martedì 21 settembre 2010

Ma, porco mondo!


Sarkozy ha detto all’ONU che si debbono tassare le transazioni finanziarie per aiutare l’Africa e affrontare i problemi della fame, per fare in modo di far pagare qualcosa al capitalismo finanziario.
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20/09/10 – Sarkozy all’ONU, tassare le transazioni finanziarie
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/20/vertice-onu-sarkozy-propone-una-tassa-su-tutte-le-transazioni-finanziarie/62626/
20/09/10 – 22.000 bambini al di sotto di 5 anni muoiono ogni giorno
http://eliotroporosa.blogspot.com/2010/09/ogni-giorno-muoiono-22mila-bambini.html
21/09/10 - Iniziative ONU senza fondi
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Sì, il destro Sarkozy, quello che giorni prima aveva cacciato dalla Francia i Rom.
Se anche il destro Sarkozy vuole ciò allora fatelo; i capi di governo che non vogliono la Tobin Tax alzino la mano.
Non sarà digerita dagli operatori finanziari di borsa?
E da quando si chiede a chi deve pagare una tassa, se gli piace?
Se ben ricordo, a uno dei primi G20, fu l’ormai tracollato primo ministro inglese Brown a proporre la Tobin Tax; e tanto per precisare il nostro Tremonti fu uno dei primi a dire no, e lo stesso Sarkozy non mostrò alcun favorevole entusiasmo.
http://www.liquida.it/notizie/2010/09/06/10681366/tobin-tax-g20-james/
La tassazione delle transazioni finanziarie si può fare da DOMANI MATTINA, CON UN DUPLICE EFFETTO BENEFICO: RACCOGLIRE FONDI PER LA FAME NEL MONDO E DIMINUIRE IL QUANTITATIVO DELLE TRANSAZIONI FINANZIARIE SPECULATIVE INUTILI E DANNOSE (specie quelle transazioni che vengono effettuate ogni giorno sui mercati per far guadagnare agli speculatori su ogni minima oscillazione valutaria).
SE NON SI FA, SORGE IL SOSPETTO CHE FAVOREVOLI E CONTRARI STANNO A GIOCARE SULLA PELLE DEI POVERI DERELITTI.
Siamo di fronte ad una partita che si gioca sulla vita degli uomini più poveri del pianeta.
In Europa, perfino nella sociale e democratica Svezia, avanza la destra xenofoba, raccoglie i voti della paura dagli stessi ceti popolari.
In Italia si prevede addirittura una nuova avanzata della Lega – non per i vecchi slogan su Roma ladrona – ma per la stessa xenofobia che si sta diffondendo a causa della forte tensione sul mercato del lavoro. Intanto i politici italiani ben si guardano dall’avanzare qualche proposta concreta per combattere il lavoro in nero, la condizione di precarietà e la disoccupazione.
La seconda parola, Lavoro
Mentre il capitalismo continua ad arricchirsi sullo sfruttamento della manodopera a basso prezzo nei paesi lontani e in patria con i migranti; rischiamo una guerra di poveri contro poveri.
La Libia investe miliardi su Unicredit e su Fiat, ma ben si guarda dal fare una politica di investimenti per lo sviluppo dell’Africa, e lo stesso fanno i vari sceicchi del Medio Oriente.
La tragedia del popolo palestinese è stata usata per sessanta anni per dimostrare al mondo che l’ONU non esiste; esistono solo gli interessi di grandi banchieri ebraici e di grandi petrolieri arabi.
I poveri arabi, invece di svegliarsi e fare pagare un qualche prezzo ai miliardari delle loro terre, emigrano e quando arrivano in Europa continuano a conservare una così grande nostalgia della loro terra al punto di fare andare in giro vestite con il burqa le loro donne.
Non sappiamo neanche quante siano di numero le guerre in Africa in questo momento; sui nostri “informatissimi” quotidiani non c’è un servizio che spiega qualcosa su quello che sta accadendo in Etiopia ed Eritrea.
Continuiamo a vendere armi, che si fabbricano nel bresciano, a vari dittatori e c’è chi si diverte a mettere marchi e marchietti di simboli politici nelle scuole.
Siamo avari per la fame nel mondo e aumentiamo i disastri nel delta del Niger con le nostre società petrolifere.
Continuiamo a giocherellare con i nostri cellulari e non ci curiamo che vengono costruiti con materie prime dell’Africa pagate a prezzi di rapina.
http://eliotroporosa.blogspot.com/2010/09/quante-vite-costano-i-nostri-telefoni.html
Abbiamo bisogno come non mai di SOCIALISMO; ma i politici si vergognano perfino a nominarne la parola e continuano a proteggere gli interessi di quelli che hanno le società Off-shore nelle Isole Cayman.
Già siamo in un porco mondo, ma che porco di mondo vogliamo?
21/09/10 francesco zaffuto
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(immagine “Integrazione” fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)

nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi
La fotocomposizione Integrazione di Liborio Mastrosimone è una bocca aperta con grandi denti smaglianti, una bella bocca come quelle che vengono usate per i cartelloni pubblicitari che propagandano i dentifrici. Dentro la bocca si intravedono i piedi e i polpacci di un uomo che sta per essere definitivamente inghiottito. Il colore di quell'uomo, quasi definitivamente inghiottito, é nero.

6 commenti:

  1. Vedo caro Francesco, che hai perso la pazienza e ti sei sfogato un po'.
    Hai fatto bene ogni tanto ci vuole. Non si risolveranno i problemi in questo modo, ma in genere si allontanano le idee riformiste e moderate.
    E' un segnale in poche parole, anche perche' il Socialismo a cui tu accenni, non si ottiene ne con Vendola ne con altri personaggi presenti nella politica sia italiana che mondiale. visto che per tutti il riferimento e' Obama ( nato e vissuto in una famiglia di agenti CIA), cosa potevamo aspettarci? Il riformismo e la moderazione e' il sistema usato da sempre dalla borghesia in accordo al potere politico, oggi piu' che mai ne abbiamo una conferma storica.

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  2. a @ canelibero
    Tutto il riformismo che abbiamo avuto in Italia è stato nei fatti neoliberismo della peggiore specie. Prodi regalò aziende pubbliche ai privati senza invece operare una iniziativa di pubblica moralizzazione; non riuscì neanche ad aumentare le pensioni minime anche quando aveva i fondi e lo fece successivamente Berlusconi. Tutti i riformisti vanno stanati con la precisa richiesta di esplicitare quali sono le loro riforme. Ma chi lotta a Sinistra deve dire come si prefigura un mondo dove opera la giustizia sociale. Anche a spanne i primi socialisti dissero come volevano prefigurare la società e vennero chiamati "utopisti". Penso che non possa bastare la critica della società capitalistica, non credo che possa bastare un poi si vedrà. Se si affronta la questione disoccupazione in Italia oggi, io dico che vanno messi in piedi gli uffici di collocamento pubblici e va pagata la disponibilità al lavoro. Bersani e Vendola potranno dire di no e prenderemo atto di un loro no. Sto faticosamente mettendo giù un'ipotesi di riflessione sulle parole della Sinistra, forse potro essere considerato un moderato o un utopista; comunque, visto che sono solo vecchio e non mi resta tanto davanti ci provo, almeno con le parole.
    saluti

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  3. Sono d'accordo rispetto al termine socialismo, anche se alla fine persino quello può risultare vago ed oggetto di numerose libere interpretazioni. La definizione del termine ha infatti subito numerose revisioni negli anni.
    Detto questo credo che nello specifico ci si possa intendere sul significato. Personalmente sono però convinto che non sia sufficiente una ridistribuzione della ricchezza ed una ridefinizione dei rapporti di forza se non si ridiscutono le premesse su cui i rapporti si basano...cioè la definizione stessa dei rapporti di potere.
    Ho numerose volte ripetuto che la proposta adatta ai tempi attuali ed alla crescita dell'uomo nuovo vede un'arricchimento squisitamente spirituale alle premesse economiche, che dia impulso e ragione ai motivi che muovono la necessità che hai giustamente individuato.
    Non basta infatti una definizione generica di questa necessità in termini meramente ugualitari se non si ragiona sul perché questo debba avvenire...e la definizione della mostruosità dell'egoismo dei potenti e dei ricchi non è completo se non si arricchisce di questi motivi...di fronte ad una definizione di convenienza e di equilibri economici abbiamo già visto come la produzione di assolute mostruosità possa essere immediata...o quasi: La fame è un risultato diretto di rapporti di potere malati...e sottolineo di potere e non di potere connotato Il libero mercato e le sue esasperazioni sono condivise e diventano pensiero unico ed è questo il problema che quella che chiamammo sinistra condivida , di fondo questa cultura. Cosa resta a chi abbia un concetto diverso...visto che l'area che potremmo identificare con il socialismo condivide alcune premesse, molte troppe, decisamente, con il potere. Contribuendo alla connotazione di quell'unico pensiero che è il problema...se non dai delle motivazioni forti, d'ordine profondo, perché gli esseri umani dovrebbero modificare un paradigma fondato sull'egoismo e l'individualismo? Coloro che definiamo "compagni" sono molto spesso consumatori perfetti, hanno modelli culturali condivisi...ed hanno del socialismo definizione dogmatiche o del tutto teoriche...Cosa serve per modificare il paradigma nel profondo...la motivazione deve partire da un ribaltamento dei rapporti fra le persone...da un'acquisizione personale e da una crescita spirituale. Terzani affermava che la prossima rivoluzione sarebbe stata spirituale e Ghandi sosteneva che ognuno di noi debba essere il cambiamento che vuole vedere attorno a sé, Quindi per tornare al discorso dal quale siamo partiti Solidarietà, condivisione, compassione( nel senso Buddista del termine) ed anche lo sviluppo di un modello di sviluppo differente nascono da questa acquisizione...

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  4. sai cadono le braccia quando si sentono cifre tipo 23 milioni di euro dello ior.. non che non si sappia (anche se nessuno ne parla) però si capisce meglio quanto siano piccole formiche tutti quanti di fronte a pochi titani (cattivi) su questo pianeta: da quello stato non se lo aspettano tanti perché troppi son convinti che da lì parta l'aiuto, in realtà parte solo il veto per un profilattico, affinché popolazioni intere si frantumino e i pochi sopravvissuti diventino cattolici (da sempre è così, anche in quell'america di obama è stato così: non tanto per la cia, ma per questi motivi non ci si dovrebbe aspettare molto).
    condivido sul solo parlare che dice giandiego, mentre il razzismo impera in tutta europa (forse per difendere altri 23 milioni di euro? che poi sono solo l'argent de poche di uno stato? bo? non si sa, ma si può immaginare..).
    vorrei solo dire che molte donne indossano il burka per scelta, nessuno glielo impone, ma anche su questa cosa deve vincere il pensiero di pochi (tutti uomini e qualche velina demente che li segue con la palla al piede). mi soffermerei prima a guardare che tipo di educazione ricevono le europee, soprattutto le italiane.
    ovvio che per problemi di sicurezza si può vietare di indossarlo, ma solo per problemi di sicurezza: io mi vergogno di tanta ignoranza in questa nazione, perché la xenofobia andrebbe dissolta ovunque, ma quella italiana è la più squallida.
    per me più la fame aumenta più vengono rinforzati i controlli sui deboli, ad esempio far vincere la destra il più possibile significa avere vari "controllori".. in realtà destra o sinistra sono scomparse, bisognerebbe capire che ormai siamo in un altro millennio, non stiamo solo in un nuovo secolo: bisogna aggiornarsi, non sentirsi "strani" se si parla di spiritualità anziché polemizzare ore in tv (pure pagati da noi), perché sono proprio queste persone che vanno alla conquista delle menti, ridotte al niente con un lavoro che va avanti da tantissimo tempo.
    grazie francesco per la descrizione dell'immagine, tanti saluti, laura

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  5. a @ Giandiego
    Quando dici: “modificare un paradigma fondato sull'egoismo e l'individualismo” , lo condivido. L’uomo deve arrivare al riconoscimento del proprio sé e del sé esistente nell’altro uomo . Questo percorso certo non può essere forzato, ma si possono creare condizioni sociali per agevolarlo.
    Nella Storia mi pare che si sono espresse tre entità legate al comportamento umano: economica, politica, culturale. Spesso abbiamo avuto esempi di prevalenza di una entità sull’altra ed ogni volta che c’è questa prevalenza si è determinato malessere. Nell’Italia di oggi scorgiamo che la prevalenza dell’entità economica tiranneggia sulla politica e la cultura. L’esperienza del comunismo reale in URSS ci mostrò tutta l’invadenza di una entità politica capace di soffocare economia e cultura. E che dire della prevalenza della cultura, che ha portato a stati dominati dall’influenza di chiese e fondamentalismi. Penso che le tre entità debbono esprimersi senza prevalere, perché sono tutte necessarie ma nel loro ambito di autonomia.
    Non voglio dire che il “nostro” politico (che io ancora mi ostino a chiamare socialista) non debba avere una sua formazione culturale e spirituale; e mi sta bene che faccia riferimento a Budda o a Ghandi o al nostro frate Francesco d’Assisi. Ma il politico ha il compito di tradurre quel pensiero nel sociale; una strada che non può essere il riformismo pragmatico che nei fatti non modifica nulla e neanche un predicatorio rinvio al sine die. Di conseguenza il politico deve misurarsi con un “qui e ora” possibile ed insieme capace di una reale modifica dei rapporti umani verso uno stadio evoluto di giustizia e di libertà. Se diciamo le parole “fame nel mondo” o “disoccupazione”, il politico non può tergiversare e deve esplicitare quali sono le misure che intende attuare. Il politico siamo noi stessi quando ci rivolgiamo al politico e di conseguenza in quel momento dobbiamo chiedere con estrema chiarezza ciò che vogliamo e come può essere attuato.
    saluti

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  6. a @ Laura
    sulla questione del burqa volevo fare solo una precisazione. Se chiediamo a una di quelle donne se lo fa liberamente. Ci risponderà che lo fa liberamente. Come potrebbe dire altrimenti visto che deve continuare i suoi rapporti con il suo uomo e la sua comunità?
    Ma se chiediamo a tante donne mussulmane che già non lo portano, e che vivono in un ambiente familiare meno oppressivo, ci sentiamo rispondere che si tratta di una forma di imposizione.
    Una norma laica credo debba tendere a liberare da forme di imposizione. In quanto alle donne italiane, e sul fatto che non è vero tutto ciò che luce, sono d'accordo con te.
    saluti

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