lunedì 9 dicembre 2013

La Grande Porta di Kiev



Qui viene proposto l’ascolto de la Grande Porta di Kiev, episodio conclusivo dai "Quadri di un'esposizione" di Modest Mussorgskij;  nella versione originale composta per piano da Mussorgskij  ed eseguita dal pianista Sergei Yerokhin.
Ieri in Ucraina la grande statua di Lenin è stata abbattuta, come fosse la statua dell’attuale zar, e le piazze sono gremite di manifestanti che chiedono la caduta dell’attuale governo filorusso e l’entrata in Europa.
Se si guarda alla Storia, agli antichi rapporti con la Russia degli zar,  alle meno lontane catastrofi lasciate in Ucraina dalla politica sovietica di Stalin,  una qualche ragione storica si potrebbe rintracciare. Ma la cosa più assurda è quella di vedere una Ucraina che vuole entrare in Europa mentre nella stessa Europa si sta sviluppando il movimento di quelli che vogliono uscire dall’Euro e dall’Europa.
L’Europa vive in una strana contraddizione: più è diventata grande e più il suo recinto protettivo diventa contraddittorio. Nella fase iniziale del dopoguerra gli stati europei erano pervasi da uno spirito di costruzione di una comunità solidale e nel contempo da una difesa di interessi di mercato, oggi pare solo restare  lo spirito della convenienza messo spesso in crisi da interessi contrastanti. Il fine europeo di essere competitivi sul mercato mondiale, in Italia è accompagnato dall’incendio della fabbrichetta cinese di Prato e dai morti sulle spiagge di Lampedusa.  Il recinto parziale di livello continentale pare non funzionare più e si rinnova la tentazione di ritornare ai recinti nazionali.  L’Europa necessita di un ripensamento, ma  abbiamo bisogno di una Europa solidale in un Mondo solidale.
 Non è facile affrontare i problemi mondiali con una sola ricetta, eppure la questione mondo da utopia si è tradotta in necessità. La questione Uomo sarebbe semplice: un po’ di pane, acqua pulita, aria respirabile, un luogo  per ripararsi dal freddo o dall’eccessiva calura e un modo per smaltire gli escrementi. Ma l’uomo deve combattere contro la tirannia del proprio Io e la tirannia dell’Io dell’altro uomo. Si può solo fare un elenco di problemi mondiali: diritti umani, salvaguardia del pianeta, limiti allo strapotere finanziario.  Dal 2008 ad oggi ormai contiamo più di cinque anni di crisi e non si è riuscita a varare una piccola tassazione sulle transazioni finanziarie né a livello di G20 e né a livello europeo.
Le note del russo Mussorgskij  sono il dono gratuito di un artista al popolo ucraino e alla sua città, forse aumentando la capacità di ascolto si può trovare compassione e ragione.

09/12/13 francesco zaffuto

2 commenti:

  1. Caro Francesco per me tutto questo direi che mi è in-comprensivo, quando si pensa hai Stati Uniti d'America.
    Qui siamo molto l'ontani... Non so se si arriverà mai a una Europa unita anche politicamente, forse questo sarebbe un traguardo che non vedremo mai...
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. La musica è splendida, ma nel contesto delle tue parole la sento triste. Oltre che le contraddizioni di cui giustamente parli, la sensazione è di essere alla disfatta in Europa e in Italia. Forse sarà proprio questo a darci una sferzata per riprendere la forza dei primordi.

    RispondiElimina