martedì 14 gennaio 2014

Parlamento legittimo e contraddittorio

Oggi sicuramente tutti i giornali parlano della sentenza della Corte costituzionale con le relative interpretazioni politiche.
Si riporta qui un link per chi vuole prendere visione del testo nella sua completezza
 Tutti gli osservatori fanno rilevare che la Corte costituzionale ha detto che il Parlamento non è stato delegittimato. Vediamo cosa ha detto la Corte.
…  È pertanto fuori di ogni ragionevole dubbio – è appena il caso di ribadirlo – che nessuna incidenza è in grado di spiegare la presente decisione neppure con riferimento agli atti che le Camere adotteranno prima di nuove consultazioni elettorali: le Camere sono organi costituzionalmente necessari ed indefettibili e non possono in alcun momento cessare di esistere o perdere la capacità di deliberare. Tanto ciò è vero che, proprio al fine di assicurare la continuità dello Stato, è la stessa Costituzione a prevedere, ad esempio, a seguito delle elezioni, la prorogatio dei poteri delle Camere precedenti «finchè non siano
riunite le nuove Camere» (art. 61 Cost.), come anche a prescrivere che le Camere, «anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni» per la conversione in legge di decreti-legge adottati dal Governo (art. 77, secondo comma, Cost.)
Per la Corte  il Parlamento è legittimo sul piano legale e istituzionale ed è l’organo che assicura la continuità dello Stato. La Corte non poteva di certo invalidare lo Stato, deve essere lo stesso Parlamento a fare le valutazioni politiche su se stesso e solo il Capo dello Stato, sulla base della stessa Costituzione,  è l’organo che può sciogliere il Parlamento prima della sua scadenza. Non c'è, e non poteva esserci, una delegittimazione formale ma restano tutte le contraddizioni.
 Resta il fatto che il Parlamento è stato eletto con una legge in contrasto con la Costituzione (e non era la prima volta), legge che non potrà essere più applicata in futuro ma che ha determinato il peso delle componenti politiche dell’attuale Parlamento. Resta una grave contraddizione che un Parlamento eletto con una legge incostituzionale possa mettere mano a riforme della stessa Costituzione. Una qualche riforma istituzionale, varata con maggioranze risicate, sarebbe vissuta come un atto di prepotenza. 
 Anche per la legge elettorale è auspicabile un ampio consenso, altrimenti è meglio andare a votare con quanto si è determinato a seguito della sentenza della Corte.
14/01/14 francesco zaffuto
Post precedente su questo blog sullo stesso argomento
http://www.lacrisi2009.com/2013/12/pocellum-abusivo.html

Immagine –  una seduta della Corte

2 commenti:

  1. Caro Francesco dopo il triste momento rieccomi con la mia breve visita, augurandoti una buona serata.
    Tomaso

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  2. Certo. Si tratta di una "grave contraddizione" di cui nessuno sembra rendersi conto.

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