lunedì 12 agosto 2013

assenza di riconoscimento e disprezzo

Un ragazzo quattordicenne di Roma si suicida lasciando una frase: «Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma e non so come farlo accettare alla mia famiglia».
 Assenza di riconoscimento e paura del disprezzo pare che siano al centro di questa tragedia.
 Anche alla base di altri suicidi, lontani per la problematica come quelli di disoccupati o imprenditori sull’orlo del fallimento, troviamo sempre l’assenza del riconoscimento e la paura del disprezzo.
 L’essere umano così potente e tecnologicamente avanzato nei fatti è un essere estremamente fragile, se non trova un riconoscimento e pensa di essere disprezzato può arrivare a gesti estremi di distruzione o di autodistruzione.
 L’organizzazione sociale, anche se non può risolvere tutti i problemi del riconoscimento, può sicuramente aiutare con buone leggi. Una buona legge contro l’omofobia può portare all’accettazione sociale delle diversità sessuali, una buona legge contro la disoccupazione può aiutare a vivere in una difficile condizione economica.
12/08/13 francesco zaffuto

Immagine – nastro del lutto

6 commenti:

  1. Ciao, ti seguo ogni giorno e adesso vedo che anche tu sei indignato per questa oscenità. Scrivevo prima il mio articolo dedicato a questo ragazzo:
    http://fintatolleranza.blogspot.it/2013/08/ma-daltronde-chi-sostiene-un-sistema.html

    ... e riflettevo, se avesse imbracciato un fucile che sarebbe accaduto? Non voglio istigare alla violenza, sto solo dicendo che siamo una inciviltà di barbari e con i barbari non ci si ragiona!
    Ci comportiamo da capre e da capre ci trattano però, vedasi la costituzione infranta!!!!!!!!!!!!!!!
    CRIMINALI sono coloro che la dovrebbero far rispettare

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    1. Tra distruzione e autodistruzione passa solo un filo sottile. La società si allarma per i fenomeni di distruzione e si autocompiange per quelli di autodistruzione. Anche sul noi e loro passa un filo sottile; la strada della consapevolezza, anche se appare la più difficile, è l'unica, e il lavoro che fai con il tuo blog ogni giorno su questa strada aggiunge qualche tassello. Di fronte poi a malesseri così intimi come quello di questo ragazzo, una buona parola di un familiare o di un amico è estremamente preziosa.
      ciao

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  2. Caro Francesco,
    innazitutto ben tornato.
    Stavolta, devo dirti che sono in completo disaccordo con te.
    Ho dedicato due post all'omofobia, l'ultimo in associazione al femminicidio.
    Sull'omofobia in particolare, vorrei che qualcuno di voi mi spiegasse il significtao del termine che come dico nei post, viene a mio parere deliberatamente mantenuto ambiguo.
    L'esempio del 14enne che si è suicidato a Roma, mi da' l'estro per chiarire il mio punto di vista.
    Preliminarmente, vorrei sperare che l'attività legislativa in questo paese non fosse determinata da singoli episodi per quanto tragici. Un certo distanziamento dalle reazioni più emotive credo sia doveroso in attività che dovrebbero essere di applicazione generale.
    Nel merito, facciamo l'esempio di un altro 14enne che subisse un trattamento (di stalking in realtà) per motivi differenti dai suoi orientamenti sessuali. Mettiamo che sia addirittura per un difetto fisico, ma potrebbe essere soltanto perchè ha un lieve ma avvertibile difetto di pronuncia.
    C'è qualcuno che pensa davvero che il suo disagio sarebbe inferiore, che la motivazione dello stalking abbia qualche rilevanza sulle sofferenze della vittima?
    Bene, se viene approvata la legge sull'omofobia, avremo creato senza volerlo certo, ma ciò non cambia la sostanza del problema, una discriminazione a danno delle altre vittime. Vorrei fosse chiaro a tutti, se si risponde ad una discriminazione inventandone di nuove questa volta in forza di legge, avremo un paese alla mercè di crescenti discriminazioni, la cui natura dipende esclusivamente dsalla potenza delel singole lobbies. Gli omosessuali sono ben organizzati, sono una categoria forte, non debole, mentre quelli che non sanno magari pronunciare la "r" non si sono organizzati: può questo essere un motivo valido per proteggerli di meno.
    Vogliasmo un paese organizzato in gruppi di pressione, è questo l'effetto che volevamo pottenere: purtroppo, delle buone intenzioni è lastricata la via per l'inferno.
    Io preferirei che tutte le fattispecie di stalking venissero invece equiparate, vorrei un paese la cui legislazione rispondesse alla norma costituzionale che prevede parità per tutti i cittadini.

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    1. Il mio post nelle considerazioni è alquanto abbozzato. Gli aggravanti delle pene possono essere previste nel caso le vittime si trovano in particolare stato di debolezza o soggezione, e non per per particolari requisiti di appartenenza. Condivido che alla base delle leggi, e in special modo quelle penali, ci deve essere il rispetto dell'essere umano (è il principio di uguaglianza di fronte alla legge deve restare il punto di riferimento di ogni norma).
      ciao

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  3. Quanta strada, purtroppo, resta ancora da fare per affermare "il rispetto dell'essere umano"!

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