sabato 31 gennaio 2015

Auguri Presidente Mattarella






Congratulazioni Presidente Sergio Mattarella e auguri per il Suo settennato a Lei e a tutti gli italiani.





Complimenti a Matteo Renzi e soprattutto ai suoi maestri: Andreotti e Machiavelli.

Condoglianze a Silvio Berlusconi e a Matteo Salvini.

No comment al M5S.

31 gennaio 2015 sabato ore 13.28 – Risultato ufficiale: 995 votanti, Mattarella 665 voti, Imposimato 127, Feltri 46, Rodotà 17, Bonino, Martino, Napolitano, Prodi 2. Dispersi 14. Bianche 105. Nulle 13. “Proclamo eletto presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. Lo ha annunciato la presidente della Camera Laura Boldrini al termine dello scrutinio dei voti a Montecitorio.

Foto del presidente da Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Sergio_Mattarella

mercoledì 28 gennaio 2015

ITALICUM 2 il risultato finale

Un po’ meglio del porcellum perché con premio di maggioranza e l’istituto del ballottaggio, si accresce la stabilità dei governi (stabilità che verrà potenziata anche per effetto della riforma del Senato che assegna l’istituto della fiducia al Governo ad una sola Camera);  un po’ meglio della prima versione dell’Italicum perché è  stata riconosciuta un minimo di rappresentatività ai piccoli partiti portando la soglia di sbarramento al 3%,  e i seggi in Parlamento che riconoscono questa rappresentatività non andranno ad incidere negativamente sulla stabilità perché il premio di maggioranza viene dato alla singola lista e non alla coalizione.   Si delinea, però,  un grande potere al segretario del partito vincente,  che quasi certamente sarà anche capo del Governo, oltre a guadagnare il premio di maggioranza alla propria lista potrà portare un nutrito staff di capilista eletti senza preferenze. Parte della democrazia (e la democrazia è un  istituto con carattere pubblico) si trasferisce sui partiti che sceglieranno i loro capilista (ed i partiti sono istituti di carattere privato).  Il capo del potere esecutivo avrà un peso  notevole sul potere legislativo, il Presidente del consiglio avrà un potere superiore a quello del Presidente in USA, e se eserciterà il suo potere a colpi di votazioni di fiducia il potere legislativo e quello esecutivo finiranno col coincidere. La democrazia moderna, nata dal pensiero illuminista,  ci basava sulla equidistanza dei tre poteri:  legislativo, esecutivo e giudiziario.
28/01/2015 francesco zaffuto
Al  link indicato i dettagli della legge elettorale licenziata in Senato  il 27 gennaio 2015

lunedì 26 gennaio 2015

Buon giorno Grecia

Syriza vince l’elezioni in Grecia grazie a un paziente lavoro basato sulla solidarietà, ora la solidarietà dovrà diventare programma di governo;  non sarà facile ma ci sono alcune buone premesse. La vittoria di Syriza può  portare a un cambiamento di direzione tra i paesi dell’area Euro. Si può uscire dalla crisi senza strozzare il popolo e con una politica di solidarietà sociale. 

venerdì 23 gennaio 2015

QE e Draghi e La Grecia


QE sembra una formula magica e viene descritta dai giornali come una misura innovativa, storica, epocale.  Nei fatti è una misura che normalmente poteva essere attuata dalle banche nazionali prima dell’euro,  che è stata impedita dai paesi dell’area euro più forti, e che poteva essere adottata già da qualche anno. Consiste nell’acquisto di titoli del debito pubblico dei diversi stati partecipanti all’euro immettendo nuova moneta nel circuito europeo, creando nuova liquidità che “dovrebbe”  teoricamente tradursi in impulso al credito, alla produzione e al consumo. La misura può creare inflazione (aumento dei prezzi, che è un fenomeno negativo se va oltre una percentuale minima tipo il 2%), ma può tenere a freno la deflazione (diminuzione dei prezzi che incide negativamente sulla produzione e l’occupazione).
I dati tecnici dell’operazione e i suoi limiti li possiamo desumere dalla conferenza tenuta da Draghi:
Complimenti a Draghi che è riuscito a far digerire questa piccola misura a paesi restii come la Germania; gli argomenti più convincenti di Draghi sono stati i dati recenti sulla deflazione:
 Buono il QE  di Draghi ma non c’è svolta epocale, non c’è uno Stato europeo che emette Titoli,  e la Banca europea non è la banca di questo super Stato;  il debito che i singoli stati hanno fatto dovranno pur pagarlo con i relativi interessi e le banche nazionali sono chiamati a coprire l’80% del rischio dell’operazione.
 Il peso degli interessi non è certo uguale tra gli stati, la Grecia si è indebitata con tassi d’interesse che negli anni peggiori superavano  il 10% ed oggi mediamente stanno attorno al 10%. I Greci, grazie alle loro difficoltà, sono caduti nell’usura delle grandi banche internazionali.  Indipendentemente da come possono andare le elezioni in Grecia, questo popolo non può pagare questi interessi usurai. Una cosa è pagare il debito e cosa ben diversa è pagare con interessi da usura Tutti gli interessi sui debiti pubblici degli Stati europei vanno rinegoziati e posizionati a un tasso medio europeo (attualmente non andrebbe oltre il 2%). Deve cessare il vantaggio usuraio che si è prodotto in questi anni.  
I paesi dell’area Euro si debbono rendere conto che bisogna aggiustare ancora qualcosa altrimenti l’euroavventura finirà.
23/01/2015 francesco zaffuto


Immagine – il Partenone visto dalla collinetta del Filopappo – foto M.L.F.

giovedì 22 gennaio 2015

Le Pen de mort

«Personalmente, come avvocato, penso che la pena di morte sia uno strumento necessario nell'arsenale giuridico di un Paese», ha spiegato la Le Pen, che già nei giorni scorsi aveva proposto un referendum sul ripristino della pena capitale. 
“Arsenale” che strana definizione per l’insieme delle leggi di un paese, la pena di morte è una ghigliottina da tenere in arsenale, anche se non serve per i terroristi islamici che si sono già votati alla morte, secondo la Le Pen, serve per un generico far paura ed essere forti,  incutendo paura proprio come fa l’Isis,  pensando che vincerà chi fa più paura.
Certo è necessario difendersi con tutti gli strumenti, ma contro chi vuole con la morte generare paura ci necessita una forza vitale, una grande forza ispirata alla sacralità della vita, un largo fronte internazionale che difenda la libertà e la sacralità della vita di ogni individuo umano.

21/01/15 francesco zaffuto

Pena di morte in Francia e in Italia
La pena capitale fu abolita in Francia il 9 ottobre 1981, su iniziativa di Robert Badinter, ministro della Giustizia nei primi anni della presidenza di François Mitterrand, che fece approvare dal parlamento la legge 81-908 che ha soppresso la pena capitale.
Il Granducato di Toscana, in data 30 novembre 1786, sotto il regno di Pietro Leopoldo Asburgo Lorena, fu il primo Paese civile al mondo ad aver abolito la tortura e la pena capitale, benché poi venisse reintrodotta nel 1790. Tale data è festa regionale in Toscana.
Nel 1889 la pena di morte venne abolita in tutto il Regno d'Italia con l'approvazione, quasi all'unanimità da parte di entrambe le Camere, del nuovo codice penale, durante il ministero di Giuseppe Zanardelli. 
Viene reintrodotta la pena di morte in Italia durante il fascismo La Costituzione italiana, entrata in vigore il 1º gennaio 1948, abolì definitivamente la pena di morte per tutti i reati comuni e militari commessi in tempo di pace.

Immagine: due modelli di ghigliottina francese da http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Guillotinemodels.jpg

mercoledì 21 gennaio 2015

Ciò che è scritto si può leggere

Il leader della Lega si può arrabbiare, lo faccia pure; ma ciò che è scritto nella Costituzione si può leggere prima di cominciare a raccogliere delle firme per un referendum. Ecco l’articolo 75 della Costituzione relativo al referendum
Art. 75.
È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
La legge determina le modalità di attuazione del referendum.

La Legge Fornero,  che ha fatto dei disastri in materia di pensione è una legge di bilancio, sicuramente odiosa e ingiusta per tante persone, ma nel suo istituirsi una legge di bilancio prevede contropartite in materia di cassa, non può essere cancellata senza istituire un’altra legge per pareggiare la cassa. Il referendum nella nostra Costituzione è solo abrogativo e cancellare una legge di bilancio senza istituire una contropartita di cassa non è possibile. In ogni caso un referendum su leggi di bilancio è chiaramente escluso per quanto dice l’articolo 75. La Corte costituzionale deve applicare gli articoli della Costituzione. Faccia Salvini le necessarie alleanze in Parlamento per modificare quella legge e non si lamenti della fine della democrazia, era già previsto dalla stessa democrazia costituzionale come sarebbero andate le cose. Se poi la raccolta delle firme è stata fatta per una grande campagna pubblicitaria, allora è un’altra cosa.

21/01/15 francesco zaffuto

lunedì 19 gennaio 2015

FISCO, GALERA e 3 per cento

 Quando si parla di fisco in Italia ci sono due correnti di “pensiero”: quella del “giusto evadere perché le tasse sono troppo alte” e quella del’ “In galera!”  E’ evidente che la giusta soluzione sta nel mezzo: costruire norme che permettano di intercettare l’evasione fiscale,  capaci di  penalizzare gli evasori e chi ha esercitato veri e propri atti di frode per evadere; nel contempo tali norme debbono costruire un buon rapporto tra fisco e cittadini ed evitare che aziende in difficoltà siano stritolate.
Il recente pasticcio renziano della percentuale di tolleranza del 3% di evasione, non è certo la soluzione perché nei fatti premia il ricco evasore e stritola il piccolo …
Qui un commento del magistrato Cantone

domenica 18 gennaio 2015

100 milioni di dollari per un appartamento a New York

   Viene acquistato un appartamento nel centro di New York per 100 milioni di dollari. Non un milione di dollari,  bensì 100 milioni per un solo appartamento.
C’è chi dice che la ricchezza produce benessere e che i ricchi sono solo la conseguenza di un miglioramento economico di tutta l’umanità. Al momento l’umanità ha questo problema:
Visto che il comunismo ha fallito e non posso chiedere il comunismo, chiedo allora solo un minimo di decenza del pensiero politico.
Possiamo pensare che chi ha comprato l’appartamento di 100 milioni a New York  si spogli e doni tutto ai poveri bambini affamati dell’Africa? No.
Possiamo pensare che gli Stati che quotidianamente si riuniscono all’ONU possono affrontare il problema della fame nel mondo e risolverlo entro un anno? Sì.
Se il mito della giustizia terrena viene sepolto solo mostri di una guerra irrazionale si possono generare.
18/01/15 francesco zaffuto

Immagine: Malevic, quadrato nero

sabato 17 gennaio 2015

A Greta e Vanessa, benvenute care ragazze



A Greta e Vanessa,
benvenute care ragazze.
Non mi importa se trenta centesimi delle mie tasse siano servite per salvarvi,
non mi importa se i futuri assassini si possono gloriare delle loro gesta,
intanto è stata fermata la mano assassina.
Domani prudenza per ognuna di voi
e per ognuno di noi
Domani attenzione e forza,
ma oggi benvenute care ragazze.

18/05/2015 francesco zaffuto

venerdì 16 gennaio 2015

Il Papa, la satira e gli altri

Ieri 15 gennaio 2015, il Papa, rispondendo a una domanda dei giornalisti sui fatti di Parigi, ha condannato chi uccide in nome di Dio ed ha anche detto che le religioni vanno rispettate e che non si può con la satira giocare sulla fede degli altri.
Nessuna meraviglia se il Papa dice di non essere Charlie, il capo di una religione deve necessariamente richiamare al rispetto della religione .
 Il giudizio sulla satira, sul suo buon gusto, sul suo grado di offendere, non deve però portarci  a sottovalutare i fatti accaduti a Parigi. All’interno di uno Stato chi si sente offeso si rivolge ad un giudice;  chi prende le armi per applicare sue sentenze non riconosce lo Stato, se l’azione è condotta dall’interno dello Stato stesso trattasi di un atto rivoluzionario che vuole sovvertire lo Stato, se l’azione è guidata dall’esterno trattasi di un’azione di guerra. Date le rivendicazioni esterne e gli appoggi esterni è evidente che i fatti accaduti a Parigi sono un atto di guerra. 
 Colpire la redazione di un giornale satirico e stato nei fatti colpire un anello debole, che meglio si prestava a una possibile giustificazione di ordine religioso. La forte risposta unitaria della manifestazione dell’11 gennaio di Parigi è incrinata da continui richiami alla prudenza nella satira e da qualche considerazione di abbandono come quella del “se la sono cercata loro”;  come se i giornalisti di Charlie Hebdo avessero dovuto considerare non le leggi dello Stato francese ma i pericoli di qualcosa di ben più forte dello Stato stesso.
 Che si possa fare un richiamo alla satira di essere rispettosa dell’onore degli altri è comprensibile, ma chi deve giudicare di un tale rispetto? E’ di conseguenza necessario il riconoscimento di un giudice terzo e il riconoscimento delle leggi che tengono unito un paese.  Il peso dell’offesa derivante da una vignetta non può essere stabilito da chi si è ritenuto offeso ma da un giudice terzo;  altrimenti qualsiasi sillaba, segno o parola può  essere considerata offesa e vendicata con un’azione privata.            
 I paesi europei hanno avuto un percorso storico diverso dai paesi islamici, circa 400 anni di storia e di pensiero illuminista ci hanno portato alla definizione di uno Stato laico;   libertà di espressione, rispetto dell’onore e delle religioni  sono contemperati dalle leggi dello Stato laico.  Lo Stato laico può anche affinare e meglio equilibrare le sue leggi per  tutelare le diverse istanze di libertà; va rispettata la libertà religiosa, va rispettata la libertà di opinione, va rispettato il singolo individuo.  Se la satira, però,  in qualche modo non viene riconosciuta come forma di espressione ritorniamo all’anonimato, quando a Roma chi faceva satira poteva essere condannato a pene gravissime,  e solo di notte e di nascosto veniva attaccata qualche filastrocca satirica sotto una statua del centro di Roma chiamata il torso del Pasquino. Ritorniamo alle paure del Belli che scriveva di notte per sé i suoi sonetti e chiese al figlio di bruciarli per le conseguenze che ne potevano derivare. Ma oltre alla satira va considerata complessivamente la libertà di pensiero  perché ogni ragionamento sulla religione che pone in discussione alcuni aspetti della religione stessa può essere considerato offensivo, tanti libri di pensatori atei dovrebbero essere bruciati e il canto della Divina Commedia dove Dante parla di Maometto dovrebbe essere cancellato.

16/01/15 francesco zaffuto
immagine: Il torso del Pasquino  http://en.wikipedia.org/wiki/Pasquino

giovedì 15 gennaio 2015

Schengen, ma i controlli già sono previsti

Dopo i gravi fatti di terrorismo di Parigi si levano voci contro il trattato di Shengen per ritornare a controlli sistematici alle frontiere, ma l'accordo di Shengen non ha mai escluso i controlli. Si riporta il link di un articolo dell'ANSA che spiega ...

lunedì 12 gennaio 2015

Parigi: due foto e un tentativo di descrizione

Le due foto non le inserisco, non ho alcuna licenza per farlo e rispetto il copyright, ma le posso ben descrivere tanto stanno nella testa di tutti coloro che hanno guardato un telegiornale sulla manifestazione di Parigi di domenica 11 gennaio 2015.
  La prima foto è quella della piazza gremita di circa 2 milioni di francesi, qui  la descrizione diventa semplice: amore per la libertà d’espressione, ricerca di solidarietà tra diverse culture, condanna della violenza omicida, volontà di lottare e speranza.
 La seconda foto è quella dei leader politici schierati insieme e qui la descrizione diventa molto complessa:
è buona cosa vedere insieme il leader di Israele accanto al leader della Palestina, ma continuano a farsi la guerra da 67 anni e per loro è solo un giorno di tregua;
è buona cosa vedere il leader dell’Ucraina e poco distante il ministro della Russia, eppure tra quei due paesi c’è uno stato di belligeranza;
è buona cosa vedere in prima fila, accanto ad Holland, il leader della Nigeria, ma è proprio la Nigeria la più grande vittima dell’integralismo islamico, non si sa quanti siano i limiti e le responsabilità del suo leader e se l’Europa interverrà in suo sostegno o se abbandonerà quello Stato al suo disfacimento;
è buona cosa vedere la nutrita rappresentanza politica dei francesi, eppure manca una parte politica in crescita che si va radicalizzando verso posizioni di chiusura e diffidenza verso ogni straniero;
mancano Obama e Putin che si sono fatti rappresentare da ministri, forse avevano qualche impedimento fisico;
manca il Marocco che non è intervenuto nella foto perché nella manifestazione ci potevano essere immagini blasfeme, ha voluto distinguersi dagli altri Stati arabi come se fosse uno Stato doc  in fatto di religione;
è buona cosa vedere l’Europa fortemente rappresentata da tutti i suoi i leader europei, forse l’11 gennaio 2015 è stato un buon giorno per Europa. Però, all’Europa,  occorre ricordare che i terroristi erano cittadini francesi che non avevano più voglia di fare i francesi e preferivano essere altro. La domanda che scaturisce da queste due foto che si sono segnate nella nostra memoria diventa:  l’Europa riuscirà ad essere una società inclusiva almeno per i suoi cittadini o continuerà ad espellerli dal lavoro e da una dignitosa vita sociale?

12/01/2015 francesco zaffuto

venerdì 9 gennaio 2015

1000 frustate contro la libertà di espressione

Mentre la Francia è ancora scioccata dall’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, in Arabia Saudita inizia, oggi 9 febbraio,  a scontare la pena di mille frustate Raif Badawi, arabo  che lottava per la libertà di espressione nel suo paese;  ne dà notizia Amnesty con un suo comunicato:


Nel mondo islamico ci stanno quattro realtà: quella dei fanatici integralisti dell’Isis e di Al quaeda, quella dei regimi un tempo appoggiati dall’occidente e poi abbandonati come la Siria, quella dei regimi finto democratici e liberisti ancora appoggiati dall’occidente come l’Arabia Saudita, quella degli uomini e donne che lottano per la libertà come Raif Badawi.
E’ questa preziosa quarta parte che non dobbiamo abbandonare.

09/01/15 Chiarlie

giovedì 8 gennaio 2015

Io sono Charlie

Come si fa a parlare con chi è contro la libertà di parola? Forse qualcuno tra tanti capirà? Dio, il creatore del cielo e della terra e di tutti gli esseri viventi, non può offendersi per una vignetta, può riderci sopra; ma sicuramente è rimasto addolorato per l’uccisione di 12 uomini.
Charlie


Immagine: vignetta di Schutz,  Charlie Brown piange seduto su una panchina