando coi piedi legati alla realtà, si può solo ben sperare di rendere meno distante l'altezza quantitativa e qualitativa delle differenze, come sempre si è cercato di fare, e come ancora tutti si augurano, che ciò accada , tanto più con questa associazione politica, assolutamente nuova e antistorica, se non si ricorre allo strumento dei ricatti, come già avviene con la richiesta condizionata dell' IMU della prima casa, tanto musicata durante la campagna elettorale dei PDL, di significato assai marginale, mentre invece ci sono problemi ben più grossi e prioritari:

- il cambiamento del sistema elettorale;

- la riduzione dei parlamentari e dei loro privilegi ;

- l'abrogazione del vitalizio;

- la detassazione delle aziende che hanno urgente bisogno di essere  ossigenate e favorire l'assunzione dei giovani;

 - l'abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti;

- la cessazione delle doppie, triple carriere ;

- la riduzione dell' "esercito" dei segretari e sottosegretari;

- la riduzione delle auto blindate e delle guardie del corpo, direi dei“Bravi”,di manzoniana memoria;

- maggiori investimenti per il sociale, a cominciare dalle spese mediche e ospedaliere, ecc, ecc.

Tutto questo si deve urgentemente compiere se si vuole bene il paese delle meraviglie, chiamato Italia. Ma ci sarà la volontà di questa composita Acropoli politica,  di arrivare agli obiettivi sperati, senza ricatti di sorta e di parte, che ne  possono mettere in discussione il fragilissimo cammino e la durata? Staremo tutti a sperare e guardare l'esito di questo originale compromesso storico.

immagine fuori testo - un muro malconcio

venerdì 10 maggio 2013

Lunga è la notte


era il 9 maggio 1978

ritrovamento del cadavere di Aldo Moro
ritrovamento del cadavere di Peppino Impastato
i drammatici incroci della Storia

Per firmare l'appello al Presidente della regione per consegnare il casolare dove fu ucciso (che è diventato una discarica) alla cittadinanza a testimonianza di ciò che accadde 
qui il link
http://www.rete100passi.it/#!iniziative-attivity/c253t

Ora riporto dal blog di Sari  "Voce di vento"

Peppino Impastato, 35 anni "dopo"


Lunga è la notte
e senza tempo.
Il cielo gonfio di pioggia
non consente agli occhi
di vedere le stelle.
Non sarà il gelido vento
a riportare la luce,
nè il canto del gallo,
nè il pianto di un bimbo.
Troppo lunga è la notte,
senza tempo,
infinita.

Peppino Impastato

.....................................................................................

E' ancora notte, qui, lo sai, ma una marea di persone 
oggi ti ricorda e vede e spera.  
Tentano ancora di zittirti ma la  nostra  vita è cambiata 
da quando  hai donato la tua 
e  sei vivo... vivo  perché abiti,  respiri, 
dai forza alla forza dei nostri cuori sempre troppo spaventati.
Ciao Peppino.

mercoledì 8 maggio 2013

… ai posteri ma …



Comprensibile il gesto e le frasi del consigliere regionale Ambrosoli che ha lasciato l’aula nel momento della commemorazione della morte di Giulio Andreotti.
"Ho una storia personale che si mischia" coi lati oscuri di quella di Giulio Andreotti, "ma non è il caso di fare polemiche: è giusto che le istituzioni ricordino gli uomini delle istituzioni, ma chi ne fa parte faccia i conti con la propria coscienza"

Come non ricordare che il padre di Ambrosoli fu ucciso per le indagini su Sindona (banchiere “emerito” molto vicino ad Andreotti).  E come non ricordare quella incredibile frase pronunciata da Andreotti a proposito dell’omicidio Ambrosoli: “se l’andava cercando”.

Il tutto ora viene affidato alla Storia
Giorgio Napolitano scrive alla famiglia, riserva alla storia il giudizio sul personaggio. Sulla lunga esperienza di vita di Andreotti e sull'opera da lui prestata in molteplici forme, nel più vasto ambito dell'attività politica, parlamentare e di governo, potranno esprimersi valutazioni approfondite e compiute solo in sede di giudizio storico- dice il capo dello Stato.

E  qui cadiamo nuovamente nel luogo comune. Nella sua poesia il 5 maggio, Manzoni disse  “… ai posteri l’ardua sentenza”;  ma leggendo con attenzione la sua poesia scopriamo che è molto più intensa di questa frase,  si sofferma sulla misera illusione del potere e sull’uomo distrutto dalla Storia. Se guardiamo con il luogo comune alla Storia ci riduciamo ad un Manzoni buono per il biglietto delle cento mila lire.
La Storia, sì, la Storia ... come se potesse darci qualche elemento di verità postuma.  Ma cosa ricordiamo noi di Pericle?  Ben poco: qualche documento poco probabile, qualche ipotesi.  La Storia è anche polvere che si deposita  sui ricordi, la verità ci necessita per vivere il nostro quotidiano.  Della storia possiamo  ricavare un qualche insegnamento vago per essere prudenti e diffidenti.
08/05/13 francesco zaffuto
Immagine – Manzoni nella banconota delle cento mila lire