giovedì 29 dicembre 2011

Buon 2012


Buon 2012

Si alza come una nuvola di fumo
un volo di scarafaggi verso il cielo
i fratelli senza guardarsi si consumano in guerre
nella mia terra riscaldata la carezza della pioggia diventa diluvio
Non voglio nutrirmi di apocalissi
amo la notte e il giorno
rincorro la mia frazione di felicità
senza conoscere il suo volto
tra le erbacce del mio piccolo orto
coltivo un filo di speranza
Rinsavire

29/12/2011 francesco zaffuto

Immagine – arance sull’albero – inondate dal sole d’inverno -

mercoledì 28 dicembre 2011

Vacanze lunghe


Monti lavora alle sue invenzioni ma il Parlamento riposa: una ventina di giorni di vacanza, riapre il 10 gennaio. Tanto gli studentelli del Parlamento non fanno altro che approvare o disapprovare le proposte dei governi, solo qualche esercizio di copiato, niente di originale; e allora vacanze lunghe.
Anche quando riapriranno non si sforzeranno tanto: “Io posso fare benissimo sia il Sindaco che il Senatore, tanto a Roma basta starci il mercoledì”. Lo ha detto in un’intervista al Corriere della Sera il sindaco di Afragola e senatore PdL, Vincenzo Nespoli. http://www.stopcensura.com/2011/12/tanto-roma-basta-starci-il-mercoledi.html
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immagine - aula del Parlamento

martedì 27 dicembre 2011

No Monti a Cuba


Decreto-leggi del Consiglio di Stato, 3 Decreti da parte del consiglio dei Ministri, e 66 risoluzioni ed istruzioni di ministri e capi di entità nazionali.

-più di 800 milioni di pesos saranno destinati dallo Stato cubano al conferimento di sussidi a persone con basse entrate, come parte della Legge di Presupposto per il 2012.
-il governo cubano destinerà 17 mila 347 milioni 800 mila pesos all’Educazione, Salute ed altre necessità sociali nel presupposto dell’anno 2012.
-nel presupposto del 2012 si assegneranno circa 400 milioni di pesos alla protezione a persone con situazione finanziaria critica -tra questi handicappati ed invalidi e quelli risultati disponibili nel processo del nuovo ordinamento lavorativo.
-la legge finanziaria termina l’anno con un deficit stimato del 3,8% con relazione al Prodotto Interno Lordo, compiendo il limite di deficit promosso dall’Assemblea Nazionale nella Legge di Presupposto 2011.
-il Prodotto Interno Lordo cresce di un 2,7% nell’anno 2011.
-alla chiusura del 2011, la produttività di tutti gli occupati nell’economia, cresce di un 2,8%.
-più di 357 mila cubani esercitano un lavoro privato.

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Immagine – un murales a Cuba con il volto del Che – da internet - http://www.gliitaliani.it/wp-content/uploads/2011/01/cuba01.jpg

lunedì 26 dicembre 2011

Religioni, appartenenza e guerra


Le cronache di ieri in Nigeria con i cristiani trucidati, e quelle in Iraq con gli attentati che hanno riacceso lo scontro tra sunniti e sciiti, ci riportano nel baratro della guerra di religione, ovvero di appartenenza.
L’appartenenza può essere sentita dall’uomo “culturalmente evoluto” come da un barbaro. Ogni guerriero che va a sfidare la morte fa appello a un suo Dio. Omero ci diede una testimonianza tragica ed insieme ironica su come gli dei pagani partecipavano nel guerreggiare tra le fila troiane o achee. Nel pieno dell’era moderna, ove le religioni monoteistiche sono prevalenti, il guerriero prima di sfidare la morte si appella a Dio ed anche il guerriero avversario sta facendo lo stesso appello allo stesso Dio.
Lo “spirito d'appartenenza" durante il conflitto rende di parte le coscienze degli uomini ed esse si commuovono solo per gli uomini considerati fratelli, mentre producono i più efferati delitti contro gli uomini considerati nemici, contro le loro donne e i loro figli.
I motivi di una guerra vengono spiegati dagli studiosi facendo riferimento a ragioni di ordine economico o territoriale, ma senza nulla togliere all’importanza di tali motivazioni esse non bastano da sole a determinare una guerra, spesso uno spiccato “spirito d’appartenenza” sta alla radice di ogni guerra.
Lo “spirito d’appartenenza” si può manifestare in un gruppo familiare come in un gruppo sociale, può essere caratterizzato da una lingua, da una religione o da una tradizione comune, ma è come una espansione dell’egoismo del singolo uomo reso forte dalla vita nel gruppo; riesce a confondere la mente a tal punto che le stesse dottrine universaliste vengono spesso pervase dallo spirito di appartenenza ed un universalismo ridotto a campanilismo diventa capace di negare un altro universalismo.
Solo la strada di una fratellanza universale può salvare l’umanità,
Se il Dio creatore dell’universo non esiste siamo fratelli per condizione di natura; se il Dio creatore dell’universo esiste, non può essere il Dio di una parte, non può parteggiare per una appartenenza e siamo tutti fratelli.
26/12/2011 francesco zaffuto
immagine - Goya - il sonno della ragione genera mostri

giovedì 22 dicembre 2011

Natale, una festa particolare


Natale, una festa particolare
Una bevuta augurale per inverdire
o annegare la memoria
Se si guarda oltre le luci
si scoprono le assenze
la nostalgia può diventare struggente
ci assale l’infinito precipitandoci
Uno squarcio di materia
qualunque esso sia
ci riporta al presente gradevole o doloroso
Il Natale è il trillo di un bambino che nasce
qualunque sia questo mondo
22/12/2012 francesco zaffuto

SMonti


Tra le tante cose brutte nel decreto “salva Italia” ci sono anche quelle “belle” sulla crescita: eccone una che esprime la genialità del governo dei tecnici.
Dal 2012, potrà essere dedotto dal reddito d'impresa un importo pari all'Irap pagata sulle spese per il personale dipendente. Taglio del cuneo fiscale per le lavoratrici e i giovani sotto i 35 anni di età che operano in azienda, se assunti con contratto a tempo indeterminato. Le deduzioni per le imprese che assumono a tempo indeterminato potranno essere: 10.600 euro per ogni donna o giovane sotto i 35 anni (15.200 euro al Sud).
Tecnicamente il risultato sarà:
hai 36 anni, non sei una donna, avrai molta più probabilità di restare disoccupato.
Tecnicamente è una grande una grande ingiustizia.
22/12/2011 francesco zaffuto
Immagine – set di cacciaviti

martedì 20 dicembre 2011

Articolo 18, quale totem


Non possiamo certo dire che il mercato del lavoro in Italia sia andato bene dalla nascita della Repubblica ad oggi. L’Italia si è caratterizzata per il suo Sud e per un mercato di lavoro nero ampiamente diffuso per tutto il territorio nazionale. Quando il 14 maggio 1970 fu approvata la legge n. 300, conosciuta più comunemente come "Statuto dei diritti dei lavoratori", si diede vita al più importante testo normativo, dopo la Costituzione, sui diritti dei lavoratori. Si doveva andare avanti con un vero welfare capace di tutelare lo stato di disoccupazione; si doveva andare avanti per superare la piaga del lavoro nero ed invece ci si fermò; e gradualmente si passò da un sindacalismo di lotta e propositivo a un sindacalismo soddisfatto e concertativo. Sul finire degli anni ottanta e nei successivi anni novanta, l’essere concertativi produsse cose nefande: per il collocamento al lavoro la legge 28 febbraio 1987 n. 56 e la legge 23 luglio 1991 n. 223, con cui fu abrogato l'obbligo della richiesta numerica alle imprese, concedendo dapprima l'assunzione su richieste nominative per la metà degli assunti, estesa poi per intero a tutti; alla fine il 1º ottobre 1996 si arrivò alla completa liberalizzazione del sistema delle assunzioni abolendo anche l'obbligo della richiesta preventiva. Mentre l'avviamento al lavoro fu sostituito dalla selvaggia legge della domanda e dell’offerta, il tessuto sociale si andava costantemente modificando con l’arrivo di flussi migratori di lavoratori di paesi europeizzati e di paesi extraeuropei; nel contempo l’affermarsi del mercato globalizzato con aziende italiane pronte ad emigrare all’estero con i propri capitali al fine di trovare zone di manodopera a basso prezzo.
Oggi a ridosso di una crisi provocata sostanzialmente da un capitale finanziario slegato dagli investimenti produttivi ci si appella a una riforma del mercato del lavoro che ha come scopo principe la riduzione del costo del lavoro stesso; viene paventata sempre la concorrenza dei paesi emergenti come Cina, India o Brasile dove con una manodopera a basso prezzo si può produrre a prezzi concorrenziali.
Certo occorre fare i conti con la realtà; come occorre anche considerare che un welfare che assiste solo i lavoratori tutelati dalla Cassa integrazione mentre lascia nelle grane disoccupati e giovani da avviare al lavoro non è certo una gran cosa; ma iniziare dalla demolizione dell’articolo 18 non fa certo presagire orizzonti di avanzamento.
L’articolo 18 si basa sostanzialmente sul principio che il contratto di lavoro sia un contratto particolare dove sono in gioco l’economia di chi offre un lavoro e la vita di chi chiede un lavoro; tutelare il lavoratore da un licenziamento ingiusto non può essere considerato un pericolo per l’espansione dell’occupazione; la tutela avviene tramite un magistrato e i magistrati non sono “folli” quando emanano le sentenze, già una maggiore celerità nei meccanismi procedurali può andare bene per le aziende e per gli stessi lavoratori.
Quelli che sostengono la modifica o l’abolizione dell’art. 18 lo fanno con il “pio” presupposto del beneficio della flessibilità: meno vincoli si danno alle imprese e più aumenta il lavoro, ma questa non è una equazione matematica che porta a tale miracolo, è più facile che si vengano a verificare aumento della disoccupazione e riduzione del costo del lavoro in termini di retribuzioni.
La rescissione del rapporto di lavoro solo per decisione di una delle parti e senza giusta causa non avrebbe conseguenze nefande per il lavoratore solo se venissero ad esistere due presupposti: presenza di grande abbondanza di offerta di lavoro e la tutela economica per i periodi di disoccupazione.
Allora sig. ministro Fornero se la sente prima di tutto di:
1) Introdurre una indennità di disoccupazione sufficiente per vivere per tutto il periodo disoccupazione?
2) Ripristinare le liste pubbliche di collocamento obbligatorie con almeno il 70% di chiamata obbligatoria per le aziende?
3) Disporre regole per i contratti di lavoro a tempo determinato che rendano più onerosi tali contratti per le aziende?
4) Combattere il lavoro nero attraverso un ordinario e costante impiego di ispettorati?
E’ il caso sig. Ministro di rispondere a queste quattro domande prima di parlare di TOTEM dell’articolo 18.
20/12/2011 francesco zaffuto
Immagine stilizzata del numero 18

lunedì 19 dicembre 2011

Tracce

Durante il mio ricovero in ospedale leggere sul giornale le grandi trovate del governo Monti mi innervosiva ed acutizzava tutti i miei fastidi. Mi ha tenuto compagnia un libro che raccoglieva diverse poesie di Tomas Tranströmer (Poesia dal Silenzio – Crocetti Editore), alcune le ho rilette diverse volte e in una mi sono trovato immerso con la mia malattia, si chiamava tracce ... ve la propongo in lettura in questo post …
Tracce
Di notte, alle due: chiaro di luna. Il treno si è fermato
in mezzo alla pianura. Lontano i punti luminosi di una città,
freddamente scintillanti all’orizzonte.
Come quando un uomo è così immerso in un sogno
che mai, ritornato al suo spazio,
ricorderà di esserci stato.
E come quando qualcuno è così immerso in una malattia
che i suoi giorni passati divengono solo pochi punti luminosi,
uno sciame,
piccolo e freddo all’orizzonte.
Il treno è assolutamente immobile.
Alle due: forte luce lunare, poche stelle.