martedì 26 gennaio 2010

Il giorno della memoria e la tragedia delle appartenenze


Quando in senso dell’appartenenza si insedia come un tarlo nella mente dell’uomo, al punto di non riuscire a riconoscere un altro uomo che gli sta di fronte, è sempre possibile un nuovo olocausto. Un grande popolo come quello tedesco perse il senno nel senso dell’appartenenza.
Oggi ci necessità una memoria attiva: approfondire la conoscenza delle radici storiche dell’antisemitismo che portarono alla Shoah per fare un passo avanti nella Storia e riconoscere ogni singolo uomo come portatore di un diritto universale alla libertà e alla pace.
Le tradizioni e le culture dei popoli sono vestiti da valorizzare al fine del riconoscimento dell’uomo e non per negarlo.
Nella terra che alcuni uomini chiamano Israele e alcuni uomini chiamano Palestina il ricordo della Shoah dovrebbe rafforzare tutti i tentativi di pace.
Noi europei che siamo stati coinvolti nella più grande guerra di tutti i tempi dobbiamo essere i messaggeri di questa necessaria utopia.
27/01/01 francesco zaffuto

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