sabato 11 settembre 2010

La madre povera e i giudici di Trento


Troppo povera e troppo fragile; intervengono le amorevoli cure dello Stato e i Giudici gli tolgono il figlio appena nato e lo dichiarano adottabile. http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201009articoli/58423girata.asp
Questi giudici: nel loro essere dei sadici scriteriati avranno applicato in qualche modo delle leggi in vigore nel territorio dello Stato; allora nel nostro pese esistono leggi sadiche e scriteriate che possono portare a simili sentenze.
I giudici sono stati chiamati in causa da solerti assistenti sociali la cui preparazione professionale è improntata alle stesse leggi dello Stato.
La Provincia autonoma di Trento, che vanta da sempre una politica sociale, non è intervenuta fino ad oggi con un aiuto alla madre.
Con un po’ di ritardo la Chiesa pare accorgersi del caso e forse interverrà:
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=485562
Oggi lo Stato tenta di capirci qualcosa sui suoi atti; e la Mussolini, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia, dice che intende chiedere un’audizione per il giudice del Tribunale dei minori di Trento. Tutto qua.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=118321
Intanto un danno è stato fatto; il bambino, che in tutti i quadri, religiosi e non, sta attaccato al seno della madre, è stato spedito altrove.
Se lo Stato interviene in questo modo nei rapporti tra una madre e un figlio appena nato, è meglio nessun intervento e lasciare fare solo alla natura.
L’accoglienza e la tutela per il bambino passa attraverso la tutela della madre, lo dice la natura stessa; chi non capisce ciò la smetta di occuparsi della cosa pubblica e la smetta di giudicare.
11/09/10 francesco zaffuto
.
(immagine - Picasso - maternità)

6 commenti:

  1. Che dire Francesco... che sono sempre gli ultimi a pagare?
    Che questi signori sanno usare molto bene la famiglia in modo strumentale, ma che hanno scarsissimo senso della vita vera...sicuramente la povertà oggi sta diventando sempre di più malattia, stato di insanità, motivo di emarginazione e di esclusione.

    Eppure la nostra costituzione non dice questo.

    Hai ragione, l'icona per eccellenza, la madre con il figlio al seno, ottima per la retorica, diviene persino grottesca di fronte a questi avvenimenti.
    La burocrazia dell'assurdo, produce mostruosità e nemmeno se ne rende conto.

    Un abbraccio
    Namastè

    RispondiElimina
  2. E' stato come vedere una macelleria con il macellaio che taglia l'ultima salsiccia per la signora e dice: serve altro?

    E la signora: Si... Si può avere quel bambino lì?

    Certo... Sono tre kili e mezzo che faccio? Lascio?

    Si si me lo dia pure intero.

    Cioè... si può arrivare a dichiarare adottabile un neonato?

    RispondiElimina
  3. cara Rosa,
    chissà come si concluderà questa vicenda?
    Come fanno a non capire che la madre nutre il figlio e il figlio con la sua stessa presenza nutre la madre. Picasso nell'immagine riportata riesce a rendere evidente questo miracolo della natura.
    Namastè

    RispondiElimina
  4. L'ho riportato su facebook, mutuando in parte la considerazine di Rosa rispetto alla perfetta icona...il mio commento è stato il seguente:
    La retorica della famiglia, l'icona per eccellenza "la madre con il figlio al seno". Trita e ritrita in ogni angolo del pianeta a modello del nucleo fondamentale d'ogni civiltà possibile.
    La base fondamentale d'ogni diritto diviene carta straccia di fronte alla povertà. Questo dimostra come oggi, sempre di più, l'essere poveri sia segno esteriore di malattia, di emarginazione e di vergogna. Come la figura medievale del povero maledetto da Dio stia tornando in auge, gli intoccabili dell'induismo, i paria...l'immagine del povero portatore di malattie e di disagio, da emarginare, da dimenticare ed allontanare, come lo sporco dai tavoli imbanditi o la polvere dai mobili di casa. La nostra costituzione non dice questo, ma si sa, son tempi questi in cui molto, quasi tutto è relativo e la giustizia, com'è noto dipende dal censo e dalla classe sociale( e non è affatto uguale per tutti). Si è mai visto un ricco in carcere per avere rubato una mela? Presto però rivedremo i poveri alla gogna per averlo fatto...forse in un modo grottescamente diverso, deformato dal tempo e dall'evoluzione storica...filtrato dal quella cosa buffa che definiamo civiltà sta già succedendo e questa donna sta in realtà penzolando dalla sua gabietta sulle mura del castello con l'unica colpa d'essere una pezzente. Presto condanneremo i non consumatori...come nemici del sistema.

    RispondiElimina
  5. sono con te, francesco, questo stato maledetto non ha trovato altra soluzione che la peggiore, bastava aiutare la madre...
    ma era tanto difficile da fare?

    mah...

    RispondiElimina
  6. uhm, per la serie solo i ricchi possono figliare?
    ma che si levino quelle cazzo di auto blu e diano un pò di soldi per i bimbi dei poveri e che facciano qualcosa contro gli sciacalli sui posti di lavoro e il caro case!

    RispondiElimina