venerdì 5 novembre 2010

Ma Draghi è di Sinistra?


Ecco alcune frasi dell’intervento del Governatore al convegno della facoltà di Economia dell'università di Ancona:
"Senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari, si hanno effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità". Draghi poi continua –
"nel paese rimane diffusa l'occupazione irregolare, stimata dall'Istat in circa il 12% del totale dell'unita' di lavoro" "il passato rispetto al futuro esclude dalla valutazione del benessere la visione di coloro per cui il futuro è l'unica ricchezza: i giovani".


Potremmo dire , Benvenuto a sinistra mister Draghi?

No, Draghi non è di sinistra si è solo liberato dal mare delle stupidità in cui stanno annegando Governo e Confindustria; la precarietà del lavoro non è un bene neanche per lo stesso capitalismo, comporta flessione della domanda e stagnazione della produzione.
In uno dei post iniziali di questo blog dell’aprile 2009 tentai di spiegare gli effetti del precariato:

La condizione di precariato nel lavoro incide nella flessione della domanda interna in maniera duplice: contiene i consumi del lavoratore precario e della sua famiglia (sempre che se la sia riuscita a costruire); e contiene i consumi della famiglia di origine (genitori del lavoratore precario). Il lavoro precario tende a frenare la domanda di beni di più famiglie.

Disoccupazione e precariato diffuso distruggono la domanda, determinano stagnazione e di conseguenza la crisi si allunga anche per gli imprenditori.
Siamo nella stessa barca? No perché per chi è precario o disoccupato si aggiunge un carico di disperazione spesso insostenibile. Solo in qualche limitato caso si è nella stessa barca dell’imprenditore, quando anche lui è sull’orlo del fallimento, e qualcuno con questa ultima crisi è arrivato al punto di suicidarsi.
Allora Mister Draghi, anche se è meglio non ritrovarci tutti insieme per evitare la solita confusione, almeno si può tentare di completare il ragionamento; per alleggerire i danni di precariato e disoccupazione è necessario:
- un welfare in grado di evitare le situazioni di disperazione;
- una normativa che impedisca il lavoro a tempo determinato senza una giustificata motivazione;
- un lavoro precario che venga a costare alle aziende di più di quello stabile;
- mandare subito a casa Sacconi che diffonde percentuali e interpretazioni ben diverse;
E nel campo bancario è opportuna una disponibilità delle banche al piccolo credito diffuso sul territorio nazionale al posto di foraggiare sempre le poche “stimate” aziende; e se le banche private non se la sentono è opportuno anche un esercizio pubblico del credito.
05/11/10 francesco zaffuto

(immagine “Pensieri” fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)

nota descrittiva dell'immagine per disabili visividentro una piccola cappella, come quelle votive che si possono incontrare in un angolo di strada, ci sta un quadro, dentro il quadro un piccolo specchio, di quelli che si usavano tanto tempo fa in grado di poggiarsi. Dentro lo specchio l’immagine di un uomo che sorride (l’autore stesso), l’immagine è divisa in due e sorride con l’aria di avere ben capito, sopra la testa dell’immagine due ruote meccaniche che stanno poggiate a modo di antica paglietta estiva.

4 commenti:

  1. (Poi mi spieghi i motivi del sorridere dell'immagine).
    Le soluzioni che proponi per (tentare di) uscire dalla crisi sono troppo logiche, quindi inaccettabili e inattuabili da parte di una classe (si dice così, ma non sono d'accordo) dirigente (idem) che sembra ragionare col metro del "tanto peggio, tanto meglio!".
    Quanto all'apparire sinistrorso di Draghi: intanto mi domando che cazzo ci sta a fare uno così, strapagato, se quando dice cose logiche e sensate raccoglie solo commenti (invariabilmente positivi), che nei fatti valgono meno di un peto d'orso?

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  2. L'immagine realizzata dall'autore non è stata creata per commentare l'articolo di Draghi, sono stato io a scegliarla perchè mi pare confermare: "l'aver capito tutto" di Draghi; un capito tutto all'interno di una analisi meccanica come quelle due ruote: i consumi non decollano con una condizione di precariato diffuso. Draghi forse rappresenta un capitalismo "meno rozzo", ma dovrebbe avere a che fare con un classe politica ispirata alla giustizia sociale; è quest'ultima che necessita costruire.

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  3. Caro Zaffuto perdona la mia lunga assenza torneròpiù spesso. Fraghi non è di sinistra assolutamente,neanche da dire ed io sinceramente non penso nemmeno alui come un sincero liberal-democratico...è un banchiere e non contraddirà mai il suo ruolo, sì è quaisi certamente meno grezzo e rozzo del potere con cui ci troviamo a confrontarci ora, ma attenzione potrebbe essere persino più pericoloso, non dimentichiamo il ruolo che le banche coprono nel quadro del potere mondiale. Draghi certamente in un ambito meno disperato di quello del capitalismo made in Italy avrebbe un ruolo moderatamente propulsivo, ma detto questo prestiamo attenzione nuìel donare la nostra fiducia a personaggi così fortemente implicati nel quadro internazionale e mondiale del potere e non commettiamo l'errore gravissimo di regalare il paese alle banche dopo averlo rovinato con le televisioni. Dico questo perchè vedo una tendenza di certe aree dell'opposizione ad innamorarsi e cercandoil papa straniero di ogni personaggio dica qualche cosa anche solo di sensato...di normale ed in un mondo di anormalità ci appare come un'oasi nel deserto,ma è solo ed ancora la logica delmeno peggio...che non fa progresso e non fa cambiamento veri

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  4. a Giandiego
    Per Draghi disoccupazione e precariato sono fenomeni economici analizzati come negativi per lo stesso sistema se vanno oltre una certa soglia. Per la sinistra debbono essere considerati esseri umani in difficoltà grave con problemi di sopravvivenza quotidiana, anche solo un uomo in tali difficoltà è un grave problema, e il grave problema non può essere rimandato, è urgente e va affrontato a partire da oggi. Credo che sia questa la grande differenza. Non abbiamo bisogno di papi stranieri, non dovremmo avere bisogno neanche di papi, quello che ci deve stare a cuore è la partecipazione e la capacità di dialogare.
    saluti

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