domenica 10 ottobre 2010

La guerra non è pace


Quando la morte dei soldati è lontana, sembra solo un gioco di numeri; quando si avvicina scopri che quel soldato morto aspettava ogni giorno di ritornare al più presto a casa. Cosa dire poi di quell’uomo che non era un soldato e che ha visto saltare in aria la sua casa e i suoi figli.

Oggi il ministro La Russa ha parlato della eventualità di dotare i nostri aerei in Afghanistan di bombe; le bombe ovviamente servono per i bombardamenti. Subito dopo il ministro ha meglio precisato che cerca un conforto nel parere della Commissione parlamentare; è evidente che cerca allargare le responsabilità di una scelta ad un ampio schieramento parlamentare.

La conta dei morti in Afghanistan dall’inizio di questo ultimo conflitto è impressionante.
I dati dei loro morti in Afghanistan gli americani evitano di pubblicizzarli, e spesso bisogna fare ricorso alle agenzie informative private.
ANSA-AFP) - KABUL, 1 SETTEMBRE - Con 323 morti in otto mesi, il 2010 è già l'anno più nero per i soldati americani in Afghanistan. Il calcolo si basa sui dati del sito indipendente icasualties.org.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/09/01/visualizza_new.html_1788095782.html
Il dato riassuntivo ufficiale di tutti i morti della coalizione dall’inizio della guerra al 9 ottobre 2010 pare sia di 2.055, di cui 34 italiani.
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://en.wikipedia.org/wiki/Coalition_casualties_in_Afghanistan
Se proviamo a fare una ricerca su internet degli afghani morti non riusciamo ad avere dati complessivi; si tratta questa volta di una sommatoria di talebani e di popolazione civile. Per la sola popolazione civile pare che trattasi di 7.000 morti dall’inizio del conflitto.
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://www.guardian.co.uk/news/datablog/2010/aug/10/afghanistan-civilian-casualties-statistics
In Afghanistan la guerra è iniziata dopo l'attentato terroristico dell'11 settembre 2001: gli Stati Uniti decisero di invadere l'Afghanistan; l’ONU diede un parere favorevole all’intervento di forze internazionali che non facevano capo all’ONU ma bensì agli stessi USA e agli alleati NATO. (Il Consiglio di sicurezza dell’ONU autorizzò gli Usa ei loro alleati della NATO per creare la International Security Assistance Force (ISAF) )
Gli obbiettivi erano: la fine del regime dei talebani, la distruzione dei campi di addestramento della rete di Al Qaeda. Il regime integralista venne rovesciato in poco più di un mese, nel novembre del 2001 e si venne a insediare al potere la vecchia monarchia e il capo di governo Hamid Karzai. Dopo nove anni il nuovo potere non si è consolidato, la resistenza afghana si è mostrata forte in diverse parti del territorio, lo stesso Hamid Karzai dopo avere toccato con mano la debolezza del suo potere pare si stia orientando a trattare con capi tribù locali e con i talebani, restano confuse le notizie su Al-Qaida e sul suo capo Osama bin Laden (che non si sa se veramente sia ancora vivo); il ruolo giocato dall’ONU e dai paesi arabi moderati pare diventato di secondo piano.

Parlare di un trascinamento dell’attuale stato di guerra per altri due anni significa potersi cacciare in un vicolo cieco. E’ necessario avviare un processo di pacificazione al più presto ed è necessario trovare la mediazione degli stati arabi moderati e degli stessi palestinesi; l’ONU deve riprendere la guida del processo di pacificazione e la questione afghana non può essere rimessa in capo al solo presidente USA. L’ONU deve coinvolgere nel processo di pacificazione anche le due potenze, CINA e Russia. La strada non può essere quella della continuazione della guerra, perché di guerra fino ad ora si è trattato, l’Italia deve fare concrete proposte di pace e non attendere ordini dai comandi USA.
Gli atti concreti di Emergency in aiuto del popolo afghano e degli stessi soldati in conflitto sono stati un esempio di quello che si può fare per avviare un processo di pacificazione.
10/10/10 francesco zaffuto

(immagine dal film La Grande Guerra – soldati che attendono in riposo in trincea – le modalità di una guerra possono variare – il comune denominatore una morte violenta)

5 commenti:

  1. bell'analisi di una guerra che non si potrà mai vincere, come non si vincerà in Iraq ma per chi ha deciso di farla, come dici, i morti sono solo numeri... e li si nasconde persino, per suffragare le proprie tesi.

    E la cosa tragica è che c'è sempre chi abbassa la testa davanti ai potenti e lo segue ciecamente...
    non mi sorprende la frase di La Russa, né mi sorprenderebbe una decisione favorevole del parlamento in tal senso.

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  2. Certo che se questi decidono per le bombe sugli aerei nei fatti fanno ancora di più a pezzi la nostra Costituzione, che dopo l'uscita della guerra aveva ben chiaramente detto: mai più.

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  3. Aggiungo le ultime di La Russa:

    "Fuori da Kabul entro il 2011"

    Crede davvero che possiamo credere alle sue balle?

    Bah...

    Comunque non so come faranno ad approvare una simile cosa, anche perchè la costituzione, come ricordi, parla abbastanza chiaramente... Se poi vogliamo far finta che non ci sia, è un altro paio di maniche.

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  4. I talebani stanno conquistando fette di territorio giorno dopo giorno, non si vede via d'uscita. Non so cosa aspettiamo ad andarcene.

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  5. Sempre quei talebani un tempo foraggiati con dollari e armi dagli americani in funzione anti URSS. Forse bisognerebbe caricare gli arei di cui parla La Russa di viveri e medicine, bombardando con questi beni, un gesto di pace e ricominciare in tutta'altro modo la nostra politica estera.

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