sabato 9 maggio 2009

Maroni - La Russa e frutti del rapporto Italia – Libia

09/05/09

Con la visita di Gheddafi 10/11 giugno si consolidano ancora di più i rapporti Italia - Libia. Se si può essere soddisfatti di una stabilizzazione che chiude con il passato coloniale, non si può essere soddisfatti per la nuova alleanza contro i disperati dell'Africa. Il Governo italiano, l'Europa tutta e la stessa Libia debbono porsi il problema di come aiutare l'Africa . Dalla crisi mondiale si deve uscire con un programma di aiuti verso l'Africa, non aiuti legati al prolungamento di una lenta agonia, ma aiuti per l'autonomia dei popoli dell'Africa.

Una attenta analisi di Amnesty sulla Libia

http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2274

Segue il post precedente

(1 aggiornamento del 15/05/09 in fondo)
(2 aggiornamento del 16/05/09 - il Ministro La Russa dichiarazioni gravi sull'Alto commissariato dell'ONU - in fondo)
(3 aggiornamento del 16/05/09 - le proposte del Ministro Frattini alla UE)



L’Italia con il suo presidente Berlusconi è andata in Libia ed ha fatto ammenda per le colpe di Mussolini, ed ha pagato con una nuova mega autostrada che sarà realizzata con fondi Italiani. In cambio la Libia ha accettato di tenere a bada quella massa di disperati che da diverse zone dell’Africa si spostano nella speranza di mettere piede in Europa.



La cosiddetta azione di “respingimento” vantata da Maroni si realizza grazie agli accordi Italia-Libia.
Il lavoro impietoso nei confronti dei disperati dell’Africa lo faranno gli altri: “quello che poi succede negli altri Paesi non può essere una preoccupazione del governo italiano»; queste le parole del ministro Maroni, per lui l’Africa è lontana.
Dimentica il Maroni che una parte del disastro in Africa è stato costruito da noi e non in un tempo lontano; sono state le fabbriche di armi del Nord Italia e dell’Europa che hanno trovato un mercato per la vendita dei loro micidiali prodotti.



Quante di quelle armi, negli ultimi venti anni, hanno preso la strada dell’Africa, vendute a chi era disposto a tenere il potere anche con le stragi? Molti di quegli uomini neri, che tanto sconvolgono il sonno di Maroni, fuggono da zone di guerra, sono perseguitati da dittatori locali e da bande di assassini, cercano in Europa la possibilità di salvare la propria vita e quella dei propri figli.
Certo l’Italia non può assorbire un’ondata migratoria di vaste proporzioni, ma l’Italia e l’Europa tutta devono affrontare il problema di questa ondata migratoria e devono affrontare il problema Africa.
L’Africa che sta a due passi da noi va pacificata e aiutata nello sviluppo. Di questa pacificazione si deve fare artefice l’Europa con tutte le possibili azioni diplomatiche, impegnando la stessa ONU. La messa al bando alla vendita di armi è il primo passo necessario; l’assistenza per lo sviluppo deve avere come aspetto principale quello della formazione culturale e tecnologica di nuove generazioni di africani per costruire le competenze per l’autonomia ed l’emancipazione
Dallo sviluppo dell’Africa l’Europa può trarre un grande beneficio perché si può creare un nuovo vasto mercato; dalla miseria dell’Africa, l’Europa potrà solo avere l’arricchimento di alcune bande di speculatori e tutti gli effetti negativi di vaste ondate migratorie che potranno solo crescere con il crescere esponenziale della miseria e delle guerre locali. L’impietosa vittoria di Maroni ha il fiato corto: la Libia per qualche tempo terrà a bada i movimenti migratori dell’Africa, ma quando diventeranno un problema per la nazione libica ce li scaricherà addosso tutti in massa.
francesco zaffuto
1) Aggiornamento
sui respingimenti di Maroni, il parere dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dell’ONU del 15 maggio 09

http://www.unhcr.it/news/dir/26/view/558/stop-ai-respingimenti-in-libia-55800.html
2) Aggiornamento
Per il ministro La Russa l’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati politici non conta nulla

"L'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati conta come il due di picche, cioè un vero e proprio fico secco". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel corso di un incontro elettorale a Milano, durante il quale ha duramente attaccato la portavoce italiana, Laura Boldrini, chiedendole "se non sia più umano intercettare i clandestini vicini alle loro coste per poi riportarli indietro, oppure portarli nel nostro Paese per poi rinchiuderli nei centri di accoglienza per mesi in attesa che vengano espulsi".
"La signora Boldrini - ha aggiunto la Russa - è disumana perché pretende che dei poveri disgraziati siano chiusi mesi e mesi in condizioni pessime. Forse la sua speranza è che una volta in Italia questi clandestini possano scappare dai centri. Il governo Berlusconi, e lui in prima persona - ha proseguito la Russa prima di partire per la Libia per partecipare a un incontro tra rappresentanti di cinque Paesi europei e cinque Paesi africani - è riuscito a fare ciò che nessuna prima era riuscito a fare, cioè trovare un'intesa con la Libia".

http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=3.0.3323293364
3 Aggiornamento
Le proposte del Ministro Frattini al commissario UE 1) – riconoscimenti in mare -

“....la nave che intercetta in alto mare una barca con 100 immigrati affida le verifiche al comandante che farà il primo screening e di dire: in questa barca ci sono 6 persone che potrebbero avere i requisiti”

Mentre sulla terraferma Maroni chiede addirittura 180 giorni, il capitano in mare dovrebbe risolvere tutto in pochi minuti???????????????

Altra ipotesi Frattini, un po’ meno estemporanea è quella dei consolati italiani
«Che nei paesi di transito (la Libia) o d’origine (la Nigeria) alle ambasciate o nei consolati italiani si va a chiedere asilo politico. A Tripoli c’è il consolato italiano. Così si risolve il problema».



(immagine “coercizione” fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/ )

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