sabato 9 aprile 2016

17 aprile - leggere bene il quesito

Il quesito che troveremo sulla scheda è questo:
“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ‘Norme in materia ambientale’, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)’, limitatamente alle seguenti parole: ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale’?”

Cancellando con il voto Sì frase 
‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale’?”

La norma diventerà
239. All'articolo 6, comma 17, del  decreto  legislativo  3  aprile 2006, n. 152, il secondo e  il  terzo  periodo  sono  sostituiti  dai seguenti: «Il divieto e' altresi' stabilito nelle zone di mare  poste entro dodici miglia dalle linee di  costa  lungo  l'intero  perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette. I titoli abilitativi gia' rilasciati sono fatti salvi. (parte cancellata)  Sono  sempre assicurate le attivita' di manutenzione  finalizzate all'adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti  e  alla  tutela dell'ambiente,   nonche'   le   operazioni   finali   di   ripristino ambientale». 

Il  Parlamento, se vuole, potrà inserire un' ipotesi di riconferma della concessione, caso per caso e per un tempo ben determinato. Non potrà di certo reinserire
‘per la durata di vita utile del giacimento
Non potrà inserire una riconferma automatica e a tempo indefinito.
Sul piano logico anche chi è per uno sfruttamento limitato nel tempo e controllato dovrebbe votare Si.

Dunque, perfino quelli del NO dovrebbero votare Sì al referendum del 17 aprile, se non si vuole fare un regalo ad eternum ai petrolieri; se si vuole che alla fine di ogni “contratto trivelle” lo Stato abbia pieni poteri di confermare o non confermare la concessione del sottosuolo.
Con l’attuale legge, voluta espressamente da Renzi, si è fatto qualcosa che Berlusconi e la Prestigiacomo (allora ministro per l’ambiente non osarono fare), si è regalata la concessione con riconferma automatica fino all’esaurimento del giacimento, in pratica a tempo indefinito, ad eterno.
Un’assoluta anomalia per contratti che hanno una loro scadenza. 
 Senza neanche discernere tra un contratto e un altro, si è fatto un regalo a tutti, a prescindere dal merito di ogni singola società che usa le trivelle.
 Con questo dispositivo di legge, se lo Stato vuole rientrare nei pieni poteri e interrompere la concessione si può arrivare perfino a pagare i danni alle compagnie petrolifere.
Ma siamo matti!
Anche quelli del NO debbono votare SI, per ridare i poteri allo Stato.
LO STATO NON E’ UNA COSA PRIVATA  E NON SI PUO’ SPOGLIARE DELLE SUE FACOLTA’.
Astenersi, in questo specifico Referendum, come vuole Renzi, significa mettere il fiocco a un regalo incomprensibile.
Francesco Zaffuto

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