martedì 19 aprile 2011

Il Governo cancella il nucleare

CALCOLO e PAURA
PAURA e CALCOLO
IL CALCOLO DELLA PAURA

La paura è stata comunicata dalle immagini televisive del disastro giapponese, forse questa paura l’hanno avuto anche esponenti di Governo; ma sicuramente il calcolo ha avuto la parte rilevante in questa decisione.
Il referendum si presentava perso, il quorum sarebbe stato raggiunto e sarebbe stata una valanga di Sì per l’eliminazione del progetto nucleare del Governo; valanga in grado di affossare anche lo stesso Governo.

.
(per una sintesi grafica delle motivazioni un link

http://www.crepapelle.net/2011/04/contrordine-nuclearisti.html )
.

LA SFIDA ORA RESTA PER L’ACQUA PUBBLICA



L’ACQUA è necessaria come l’aria, non ve la succhierete per i vostri profitti privati


19/04/11 - (f.z.)


(immagine – “i segni dell’acqua” rilievo materico con tecnica mista © marco mirzan)

8 commenti:

  1. già, sa molto di trucco elettorale purtroppo, ma anche l'acqua da sola val bene un salto al seggio, eccome!

    RispondiElimina
  2. Ben detto! L'acqua è nostra.... non delle corporazioni.

    RispondiElimina
  3. Siamo in balia delle onde, lasciati alla deriva, non è un problema solo nostrano, ma ad ampio raggio. Che il SI sia con noi.

    RispondiElimina
  4. Tutti a votare i referendum e non bisogna cadere in questi trucchi.Serena notte a presto

    RispondiElimina
  5. Le cose si complicano sicuramente. Cosa non si fa per salvare il culo al padrone... non dobbiamo mollare.

    RispondiElimina
  6. Andiamo tutti a votare il 12 e il 13. E pubblicizziamo i referendum.

    RispondiElimina
  7. con un gioco di prestigio il governo cancella il referendum... che altro aspettarsi, da gente che ha l'etica, nella migliore delle ipotesi, del piazzista truffatorello?

    RispondiElimina
  8. Non c'è alcun dubbio sulla strategia governativa. L'unico problema è rappresentato dalla sensibilità popolare verso argomenti basilari come questo dell'acqua, ma basilare, per una democrazia, è anche quello del legittimo impedimento. Occorrerebbe una campagna volta a ciò a livello nazionale, e se ci fosse una sinistra vera, ci potremmo addirittura contare.
    Invece dobbiamo solo sperare, e cercare di fare ognuno nel suo piccolo quello che può.

    RispondiElimina