lunedì 12 gennaio 2015

Parigi: due foto e un tentativo di descrizione

Le due foto non le inserisco, non ho alcuna licenza per farlo e rispetto il copyright, ma le posso ben descrivere tanto stanno nella testa di tutti coloro che hanno guardato un telegiornale sulla manifestazione di Parigi di domenica 11 gennaio 2015.
  La prima foto è quella della piazza gremita di circa 2 milioni di francesi, qui  la descrizione diventa semplice: amore per la libertà d’espressione, ricerca di solidarietà tra diverse culture, condanna della violenza omicida, volontà di lottare e speranza.
 La seconda foto è quella dei leader politici schierati insieme e qui la descrizione diventa molto complessa:
è buona cosa vedere insieme il leader di Israele accanto al leader della Palestina, ma continuano a farsi la guerra da 67 anni e per loro è solo un giorno di tregua;
è buona cosa vedere il leader dell’Ucraina e poco distante il ministro della Russia, eppure tra quei due paesi c’è uno stato di belligeranza;
è buona cosa vedere in prima fila, accanto ad Holland, il leader della Nigeria, ma è proprio la Nigeria la più grande vittima dell’integralismo islamico, non si sa quanti siano i limiti e le responsabilità del suo leader e se l’Europa interverrà in suo sostegno o se abbandonerà quello Stato al suo disfacimento;
è buona cosa vedere la nutrita rappresentanza politica dei francesi, eppure manca una parte politica in crescita che si va radicalizzando verso posizioni di chiusura e diffidenza verso ogni straniero;
mancano Obama e Putin che si sono fatti rappresentare da ministri, forse avevano qualche impedimento fisico;
manca il Marocco che non è intervenuto nella foto perché nella manifestazione ci potevano essere immagini blasfeme, ha voluto distinguersi dagli altri Stati arabi come se fosse uno Stato doc  in fatto di religione;
è buona cosa vedere l’Europa fortemente rappresentata da tutti i suoi i leader europei, forse l’11 gennaio 2015 è stato un buon giorno per Europa. Però, all’Europa,  occorre ricordare che i terroristi erano cittadini francesi che non avevano più voglia di fare i francesi e preferivano essere altro. La domanda che scaturisce da queste due foto che si sono segnate nella nostra memoria diventa:  l’Europa riuscirà ad essere una società inclusiva almeno per i suoi cittadini o continuerà ad espellerli dal lavoro e da una dignitosa vita sociale?

12/01/2015 francesco zaffuto

1 commento:

  1. Alla tua frase finale rispondo con il tuo stesso tono interrogativo, mentre l'unico pensiero che riesco a formulare guardando con la memoria alla seconda foto, è che la caratteristica prima della società di oggi è l'ipocrisia, che investe tutti i campi, dove il dio vincente è la finanza o la politica o comunque il mondo del potere.

    RispondiElimina