mercoledì 26 novembre 2014

Il quadro del Jobs Act

Malevic: bianco su sfondo bianco

Il Jobs Act è stato approvato dalla Camera,  tornerà al Senato per il via libera definitivo e subito dopo inizierà la stesura dei decreti attuativi che daranno la forma finale al provvedimento. In pratica è stata predisposta una cornice, è stato predisposto uno sfondo, è stato predisposto un foglio bianco con delle misure, poi il Governo dovrà scrivere i decreti attuativi dentro tali limiti.
 Provo ad entrare nei diversi aspetti di questo quadro, mi sono permesso di aggiungere qualche nota in viola.
 Cambiano cassa integrazione e ammortizzatori sociali.
Ci saranno modifiche a costo zero perché gli ammortizzatori sociali saranno finanziati dalla progressiva scomparsa della cassa integrazione in deroga.  Il nuovo sussidio di disoccupazione, che si chiamerà Naspi, dovrebbe coprire tutti coloro che perdono il lavoro, compresi i circa 400mila collaboratori a progetto che oggi non hanno alcun sostegno. Il sussidio pare che spetterà  a tutti coloro che perdono il posto e hanno lavorato almeno tre mesi. I dettagli saranno elencati dai decreti attuativi, ma pare che nelle intenzioni del governo la Naspi durerà la metà dei mesi lavorati negli ultimi 4 anni per un massimo di due anni e al massimo sei mesi, invece per i lavoratori atipici. Se ciò non basta per ritrovare trovare lavoro: l'idea è quella di aggiungere un assegno di disoccupazione a tutela di chi esaurisce la Naspi: un sussidio che dovrebbe essere garantito solo a chi si trova in condizioni di effettivo bisogno sulla base dell'Isee.
Siamo di fronte a un sussidio di disoccupazione ben limitato, che non si può considerare universale, e con una fonte di finanziamento limitata. Certo le risorse che erano disponibili per l’operazione 80 euro non ci sono più, e il Governo per la megariforma chiamata Jobs Act va a grattare il fondo del barile della cassa integrazione.
Agenzia unica e garanzia giovani.
 Agenzia unica federale che dovrà servire a sviluppare la "Garanzia per i Giovani" chiesta dalla Ue che ha invitato tutti gli Stati membri ad assicurare ai giovani con meno di 25 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio o altra misura di formazione, entro 4 mesi dall'uscita dal sistema di istruzione.
Attenderemo i decreti attuativi ma fino ad ora Garanzia Giovani è servita a ben poco e le nuove premesse son sono di ampie vedute.   C’è da considerare che con questi anni di crisi i giovani sono invecchiati è hanno superato i trenta anni anche senza aver iniziato un lavoro. Sono necessarie liste di collocamento pubbliche legate a un qualche obbligo di assunzione dato alle aziende almeno per il 50%, e lavori socialmente utili promossi da Stato ed Enti locali per i disoccupati in sussidio di disoccupazione.
Contratto unico di lavoro a tutele crescenti e articolo 18.
Riduzione della giungla dei contratti di lavoro, oggi ne esistono circa 40, e introduzione di un  contratto unico a tempo indeterminato e a tutele crescenti. Come cresceranno tali tutele lo vedremo nei decreti attuativi, attualmente possiamo vedere quali saranno le possibili modifiche all’art. 18. Il lavoratore sarà incoraggiato a non fare ricorso al giudice con  "buonuscite" più ricche. Se ricorre potrà avere un reintegro in caso di licenziamento discriminatorio o in caso di licenziamento disciplinare, se la misura disciplinare non risulta adeguata ai fatti accaduti. Se il licenziamento avviene per motivi economici dell’azienda, non ci sarà reintegro ma solo un indennizzo più o meno cospicuo a seconda degli anni di lavoro.
Anche in questo caso occorrerà attendere i decreti attuativi, ma già si possono prevedere gli effetti. Quale azienda ha mai esplicitato i motivi discriminatori? In futuro per ogni licenziamento si cercheranno giustificati motivi economici. Se i motivi economici sono difficoltà economiche dell’azienda sono comprensibili, ma se i motivi economici sono una qualsiasi ristrutturazione aziendale siamo solo alla ricerca di un maggior profitto o a un camuffato motivo discriminatorio.  Se il giudice non può reintegrare per fasulli motivi economici in effetti si introduce un libero licenziamento.
Controllo a distanza.
Riordino del controllo a distanza "sugli impianti e sugli strumenti di lavoro".
Tema che può entrare in contrasto con la tutela della privacy: può essere utile se trattasi  se trattasi di mappatura degli strumenti aziendali e per intervenire nelle difficoltà  della posizione del dipendente; può essere una forma di violazione della privacy   se diventa una telecamera sulla testa del lavoratore e lo sorveglia ovunque vada. Anche qui i dettagli verranno disciplinati dai decreti attuativi e occorre fidarsi del Governo. 
Maternità e ostacolo alle dimissioni in bianco  
La delega prevede l'introduzione universale dell'indennità di maternità e il diritto per le lavoratrici madri parasubordinate all'assistenza anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro. Per contrastare la pratica delle cosiddette "dimissioni in bianco" sono previste "modalità semplificate per garantire data certa nonché l'autenticità della volontà del lavoratore in relazione alle dimissioni o alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro"
Finalmente e raramente qualcosa di buono
Ferie solidali.
Viene data, infine, ai lavoratori la possibilità di cedere parte delle loro ferie annuali retribuite a colleghi con figli minori malati gravi.
Un po’ come dire: noi non vi diamo un gran che ma  se volte essere solidali tra di voi ve lo permettiamo. Grazie!
Ora dobbiamo attendere i decreti attuativi. Informazioni e commenti non sono certo esaustivi, ma era necessario un primo esame veloce.
26/11/2014 francesco zaffuto

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