venerdì 25 febbraio 2011

Vattinne

(dedicata a un potente del Mediterraneo, anzi a due)

E vattinne

Che aspetti...

Vattinne

Hai avuto tutto il tempo dell’uomo

C’era la terra e c’era ricchezza da spartire
e tu hai comprato anime morte

A chi ti chiese pane e lavoro
hai detto dopo, dopo

Per tuoi onori
hai detto ora, ora
e ora vattinne

Vattinne
prima che si fa sera
salva un pezzo dell’anima tua
ti serve per attraversare la notte

Vattinne
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25/02/11 - francesco zaffuto
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immagine - la cartina del Mediterraneo

8 commenti:

  1. francesco penso che pure se si redimono ormai nella notte ci siamo entrati tutti: sta a noi uscirne e lasciarceli da soli, ciao laura

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  2. Una piccola poesia musicale che leggo con molta partecipazione.

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  3. mi piace che dopo quel Vattinne non ci sia un punto esclamativo. Quel "vuoto" ci fa precipitare sul verso successivo. E mentre cadiamo, ci accorgiamo del buio che ci sta per inghiottire. Speriamo di vedere invece presto una luce.

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  4. Sono meridionale anch'io. So l'intonazione con cui si pronuncia la parola che fa da titolo e refrain alla tua composizione...

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  5. a TuristadiMestiere
    sono stato molto indeciso se usare Vattene, il napoletano Vattenne, il mio siciliano Vattinni, alla fine ho preferito il Vattinne che sta tra la Campania e la Puglia che mi pare avere la sonorità più decisa.
    ciao

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  6. ottima la scelta dialettale, qualunque fosse stata, perché più forte dell'italiano. Speriamo possa aprirsi una strada all'abbattimento "federaliasta" della silviocrazia!

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  7. Ma l'innominato ha fatto un patto con il diavolo, ahinoi! Occorrono, forconi, metaforici quanto si svoglia, ma robusti ed assai numerosi.

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