lunedì 6 giugno 2011

… del tempo perduto




Il titolo di questo post “… del tempo perduto” non prelude a un saggio letterario su Proust ma ad una conta tecnica del tempo e delle responsabilità di Governo dal 8 novembre 1987 ad oggi 6 maggio 2011.
Con il referendum dell’87 il popolo italiano decideva l’uscita dal nucleare, era una espressione di volontà ben precisa di cui si doveva prendere responsabilmente atto. Ecco i dati: quorum raggiunto 65% dell’elettorato, Sì alla rinuncia al nucleare 22.117.634 corrispondenti al 85% dei voti validi.
Da allora l’Italia poteva intraprendere una grande impresa sulle energie alternative, sarebbe diventata leader mondiale nella ricerca e nella produzione delle energie alternative, e nella stessa ricerca di prodotti a risparmio energetico; sarebbe diminuita notevolmente la dipendenza energetica del nostro paese e oggi tutti sarebbero venuti a chiedere prodotti e tecnologie italiane. C’era il via libera della volontà degli italiani, bastava prenderne atto. E invece? Una corsa bipartisan dei governi che si sono succeduti a mettere una toppa alla volontà degli italiani, come se fossero degli ubriachi imbecilli che si erano fatti prendere dalla emotività passeggera di Chernobyl.
Guardiamoli nelle loro responsabilità rispetto al … tempo perduto.
Da referendum fino al 13 aprile 1988 governo Giovanni Goria
Dal 13 aprile 1988 al 22 luglio 1989 governo Ciriaco De Mita
Dal 22 luglio 1989 al 12 aprile 1991 governo Giulio Andreotti
Dal 12 aprile 1991 al 28 giugno 1992 nuovo governo Andreotti
Dal 28 giugno 1992 al 28 aprile 1993 governo Giuliano Amato
Dal 28 aprile '93 al 10 maggio '94 governo Carlo Azeglio Ciampi
Dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995 governo Silvio Berlusconi
Dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996 governo Lamberto Dini
Dal 17 maggio 1996 al 21 ottobre 1998 governo Romano Prodi
Dal 21 ottobre '98 al 22 dicembre '99 governo Massimo D’Alema
Dal 22 dicembre 1999 al 25 aprile 2000 governo D’Alema bis
Dal 25 aprile 2000 al 11 giugno 2001 governo Giuliano Amato
Dal 11 giugno 2002 al 23 aprile 2005 governo Silvio Berlusconi
Dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006 ancora Berlusconi
Dal 17 maggio 2006 al 8 maggio 2008 governo Romano Prodi
Dal 8 maggio 2008 a OGGI governo Berlusconi
Dunque 23 anni e mezzo e 16 governi con varie composizioni politiche. La risposta politica di tutti i governi è stata: acquisto di energia elettrica dalla Francia e partecipazione dell’ENEL alla stessa ricerca nucleare francese, accordi con Mosca per il Gas e con la Libia per il petrolio. Certo, l’approvvigionamento di breve e medio periodo era necessario ma andava affiancato con un piano di sviluppo di ampio respiro delle energie alternative e delle tecnologie del risparmio energetico, e con interventi statali soprattutto nella ricerca tecnologica; non si può dire che l’Europa impediva la ricerca, non mancavano le spinte dei verdi in Europa; l’Italia poteva porsi come traino nelle scelte europee per l’energia alternativa ed è stata solo il fanalino di coda.
Governi di destra e pseudosinistra sono stati tutti tesi ad aspettare che gli italiani dimenticassero Chernobyl, per tornare nuovamente sul nucleare con il mito delle nuove centrali sicure e tacendo sulle scorie impossibili da decontaminare, scorie che viaggiano perfino ai limiti della malavita organizzata. Solo qualche timido incentivo nelle rinnovabili e nell’edilizia a risparmio energetico, incentivi su cui spesso si è cercato di fare marcia indietro; ma niente di progettuale. Alla fine arriva il Governo del FARE, di un vincente Berlusconi con una supermaggioranza, che vara il ritorno al nucleare alla grande; poi la misera risposta delle Regioni che dicevano fatelo più il là; e la convinzione diffusa che ogni battaglia antinucleare fosse perduta perché la fisonomia degli italiani era cambiata. La scelta referendaria di Di Pietro sul nucleare, che cercava di legarla ai referendum sull’acqua, veniva vista perdente e di disturbo; ma era una scelta onesta ed obbligata: chiedere agli italiani stessi se avessero veramente cambiato idea sul nucleare
FUKUSHIMA, è stata la parola che ha terrorizzato il governo italiano e tutti i governi europei. La tragedia è enorme, la tecnologia piegata questa volta è quella giapponese e non della vecchia URSS. Anche se si tenta di sminuire la conta, i numeri prendono forma, il Governo Berlusconi cerca di mettere una toppa con il rinvio del suo piano nucleare, vuole evitare ad ogni costo il referendum, pone il silenzio a tutte le emittenti televisive, e fino all’ultimo giorno ostacola; dopo la decisione ultima della Cassazione fa un ricorso alla Corte Costituzionale. Martedì la Corte dirà l’ultima parola, poi restano solo tre giorni di campagna elettorale per il referendum. I nuclearisti , amanti di uno “strano” progresso della scienza, tutto orientato sulla massima mortale del “chi non risica non rosica”, puntano tutto sugli italiani disattenti, distaccati dalla politica e dal sociale, puntano sull’assenza della mente.
Puntiamo, noi del Sì, su una mente vigile e percorreremo la strada del SOLE.
06/06/11 francesco zaffuto

Immagine – il sole di Edward Munch

8 commenti:

  1. Se si raggiungerà il quorum stavolta non sarà facile per i governi a venire tirare a campare sul tema dell'energia... dovranno guardare in faccia alla realtà e avviare una vera rivoluzione sulle rinnovabili...

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  2. Sei stato bravissimo. Hai scritto un magnifico post da persona responsabile e consapevole che esce dal suo ristretto io per dare agli altri una visione che personale lo è per forza, ma assolutamente condivisibile perché serena e documentata. Speriamo che vengano in molti qui a leggerti, ma tu dovresti mettere i bottoni di condivisione per poterlo "splittare" su tutti i social network.

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  3. cara Ambra,
    ti ringrazio per l'apprezzamento, ma riguardo ai bottoni di condivisione ti confesso che sono molto ignorante e non so farlo. Ci vuole qualcuno che mi dia una dritta.
    ciao

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  4. Cosa non farebbe certuno pur di godere di illegittimo impedimento!

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  5. E' da un po' che penso anch'io come Ambra, a proposito dei tuoi post, Francesco.
    Vale sicuramente la pena di farli girare su Twitter, su Google Buzz.
    Non parlo di Facebook, perché personalmente lo detesto.
    Se ti interessa e me lo fai sapere, mi rinfresco la memoria e ti scrivo come fare.
    Ciao,
    Lara

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  6. a Lara,
    mi interessa, mi dispongo come allievo nella speranza che non sia difficile.
    gazie ciao

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  7. Non posso che condividere il post e il suo spirito, ma fino a quando interessi e loschi figuri continueranno imperterriti con le loro demenze la vedo dura...per ora un SI (per Quattro) e un impegno nel quotidiano l'unica cosa da fare.
    Saluti

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