venerdì 15 aprile 2011

770 firme false per le elezioni in Lombardia


Da coni a goni - traduco, da Berlusconi a Formigoni - cosa cambia?


Le liste regionali che hanno portato alla vittoria Formigoni furono presentate con 770 firme false. Non sono solo le perizie calligrafiche a sostenerlo ma le testimonianze: la Procura ha convocato le persone, in teoria titolari della firma che andava a sostegno dei due listini, e nessuna, fra le 770 emerse, ha confermato di avere apposto il proprio nome a sostegno delle liste, ma ha anzi affermato che a fianco dei propri dati anagrafici compariva una firma apocrifa. Così da far ritenere che «la prova di falso è granitica»: stando almeno a fonti della Procura.




Da coni a goni quale differenza: il primo è molto ma molto più ricco ed ha più capacità di comprare su tutto il territorio nazionale ed internazionale dalla villa a Lampedusa a quella ad Antigua ed ama la “dolce vita”; il secondo non è così ricco, ma gode di appoggi e clientele ed odora di santità per il suo stile di vita.

Il leader Formigoni, “possibile volto nuovo e pulito” del PDL, per arrivare al risultato non si è fatto scrupoli: ha ignorato il limite per il terzo mandato di presidente dicendo che era tutto da interpretare; si è presentato con firme false per le quali potrà dare la colpa a qualche malo accorto galoppino.

E’ tutto un problema di giustizia amministrativa, potrà dire; come se fosse una giustizia inferiore di fronte a quella divina del voto che lo ha incoronato. Intanto i radicali, rispettosi delle norme sulla raccolta firme sono stati esclusi dal voto, e lui resta in carica di fatto e governa la Regione.

15/04/11 francesco zaffuto


immagine compenetrazione fotocomposizione © liborio mastrosimonesu http://libomast-digiart.blogspot.com/2011/01/ottenebrazione.html .

nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi

Due teste in rosso, su fondo giallo, tentano di sovrapporsi una all’altra, sono al punto di compenetrarsi quasi per la vista, ma resta una indecisione sul quantitativo di occhi e di labbra. L’operazione pare vuole comunicare sconcerto e indecisione sulla stessa compenetrazione.

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