mercoledì 20 luglio 2011

Vecchietti arzilli


ECCO: mi trasferisco con la mente nel futuro. Con le misure varate recentemente non posso andare ancora in pensione debbo arrivare a 70 anni, mi mancano ancora sette anni, debbo stare ancora in servizio, anche se ho problemi di ritenzione urinaria e con dolori. Che faccio: certificati su certificati. “Professore lei è diventato un assenteista” , possibile frase del dirigente scolastico. Per evitare questo appellativo evito qualche certificato e vado a scuola lo stesso. Sono in classe con quegli scalmanati della prima B, debbo andare in bagno, chiamo la bidella, non c’è al piano la bidella (no ne assumono più), non resisto, vado lo stesso in bagno, ma prima mi appello alla classe di fare i bravi per qualche minuto … Sono stati complessivamente bravi, solo uno si è rotto la testa andando a urtare nello spigolo di un banco, ora sono veramente nei pasticci, altro che assenteista. “Culpa in vigilando, si rende conto professore”; è la normale frase che potrà pronunciare il dirigente scolastico. Ce ne abbastanza per giocarsi la pensione con le spese legali.
“Ma esageri, può chiedere le dimissioni per malattia oppure l’assegnazione in biblioteca”, suggerimento del collega che pensa di avere capito tutto. Dimissioni per malattia? Ma vi sembra facile, devi essere completamente steso. La Commissione medica dirà: “ma questi sono disturbi che si curano professore” , “ di messa in pensione neanche a parlarne con la normativa vigente e in quanto all’assegnazione in biblioteca si renda conto che già ci abbiamo spediti altri quattro che sono molto più malconci di lei. Si curi, si curi”.
Questo tanto per parlare del mio lavoro che tutto sommato si fa al coperto e seduti, ma figuriamoci per quei lavori esposti al vento e alle intemperie. Il problema si risolve molto più velocemente con qualche polmonite.
Ora sorge una domanda capziosa: ma scusate, con tanti giovani disoccupati perché avete bisogno di tanti vecchietti ? Campate troppo e non vi possiamo pagare la pensione. Pagatemi di meno?! Già è di meno, già è di meno. Togliete qualcosa a quelli che hanno di più. A chi? A voi. Se togli qualcosa a noi poi viene la crisi. Quale crisi? La crisi di credibilità del sistema.
Allora saremo vecchi ma non rimbecilliti: primo massima occupazione per tutti, anche a costo di portare avanti il vecchio detto “lavorare tutti lavorare meno”, secondo niente privilegi per chi si occupa della cosa pubblica; ed i conti cominceranno a tornare. Se poi se le condizioni di lavoro migliorano ci saranno tanti vecchietti arzilli disposti a restare nella giusta collocazione. E chi vuole andar via perché non ce la fa, lasciamolo andare e si libera un posto per un giovane del mondo.
18/07/11 francesco zaffuto
(immagine – “età pensionabile” fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)
nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi
Due teste una di fronte all’altro di uomo che invecchia, tracce dello scheletro cominciano ad evidenziarsi.

7 commenti:

  1. Sospendo il blog per la pausa estiva. Sono passata per salutarti. E buone vacanze.

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  2. buone vacanze Ambra, io sto qui ancora un po'

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  3. Dopotutto son felice di essere un po' "vecchietta" e considerando che la cosa in sè mi fa abbastanza schifo...è tutto dire!

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  4. Sono tornati i tempi di profonde ingiustizie sociali. La sitazione può cambiare, ma anche involvere in fenomeni di demagogia di massa di stile estrema destra, purtroppo.

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  5. Sto pensando anch'io che lavorerò fino a 70 anni e sarò sempre meno lucida e reattiva. Speriamo bene.

    Un abbraccio e buon giovedì

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  6. mi hai fatto sorridere meglio ridere pensando ai prof ai giovani studenti e la bidella assente, assenteisti e ritenzione...
    bravo si curi si curi....
    certo non si prospetta un godimento lungo della pensione per i contribuenti odierni,
    cerchiamo di invecchiare ma di non rimbecillirci..... se è possibile

    orsolina

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  7. Adriano Marini ha ragione, abbiamo pensato la stessa cosa e sai Francesco "lavorare meno lavorare tutte-i" non è una cosa così sacrilega, personalmente sarei per ridistribuire i redditi coerentemente con i bisogni e facendo avanzare l'idea di un reddito minimo di cittadinanza la copertura c'è anche ma va tolto a chi è un parassita, e questo il capitale non lo fa.
    Ecate-Cassandra

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