mercoledì 9 luglio 2014

manca il coraggio per la Pace


Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza. Per tutto questo ci vuole coraggio, grande forza d’animo.

(dal discorso di Papa Francesco tenuto alla presenza dei presidenti dello stato di Israele Shimon Peres e dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, insieme al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e del custode di Terra Santa Pizzaballa.)
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E’ più facile la guerra perché quando si inizia un tentativo di pace chi lo ha iniziato comincia ad avere contro di sé una parte dei propri connazionali, di amici e di parenti; diventa sempre più facile gridare alla vendetta e alla guerra
Dopo l’importante passo verso la pace di Papa Francesco,  dei primi di giugno,  chi voleva la guerra ha scatenato atti che per la loro crudezza avrebbero portato a vendette e ritorsioni



e oggi siamo tornati nel pieno di una guerra che dura da 66 anni


OCCORRE ripartire da quelle parole di Papa Francesco, ma non sarà facile.


3 commenti:

  1. L'uomo è animale ancora primitivo, non all'altezza dei propri ideali. Fatti salvi pochi significativi soggetti siamo una specie indegna del nome che ci siamo dati. La speranza è che quei pochi significativi soggetti siano sempre di più.

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  2. Questa guerra è indegna e vergognosa. Continuerà fino a quando forti interessi ne governeranno l'andamento e il percorso. Fa male vedere certe immagini.

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  3. Sono sempre i soldi a comandare, come prima. Non si è fatto un passo in avanti. Qui come altrove.

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