mercoledì 23 ottobre 2013

La BORSA di Milano in 10 anni la peggiore

Non si tratta solo della nuova caduta del listino che si è registrata oggi 23 ottobre; si tratta di 10 anni, visti da uno studio degli andamenti mondiali fatto dall’ufficio studi di Mediobanca


le Borse migliori sono quelle del “nuovissimo mondo”, Jakarta, cresciuta del 957%, Città del Messico (+558%), Mumbai (+511%) e San Paolo (+396%). Niente male anche i rendimenti della Borsa sudafricana, cresciuta del 378%, russa (+317%) e coreana, con Seul cresciuta del periodo del 224%.
Ma a parte la particolarità dell’espansione del nuovo mondo dove prima c’era ben poco. Il confronto è bene farlo con le Borse europee e con gli USA. Ebbene,  a parte Atene che sta peggio di noi, in dieci anni le altre Borse hanno tutte realizzato un segno positivo
+ 187% USA
+ 190% la borsa di Copenaghen
+ 129% la borsa di Francoforte, Germania
+ 85% Londra
+ 55% Parigi
Perfino Madrid arriva a un + 59%
 Solo Milano in dieci anni arriva con un meno  – 5,6%
Si può dire che l’economia Italiana è partita con un gap negativo prima della crisi economica e la crisi ha determinato una caduta catastrofica.
 Non è solo il segno di una difficoltà per le aziende italiane, è anche il segno che sono scappati dalla borsa italiana gli acquirenti. Sono rimasti ad acquistare e a vendere gli speculatori e chi fa il mestiere di operare in titoli, i risparmiatori si tengono ben alla larga da ogni forma di investimento in azioni. C’è un generale scoraggiamento, si tira a campare e si aspetta.
 Si aspetta la stabilità, si aspetta il cambiamento (che è l’inverso della stabilità),  si aspetta la ripresa, si aspetta la notizia di possibili guadagni, si aspetta e intanto si corre verso altre piazze.
  Chi ha operato sulla borsa di Milano ha puntato costantemente sul ribasso ed ha guadagnato con questa scommessa , ha creato un deserto di numeri, anche aziende in buone condizioni sono quotate  a prezzi stracciati come quelle cattive. In dieci anni un deserto economico che si accompagna al deserto politico.

 La Borsa non è un piano astratto e staccato dal paese e dai problemi del lavoro. Se la politica farà ripartire il lavoro e le aziende più sane che operano nel mondo del lavoro anche in borsa si avranno ripercussioni positive, altrimenti si può solo peggiorare.
23/10/2013  francesco zaffuto



2 commenti:

  1. Certo che è così, ma ormai è da tanto che si parla di far ripartire il lavoro, ma misure concrete non sono state prese.

    RispondiElimina
  2. All'europa fa comodo un'area depressa per portare avanti politiche economiche ad hoc. Nel mentre ho contattato
    George Soros come consulente finanziario.
    Un salutone

    RispondiElimina