martedì 4 gennaio 2011

FIAT tempi moderni


FIAT
tempi
moderni
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Tutta
la
novità
di
Marchionne è il ritorno alla Organizzazione scientifica del lavoro di Taylor (1911). Quella che con dovizia Chaplin descrive nel suo film Tempi moderni.
Oggi però si ritorna a questa organizzazione del lavoro con l’aggiunta del ricatto della mondializzazione: se non accetti la Fiat va via.
La nuova Fiat di Marchionne vuole anche che gli operai siano meglio pagati e che possano restare consumatori sul mercato per suoi stessi prodotti. Allora tutta l’operazione profitto per la Fiat ricade sui tempi della vita e sulla salute dei lavoratori.

Si stanno facendo un sacco di chiacchiere e si tenta di demonizzare la mancata firma della Fiom. Probabilmente il referendum si concluderà come quello di Pomigliano, il ricatto della disoccupazione è fortissimo. Comunque vada, va riconosciuto alla Fiom l’avere denunciato questi nuovi tempi moderni. Tenere in alta considerazione la qualità della vita e la salute degli operai sta alla base del fare sindacato.
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Ecco il testo integrale dell’accordo Fiat-Mirafiori, chi ha pazienza e voglia può leggerlo tutto
http://www.dirittidistorti.it/images/documents/pdf/accordo_mirafiori.pdf
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Qui, qualche puntualizzazione.

Pause:

“sulle linee meccanizzate con scocche in movimento continuo, un regime di tre pause di 10 minuti ciascuna, fruite in modo collettivo, che sostituiscono le attuali tre pause di cui due di 15 minuti e una di dieci”


Niente di male: hai la possibilità di pisciare tre volte, ma se pensavi di pisciare e mangiare un panino, devi cercare di mangiare il panino mentre sei in fila per andare al bagno.

Ma questo sacrificio di 10 minuti sarà pagato e monetizzato.
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Turni

Quando decollerà in pieno l’accordo si arriverà 18 turni (8 ore x 3 turni x sei giorni continuativi).

Come sarà bello lavorare dalle 22,00 alle 6,00 del mattino per poter produrre macchine a tutta birra. E come sarà facile abituarsi costantemente a nuovi diversi turni.

Ma come funzionerà il tutto?

Semplice: “ pertanto la settimana lavorativa avrà inizio alle 22,00 della domenica e cesserà alle 22,00 del sabato successivo e il riposo settimanale domenicale avrà luogo dalle 22,00 del sabato alle ore 22,00 della domenica”

Ma come passo la domenica se debbo iniziare a lavorare alle 22,00 della domenica?
Semplice: ti puoi alzare alle otto del mattino, prendi un caffè, e tra le 9,00 e le 10,00 vai a vedere una di quelle Messe che fanno di prima mattina, e ti fai benedire; per il pasto ti conviene che non vai oltre 12,00, in questo modo verso le 13,00 ti metti a letto, e mi raccomando devi dormire bene almeno un sei o sette ore, prendi del valium se non ci riesci, perché alle 22,00 devi essere fresco e riposato, non voglio che mi cadi dalla scocca meccanizzata.

Ma se io volessi essere pagato di meno e lavorare solo di giorno?
Non si può, non si può. Preferisco che tu possa guadagnare di più. Circa 3.700 euro l’anno in più. Ci pensi!? Potresti comprare a rate in dieci anni, uno di quei Suv che tu stesso produrrai.

Ma almeno con questi turni le otto ore di lavoro non le supero?

Un momento, almeno 120 ore annue pro capite di straordinario ce li devi dare. Farai magare ogni tanto un turno in più.

Che vuol dire pro capite?
Che ce li devi dare anche tu, anche se non vuoi, guarda che ad essere gentili “di norma” ti comunicheremo che dovrai fare lo straordinario 4 giorni prima.
E se io non posso?
Possiamo accettare la tua impossibilità, ma nel limite del 20%.

Ma così io mi ammalo?

Ma non ti preoccupare per la tua salute, sarai sempre sottoposto a controlli medici da parte dell’azienda con il sistema Ergo Uas.
E che vuol di’?
Vuol dire che sarai monitorato costantemente dai nostri esperti in tutti i movimenti dei tuoi arti.
Però, se ti dovessi ammalare, è meglio che ti ammali gravemente per più di cinque giorni e in periodi non coincidenti con qualche festività, altrimenti il primo giorno non ti sarà pagato.
Nell'accordo ci sono anche altre brutture, chi vuole può approfondire sul testo integrale.
04/01/11 francesco zaffuto
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CHI VUOLE PUO' FIRMARE L'APPELLO SU MICROMEGA

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