venerdì 17 settembre 2010

Lavoro


La Sinistra e le parole
la seconda parola: Lavoro
Lavoro e riconoscimento di valore


Nel lavoro, almeno come oggi lo viviamo nel nostro paese, pare che siano condensati due elementi:
- lavoro come strumento per procurarsi beni atti a soddisfare bisogni umani
- lavoro come forma di riconoscimento di un valore sociale.
Questi due elementi vengono vissuti come indivisibili e la remunerazione più o meno elevata del lavoro viene legata al cosiddetto maggiore o minore riconoscimento sociale. Il cosiddetto maggiore o minore riconoscimento remunerativo dipende da diverse variabili: mercato, fortuna, e norme che prevedono qualche garanzia o anche qualche privilegio.
Un uomo sprovvisto di beni o con pochi beni cerca un lavoro soprattutto per procurarsi i beni necessari ai suoi bisogni; ma in questa ricerca di un lavoro è pervaso anche da un’ansia di riconoscimento delle sue qualità. Anche un uomo provvisto di beni in abbondanza per l’ansia di riconoscimento è portato a cercare una qualche collocazione sociale che si manifesta con un lavoro.
Questo condensato dei due elementi fa aumentare la drammaticità della ricerca di un lavoro in Italia specie per quelle persone che hanno conseguito titoli di studio elevati e non riescono a trovare neanche un lavoro manuale. La mancanza di riconoscimento sociale unita alla mancanza di mezzi per la sopravvivenza può portare a stadi di disperazione estremi.

Lavoro mondializzato

La ricerca del massimo profitto delle imprese in un mercato globale ha portato il lavoro al massimo di concorrenza: il lavoratore trova concorrenti esterni in lavoratori super sfruttati che producono beni in paesi lontani, beni che poi vengono importati nel nostro paese; e trova concorrenti interni in lavoratori che si sono spostati verso il nostro paese in cerca di una attività lavorativa. Queste due concorrenze portano a deprimere salari e condizioni lavorative. Precarizzazione e lavoro in nero, sono diventate una condizione di normalità.

Il lavoro e il prezzo della vita


Minatori sepolti che attendono di essere tirati fuori, operai che si calano dentro una cisterna per pulirla e rimangono dentro intrappolati dalle esalazioni, condizioni di orario e di paga che sono a livello della riduzione in schiavitù; sono tutti aspetti del mondo del lavoro oggi. Nel nostro paese mille vite perse in un anno per incidenti sul lavoro sono una cifra da brivido vista come normalità.
La Sinistra dovrebbe iniziare due battaglie: una normativa e una culturale


La battaglia normativa

La Sinistra deve dare impulso al movimento internazionalista per il riconoscimento dei diritti dell’uomo e del lavoratore: se ci sono schiavi anche lontani il mercato del lavoro viene sconvolto dalle condizioni di schiavitù. Le aziende italiane che preferiscono lavorare all’estero, per sfruttare al massimo i lavoratori, non possono poi chiedere vantaggi in Italia.

Sulla piena occupazione

Nel nostro paese debbono essere affrontati come priorità le questioni relative alla disoccupazione, al precariato e al lavoro in nero.

Il lavoratore disoccupato che dichiara la propria disponibilità al lavoro dipendente, e che si inserisce in liste di collocamento di attesa, deve avere una minima retribuzione sociale; retribuzione che verrà a cessare in caso di assunzione o di rifiuto al collocamento.

La flessibilità, esigenza delle aziende, va pagata con una remunerazione superiore; di conseguenza i rapporti di lavoro precario debbono costare alle aziende di più del lavoro a tempo indeterminato. La paga in più deve servire alla costruzione di fondi per la retribuzione minima sociale nei periodi di disoccupazione.
Il lavoro nero va combattuto con norme che penalizzino i datori di lavoro, con una rete di controllo da parte degli ispettorati del lavoro e della finanza; con liste di collocamento pubbliche. Nel contempo alle aziende che danno lavoro regolare va dato qualche beneficio sul piano fiscale.
Vanno incoraggiate tutte le forme di lavoro autonomo, nell’agricoltura, nell’artigianato, nel commercio, nei servizi, nelle professioni: con una fiscalità realmente proporzionale agli effettivi guadagni, con l’eliminazione di vincoli burocratici, con l’eliminazione di privilegi corporativi, con la limitazione delle posizioni monopolistiche delle grandi aziende della distribuzione (le licenze date a grandi ipermercati hanno nei fatti distrutto quasi tutto il piccolo commercio che era in qualche modo una fonte occupazionale).

L’orario di lavoro va contenuto e diminuito a fronte di nuove assunzioni, il lavoro straordinario deve essere considerato come elemento straordinario e non deve essere favorito dalla normativa, ma anzi reso oneroso per le aziende.

Ai lavoratori con titolo di studio elevati vanno affidati possibilità occupazionali dove possono in qualche modo impiegare il bagaglio culturale acquisito; in questa direzione debbono operare le aziende pubbliche e le stesse aziende private; altrimenti si scoraggia lo studio. Nel contempo deve essere avviata una attenta informazione sulle tipologie di formazione richieste dalle aziende pubbliche e private.

Gli Enti locali e lo Stato debbono farsi promotori come datori di lavoro per migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione in relazione a: bonifiche del territorio, servizi alla cittadinanza, assistenza.

Vanno fatti i necessari investimenti per migliorare la scuola e la formazione professionale.

Sulle condizioni di vita
La sicurezza per evitare incidenti sul lavoro, le misure contro la nocività, i diritti sulla malattia, il diritto di sciopero; non possono essere barattati contrattualmente con aumenti di salario. Per un salario contenuto c’è sempre la speranza di poterlo aumentare, con la perdita dei diritti si torna a gradi di sfruttamento selvaggio a cui è difficile porre rimedio, si imbarbariscono tutti i rapporti umani nei luoghi di lavoro.

Vanno trovate le condizioni per conciliare lavoro e maternità: dal part-time agevolato agli asili vicini al posto di lavoro.

I lavoratori che si avvicinano all’età pensionabile debbono essere collocati su mansioni e orari di lavoro che meglio si conciliano con la riduzione delle loro capacità fisiche.

Va affrontata la questione prima casa per i lavoratori, mutui e affitti assorbono gran parte del salario percepito. Un fondo comune per la prima casa può farci ritornare ad una mutualità in questo campo che è stata totalmente abbandonata.

La battaglia culturale

Va posta una battaglia culturale per il riconoscimento dell’uomo in quanto uomo e non in quanto unità di produzione. L’uomo come unità di produzione deriva da una concezione capitalistica che lo stesso capitalismo industriale è riuscito a trasferire in alcuni aspetti del pensiero socialista. Il riconoscimento di valore in una società dato all’uomo non può derivare solo dalla remunerazione del lavoro. Il tempo della vita deve essere liberato gradualmente dal lavoro. Il lavoro deve servire a trovare i mezzi necessari al soddisfacimento di bisogni; ma il continuo puntare all’espansione di bisogni fittizi crea solo una esasperata moltiplicazione di prodotti inutili e spesso dannosi per lo stesso pianeta. Va generata una cultura del benessere attraverso l’essenzialità, del regalo, della gratuità.
17/09/10 francesco zaffuto
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(immagine “la mano sinistra” fotografia © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)

2 commenti:

  1. Caro Francesco,
    Ma tu dove la vedi questa Sinistra di cui parli?

    Io vedo la c.d. "Federazione della Sinistra" con una Rifondazione Comunista che si è da anni sputtanata con un Bertinotti che, firmando il Pacchetto Treu, ha dato il battesimo al precariato in Italia...e che ora, con Ferrero, cerca, non riuscendoci, di "rifarsi la verginità"...

    ...ed il partito di Vendola? Sinistra e Libertà...o come cavolo si chiama?
    ...voglio dire...si riempiono la bocca di "Sinistra" e poi sono lì tutti arrapati all'idea di fare un'alleanza con il PD!

    ...e del PD non è neppure il caso di parlarne, perchè quello è *idiozia pura* anche solo definirlo "Sinistra"...è un merdoso "Partito dei Padroni" e, onestamente, credo che il loro grande dolore è che non li abbiano presi tutti nel PDL!!

    Il dramma, Francesco, è che, ora come ora, in Italia, paradossalmente, hanno più ragione i "testimoni di Geova del Comunismo"...quelli di Lotta Comunista...che non chi si illude che una qualsiasi di quelle ... che si spacciano per "Sinistra" in questo Paese faranno una qualsiasi cosa per i lavoratori e per gli oppressi di questo Paese!!

    ...quelli infatti hanno ragione su una cosa:

    Il cambiamento avverrà quando avremo toccato il fondo...quando la gente sarà disperata ai livelli della Francia o della Russia pre-Rivoluzionarie...quando la gente comune non avrà davvero più gli occhi per piangere e quelle merde di profittatori che accumulano privilegi e *lardo* a spese di tutti noi, nella loro insipiente, bieca e laida miseria umana si trascineranno da soli in un "vicolo buio della storia" con il loro teatrino di nani e ballerine!!

    A quel punto gli Italiani *forse* (perchè un popolo ebete come il nostro è abituato a degradarsi indefinitamente) si incazzeranno...*forse* qualcuno finirà accoppato...*forse* qualcuno comincerà ad avere *paura* di mettere il naso fuori di casa...

    ...ebbene...solo allora si comincerà a vedere la "luce in fondo al tunnel"...quando qualcuno di quei laidi bastardi comincerà a temere di essere "macellato come un porco" dai suoi concittadini.

    Fino ad allora non chiedere a quelle facce da ... dei nostri politici di dirti "Qualcosa di Sinistra"...li inviti soltanto a *prenderti per il culo*!

    ...se vuoi...al peggio...mandaci me a guadagnare 10.000 euro al mese netti e
    90.000 euro di benefit al mese...e sta tranquillo che ti dirò tutto quello che vuoi che ti dica di Sinistra!! XDD

    A parte il sarcasmo...davvero...non serve.

    Questa gente...il PD...Sinistra e Libertà...
    la Confederazione della Sinistra...sono tutti rappresentanti di quella feccia menscevica per i quali nella Russia rivoluzionaria i bolscevichi trovarono una efficacissima soluzione: La fucilazione!!

    Non otterremo nulla da quei soggetti...e per essere estremamente sospettoso riguardo ai tentativi della Confederazione della Sinistra
    di "recuperare la verginità" basta dire che, ad ogni occasione buona, si alleano con un partito nemico del Popolo come il PD...

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  2. Di solito preferisco non rispondere ad anonimi, ma poiché il contenuto del commento solleva delle questioni che necessitano una riflessione, ci provo.
    Quando ho iniziato questo percorso sulle parole ho evitato di fare una premessa sulla condizione della sinistra in Italia, mi proponevo di inserirla come considerazione finale. Mi interessava cominciare dai contenuti, percorso necessario visto che abbiamo alle spalle un passato storico di ormai di quasi due secoli e una contraddittoria condizione planetaria presente.
    Nel nostro presente abbiamo Fidel Castro che recentemente ha parlato di modello socialista che “non funziona” e abbiamo una Cina che si è avviata a sperimentare il capitalismo più selvaggio. Se andiamo a rinvangare nel passato non possiamo certo ignorare il peso dello stalinismo con tutti i suoi aspetti totalitari. Rimangono alcune esperienze passate di socialdemocrazia anch’esse variamente assorbite dal sistema capitalistico. Questo, a grandi linee, lo stato delle cose al di fuori dell’Italia e nella storia di due secoli; in Italia si poteva fare di meglio?
    A questo punto il bilancio si potrebbe concludere con un niente; e aspettare l’arrivo messianico di una figura o di una apocalisse.
    Eppure in questi duecento anni di lotte operaie si è un po’ modificato lo stato della coscienza umana: alcuni concetti di uguaglianza e di giustizia sociale sono diventati modi di sentire diffusi; non è un risultato irrilevante. Come non è un risultato irrilevante lo sviluppo di coscienze nuove nel movimento come quella ecologista e pacifista.
    La Sinistra può essere un piccolo movimento di puri che resiste oppure un vasto movimento che può ritrovarsi in intenti comuni.
    In Italia oggi rischiamo che vengano spazzate vie conquiste sociali come: la sanità pubblica, la previdenza pubblica, la scuola pubblica. Alcuni gravi arretramenti li ha promossi nel recente passato la stessa sinistra: esempio privatizzazioni ed eliminazione del pubblico collocamento.
    Parlare con chiarezza di ciò che si vuole è l’unico antidoto.
    Non credo agli aspetti benefici dell’Apocalisse, la tabula rasa per poi ricominciare in sei mila anni di storia non ha portato l’umanità a traguardi considerevoli.
    Oggi in Italia abbiamo ben poco? Diciamo che abbiamo confusione, incertezza, divisione; ma abbiamo tanti lavoratori e giovani che sono in vario modo nel movimento: da Rifondazione a Grillo, da Sinistra e Libertà al PD, Da Di Pietro ai Verdi, dai Viola agli stessi Radicali di sinistra, fino in tanti altri gruppi minoritari di sinistra e a un vasto movimento di volontariato orientato su posizioni di giustizia sociale. I mattoni per costruire la casa sono questi e non sono pochi, è il problema delle fondamenta che va in qualche modo ridiscusso.

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