mercoledì 3 agosto 2011

IL GRANDE MOLOCH

Il nostro grande Moloch, a cui siamo soventi offrire sacrifici umani, è “la grande massa di capitale finanziario non investito in forme produttive”. Viene considerato come un oracolo ma anche come un Dio capace di dare giudizi. In realtà è un mostro senza alcuna testa e ragione, ha solo una bocca avida da saziare con i guadagni immediati. Compongono il grande Moloch: fondi di investimento, banche di affari, singoli speculatori e famiglie di speculatori, e anche i piccoli ignari risparmiatori che hanno affidato i loro risparmi a banche e a fondi di investimento. Il grande Moloch ha un insieme di artigli operativi: tecnici e operatori di borsa capaci di tenere sotto osservazione ogni fenomeno ed ogni possibile oscillazione dei titoli; ma la sua potenzialità si accresce grazie alle opportunità di investimento e alle stesse regole che i mercati borsistici hanno creato nel passato. Se non si ha il coraggio e la determinazione di modificare le regole per frenare la speculazione il grande Moloch sarà capace di distruggere economie di stati ed imprese. Alcune modifiche possibili e urgenti sono:
proibizione delle vendite allo scoperto;
Tobin tax su tutte le transazioni finanziarie a breve;
eliminazione di tutti i contratti e “titoli” derivati che potenziano la speculazione.
Era quel minimo che si doveva già fare nel 2009. Oggi la malattia non è variata e le medicine non sono variate, ma i capi di governo degli stati mondiali più importanti sembrano ben legati allo stesso Moloch che dovrebbero contrastare e governare.
Lunedì primo agosto abbiamo assistito a una nuova caduta delle borse, poi ci sarà una piccola ripresa e poi ancora una nuova caduta; è questo l’andamento con cui si va avanti da due anni. Coloro che pensano che si possa innestare una crescita con una possibile speculazione al rialzo e che basta fare i buoni per incoraggiare il grande Moloch si sbagliano di grosso. La crisi del 2008/2009 è venuta dopo anni di speculazioni al rialzo e di crescita fittizia del mercato. La crescita vera si può basare solo sulla reale produzione e sul miglioramento della vita sul pianeta, una crescita drogata è solo una illusione.
03/08/11 francesco zaffuto

Immagine - Il tempio del grande Moloch - da una scena del film Cabiria - L'entrata del tempio, una grande bocca vorace.

7 commenti:

  1. E soprattutto che stiano sul mercato, senza i soccorsi pubblici di uno, due anni fa!

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  2. Bisogna prendere esempio dall'Islanda e iniziare una rivoluzione globale.Saluti a presto

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  3. Secondo me, l'errore è stato quello di salvare il sistema bancario proprio allo scoppio della bolla speculativa. Operazioen dolorosa, ma inevitabile.
    Oggi, ci portiamo dietro nel mondo titoli per un ammontare pari al PIL di un decennio dell'intero mondo.
    Questo tecnicamente significa che quei titoli sono spazzatura perchè rappresentano l'insieme delle merci prodotte in un decennio, e quindi nessuno potrebbe convertirli se non al loro stesso interno ( insomma, un titolo con un altro).
    A cosa serve far finta di niente e tenerci questa enorme massa di spazzatura finanziaria che prima o poi qualcuno dovrà bruciare? Bruciamola subito, e pazienza per chi ne è rimasto vittima, operazione dolorosa ma che si può solo posticipare, provocando nel frattewmpo solo danni enormi.

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  4. Siamo ai piedi di una tremenda salita.

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  5. a Vincenzo Cucinotta
    Sì, l'aver buttato un salvagente alla speculazione finanziaria non era una gran scelta, ma c'era il giustificato terrore che potesse essere trascinato nella caduta tutto il sistema bancario. Ma subito dopo occorreva il coraggio di una regolata al mercato borsistico. Si sono riparati dietro il dito delle scelte condivise da tutti; ma bastava, e basta ancora oggi che tali scelte vengano perseguite almeno dai più importanti paesi europei.

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  6. Beh, il punto è proprio questo, che non v'era modo di salvarlo il sistema bancario se non distruggendo i bilanci nazionali, cosa che si è puntualmente verificata.
    Se ci sono in giro titoli tossici per decine di trilioni di dollari, qualcuno se ne dovrà farne carico. La cosa più ovvia è che fosse chi li deteneva, cioè gran parte del sistema bancario, ed invece mi pare che si sia scelto di farlo pagare ai cittadini europei, quelli più poveri naturalmente, ed affamare popoli già affamati di per sè.
    Capisco la drammaticità di vedere fallire le banche, e di vedere centinaia di milioni di persone non disporre più dei propri depositi bancari, ma questo non mi pare un buon motivo per distruggere l'intera economia mondiale, sottoponendola ad una lenta agonia senza peraltro risolvere il problema (che succede a chi detiene un titolo tossico quando questo arriva a scadenza? Salvare la banca che l'aveva in portafoglio ne ricostituisce il valore? certamente no).
    Oggi, le misure che proponi sono le prime due inefficaci, la terza impossibile, non c'è nessuno al mondo che abbia i mezzi finaziari, neanche una frazione significativa, per caricarseli e distruggerli. Oppure si dovrebbero distruggere senza pagarli, e allora qualche banca fallirebbe anche oggi.
    Dobbiamo ricordare che titoli in giro per il mondo pari all'intero PIL mondiale di dieci lunghi anni, è assolutamente incompatibile con qualunque ragionevole prospettiva di uscire dall'attuale crisi.
    Alla fine, di fronte a rivoluzioni per fame, qualche governante opterà per non riconoscere più valore ai titoli, e il sistema finanziario collasserà allora, ma dopo avere distrutto l'economia più dell'ultimo conflitto mondiale.

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  7. a Vincenzo Cucinotta
    Eppure ci hanno detto (ministri e banchieri)che le banche italiane sono indenni dalla malattia o solo infettate in minima parte. Occorrerebbe misurare questa minima parte. In quanto alle tre misure da me inserite nel post non sono capaci di salvare l'economia mondiale ma servono solo al rallentamento delle ondate speculative di borsa. Riguardo all'economia mondiale la si può salvare solo cambiandola.

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