martedì 26 giugno 2018

AHAHAHAAFRICA, il problema dell’Europa si chiama Africa


 Che l’Italia, e tantomeno la Sicilia, non possa contenere il flusso migratorio dell’intera Africa è evidente. La risposta però non può essere quella di lasciar morire in mare dei disperati; perché una scelta di tal genere stravolge il cuore degli italiani e degli europei, e dall’indurimento del cuore si possono solo generare catastrofi e guerre.
 Il problema della Sicilia, dell’Italia e dell’intera Europa si chiama Africa ed è un problema grande quanto il mondo stesso,  perché l’Africa è una grande parte del mondo.
 Occorre conoscere e vedere qual’ è il cammino dei migranti, occorre andare oltre la Libia che è solo un disgraziato punto di approdo, occorre arrivare nei luoghi da dove partono e conoscere a fondo le contraddizioni  che li spingono a partire. Senza la conoscenza del fenomeno non si può pensare a soluzioni.
  Non va dimenticato che sono stati tanti gli interessi  dei grandi capitalisti che hanno spolpato l’Africa: quelli che hanno guadagnato nella vendita di armi; quelli che hanno guadagnato nel commercio dei diamanti ed altre materie prime; quelli che hanno guadagnato inquinando; quelli che hanno guadagnato ed ancora guadagnano comprando terre e imponendo brevetti delle sementi ecc. ecc.
 Gli interessi  dei grandi capitalisti spesso hanno imposto nei paesi africani dittature locali che hanno portato a Stati amministrati da nuovi predoni locali.
 Questi vecchi interessi vanno spazzati via, e spazzando via questi interessi i nuovi investimenti per lo sviluppo (anche pochi) potranno veramente diventare fonte di sviluppo, altrimenti saranno assorbiti dall’arricchimento di nuovi predoni.
 Il problema dell’ACQUA in Africa è essenziale  ed affrontando il problema dell’Acqua in tanti territori si riuscirà a risolvere  anche quello del pane e della miseria. Ci sono tecnologie evolute che possono affrontare il problema dell’Acqua in Africa. Prima di cercare assurdamente l’Acqua sul pianeta Marte  va risolto il problema dell’Acqua in Africa, mettendo a frutto tutte le tecnologie conosciute e conoscibili.
 In Africa si recano missionari religiosi e volontari laici animati da grandi ideali, e questo è un bene, ma non basta.    I ministri degli esteri europei debbono viaggiare e studiare, e porre ipotesi di soluzione insieme agli stati africani più sensibili alla soluzione del problema.
 Dalla fine della miseria in Africa e dal suo sviluppo ci può guadagnare l’Europa per commercio e benessere, dallo spolpamento dell’Africa ricaviamo solo piaghe e disastri.
 In questa grande impresa per salvare l’Africa l’Europa deve chiamare a collaborare:  l’ONU, gli USA, la Russia e la Cina; perché il continente africano è quasi un terzo dell’intero Mondo.
Francesco Zaffuto

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