venerdì 13 gennaio 2012

Liberalizzazioni o concentrazioni


Il governo Monti sta mettendo mano alle liberalizzazioni, la parola liberalizzazioni fa ben pensare ma .... Quando in un mare chiuso pieno di pesci piccoli si liberalizza facendo entrare un pesce grande c’è da aspettarsi che si mangia i pesci piccoli; di conseguenza la scomparsa di tanti pesci piccoli non va certo a beneficio dell’incremento dei posti di lavoro.
Caso Taxi: aumentare le licenze tecnicamente può fare aumentare posti di lavoro e può avere anche come conseguenza la diminuzione del prezzo del servizio; ma dare la possibilità di avere più licenze di taxi gestite da un’impresa fa si che nel settore entri il pesce grande che mangerà tanti pesci piccoli e di conseguenza non ci sarà di certo un aumento di posti di lavoro.
Caso Benzinai: dare la possibilità di poter vendere benzina di diverse marche forse può aumentare la concorrenza e forse può fare diminuire di poco il prezzo; ma nei fatti solo pochissimi gestori potranno dotarsi di più cisterne e di più impianti di erogazione, potranno farlo grandi gestori vicino a ipermercati. Anche in questo caso il dispositivo pare fatto per i pesci grandi.
Caso Farmacie: aumentare le licenze per nuove farmacie è sicuramente una buona cosa per tanti giovani laureati che possono far valere il loro titolo; dare la possibilità ai supermercati di vendere le medicine non fa nientaltro che ridurre la presenza sul territorio delle farmacie. Anche qua un dispositivo per pesci grandi.
Caso Apertura Negozi: dare la possibilità di stare aperti giorno, notte e festivi non è certo una misura che puo fare comodo a un commerciante che gestisce da solo il proprio negozio; è abbastanza evidente che i grandi supermercati che potranno gestire con turni l’apertura potranno avere vantaggi da questi dispositivi. Nel settore commergio già i pesci grandi hanno fatto una strage, potranno continuarla.
Ora mister Monti, con il suo staf di studiosi, ha previsto con le liberalizzazioni quanti posti di lavoro aumentano o diminuiscono?
Le liberalizzazioni potrebbero dare anche nuovi posti di lavoro, ma occorrono limiti ai pesci grandi altrimenti si chiamano CONCENTRAZIONI.
13/01/12 francesco zaffuto
(immagine “Riforme” fotocomposizione © liborio mastrosimonehttp://libomast-digiart.blogspot.com/2011/01/ottenebrazione.html )
nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi
Due mani si dispiegano su un fondo grigio, ogni avambraccio porta dentro gli occhi e parti del volto, ma il naso è posto nel palmo delle mani, di conseguenza nel palmo delle due mani ci sono due nasi. Data la simmetria dell’immagine potrebbe significare che ogni nuova riforma finge un cambiamento. Ma potrebbe significare: occhio alle riforme, soprattutto provate ad odorare bene perché l’occhio può ingannarvi.

10 commenti:

  1. completamente in sintonia con te...perchè non aboliscono gli ordini professionali!?!??!

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  2. a Cirano
    e occorrerebbe cominciare dall'ordine dei giornalisti che contrasta con il dispositivo costituzionale che prevede la libertà di stampa come diritto di tutti i cittadini dello Stato.

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  3. Il tuo ragionamento non fa una piega, sembrano tutti provvedimenti per far forti i più forti.

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  4. Tutto a favore dei poteri forti e delle grandi lobby. Sono d'accordo con te sull'ordine dei giornalisti; ognuno deve essere libero da vincoli imposti.

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  5. La liberalizzazione lasciata all’elaborazione di un Governo che non si sa se sarà capace di strutturare norme e proposte di legge degne di questo nome mi fa un po’ paura.
    Risulterebbe indispensabile una corretta analisi della realtà, settore per settore.
    In una prima fase la liberalizzazione dovrebbe essere graduale, prevedere regolamentazioni specifiche di mercato capaci di assicurare i doveri propri del professionista e l’interesse dei cittadini, seguire il fenomeno ed intervenire nella regolamentazione alla bisogna.
    Per le professioni l’obbligatorietà di tariffe fisse o minime è stata abolita nel 2006 dal decreto Bersani (DL 223/2006 convertito nella Legge 248/2006), con discreti risultati.
    Concordo che Il grosso rischio che si corre sono la concentrazione e il sorgere di grossi studi associati al soldo dei potenti.

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  6. Perché mi tocca darti ragione? Perché ce l'hai! Per quello che conta il mio pensiero, ritengo che, al netto forse del discorso farmacisti, le ventilate liberalizzazioni non solo siano fumo negli occhi, ma anche cause di guerre tra poveri. Mentre non si sono mai fatti i conti sino in fondo con quelle vecchie, gigantesche, che hanno arricchito solo i soliti noti. E non si fanno con le ferrovie.

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  7. A Libomast
    ben fatto a citare anche i cosiddetti "studi associati".

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  8. ad Adriano
    spesso siamo d'accordo anche perché ricordiamo parecchi guai del passato.

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  9. hai ragione francesco, ma se mai si comincia a liberalizzare qualcosa, mai si andrà avanti: io lo vedo come un passo giusto, col rischio che esprimi tu di certo, ma almeno cambia qualcosa in meglio (non credere che i negozianti abbiano tanti problemi, così come i benzinai, piuttosto il problema lo vedo sui taxi e sulle farmacie, ma sono caste da disintegrare, io spendo un botto per entrambi)

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  10. a Blindsiht
    i negozianti non credo che si possano racchiudere in una posizione; abbiamo esercizi commerciali ricchissimi ed esercizi commerciali estremamente marginali sull'orlo della chiusura; comunque il danno delle aperture fuori orario già lo hanno avuto, perché sono tanti gli ipermercati che ormai con le deroghe che si hanno fatto concedere dai comuni stanno aperti tutte le domeniche.

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