domenica 6 ottobre 2013

voto segreto e voto palese

 La questione voto segreto e voto palese, venuta fuori a seguito della questione decadenza del senatore Berlusconi, non può essere trattata a pasta e fagioli, si tratta di una questione delicatissima ed afferente agli strumenti della democrazia.
Primo, ogni persona, chiunque sia,  va trattata allo stesso modo;  quindi,  se si vuole istituire il voto palese,  deve valere per Berlusconi e per tutti i casi a venire in futuro.
La pratica del voto segreto che attualmente riguarda le elezioni per eleggere i rappresentanti negli istituti democratici, è una pratica che tutela il cittadino e il popolo da ogni vessazione autoritaria, questa pratica va salvaguardata e garantita.
La pratica del voto segreto che attualmente riguarda collegi, ordini, giurie, quando si tratta di prendere decisioni su persone è anch’essa una pratica che tutela i componenti di tali organi da pressioni indebite, ed è meglio tutelare tale pratica.
C’è da chiedersi se sia giusta e benefica  la pratica del voto segreto attuata da cittadini che sono stati eletti per un mandato democratico e che debbono rispondere pubblicamente all’elettorato per le loro azioni .
C’è da chiedersi se questi cittadini che sono già Potere Pubblico debbono essere tutelati dalla segretezza nelle loro azioni.
Penso che in questo caso sia meglio sempre il voto palese in tutti gli atti. Ma proprio tutti, nessuno escluso. Quindi palese quando votano un bilancio, palese quando votano per la decadenza di Berlusconi o di Pinco Pallino, palese quando eleggono il Presidente della Repubblica. Rispondano al popolo per le loro azioni, per tutte le loro azioni e sempre.  Non ci sarebbe stata la trombatura di Prodi con la carica dei 101 dalmata infedeli.
Riguardo all’iter lungo per una modifica dei regolamenti delle Camere, basterebbe una immediata votazione entro stasera dopo un intervento a favore e uno contro. Non ci prendiamo per i fondelli.
06/10/2013 francesco zaffuto

Immagine – un’urna e una mano che vota segretamente

10 commenti:

  1. Ho letto attentamente il tuo post, e credo che tutto sia chiaro, la vera democrazia non si nasconde con il voto segreto!!!
    Ciao e buona domenica caro Francesco.
    Tomaso

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  2. Questo:
    "... cittadini che sono stati eletti per un mandato democratico e che debbono rispondere pubblicamente all’elettorato per le loro azioni."
    E' semplicemente FALSO.

    Infatti come tutti sanno o dovrebbero sapere, la Costituzione stabilisce che gli eletti rappresentano la Nazione, non gli elettori e quindi non possono essere soggetti al Vincolo di Mandato.
    In parole povere significa che se un parlamentare reputa secondo coscienza che una certa legge è sbagliata, vota contro la sua approvazione nell'interesse generale superiore, a prescindere da quello che ne potrebbero pensare le persone che l'anno votato. E viceversa.

    Questa storia del "rispondere" viene da due direzioni. E' una esigenza dei partiti, per i quali l'ideale sarebbe fare firmare ai "nominati" le dimissioni in bianco ed è un corollario della pseudo-democrazia diretta venduta da Grillo e Casaleggio, per i quali cosi come si può eleggere qualcuno con un sondaggio via Internet allo stesso modo lo si può rimuovere.

    Non si risolve il problema fondamentale e cioè che i Parlamentari sono lo specchio della Nazione che li produce.

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    1. "... cittadini che sono stati eletti per un mandato democratico e che debbono rispondere pubblicamente all’elettorato per le loro azioni."
      E' semplicemente FALSO.
      Non mi attribuire falsità - E neanche patenti di grillismo.
      Per rispondere pubblicamente non intendevo affatto di avere un "vincolo di mandato" ma di avere semplicemente trasparenza in tutte le azioni.
      Non ho scritto un articolo sul vincolo di mandato, ma sulla segretezza del voto.
      L'elettore ha solo una possibilità, confermare il voto al suo eletto o cambiare il suo modo di votare.
      Confermare o cambiare non è cosa di poco conto.

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    2. E anche un bambino arriva a capire che il voto può essere palese solo se il parlamentare non deve temere ritorsioni quando vota contrariamente alle direttive del partito, del gruppo parlamentare, dei "guru" come Grillo e in generale di chiunque.

      Proprio negli eletti del Movimento di Grillo& Casaleggio abbiamo gli esempi multipli di persone che ad un certo punto si sono trovate in disaccordo e di conseguenza hanno subito l'ostracismo, formale e materiale.

      L'elettore non ha il potere di confermare il voto al "suo eletto" visto che allo stato attuale non esiste il voto di preferenza, quindi voti il partito o peggio la coalizione e poi i dirigenti decidono chi viene nominato, suddividendo i seggi ottenuti tra i "favoriti".

      Ma anche se fosse, se si potesse votare un nome, il partito avrebbe sempre il potere di decidere in quali collegi candidare tizio o caio e decidere in che posizione metterlo nella lista. Quindi decidere l'elezione automatica nei collegi sicuri o l'esclusione di fatto del personaggio scomodo.

      In sostanza il voto palese potrebbe esistere solo se non esistesse nessuna struttura intermedia tra elettore ed eletto. Che è ad un passo dalla democrazia diretta, come dicevo prima. Non funziona cosi in nessun posto al mondo.

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    3. Senza contare che nelle democrazie dirette o dove l'eletto deve rendere conto di come vota in Parlamento a terzi, diventa difficile tutelare le minoranze contro la volontà della maggioranza.

      Attenzione quando si desidera una cosa, che magari poi si avvera.

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    4. Appartenere a un partito per un politico è una sua libera scelta.
      Personalmente preferisco l'introduzione della preferenza.
      Ricordo bene che quando esistevano le preferenze poi si facevano le cordate sulle preferenze e i partiti facevano eleggere le persone più gradite, ma era più difficile controllare tutto.
      Sul voto palese o segreto, capisco la preoccupazione sulle pressioni che i parlamentari possono avere dai partiti, ma anche con il voto segreto esistono forme di pressione e di vendita delle coscienze.
      Ci sono i pro e i contro di ogni cosa.
      Una democrazia può garantire l'esistenza di più partiti, in quanto alla loro bontà e alla bontà dei loro parlamentari deve decidere chi vota, e se chi vota ha maggiore conoscenza degli atti approvati o respinti credo che sia una buona cosa.

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  3. Voto PALESE sempre.
    Abbiamo il diritto di sapere.
    Cristiana

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  4. Diritto di sapere o possibilità di capire?
    La gente un tempo "sapeva" che la Terra è piatta e tutte le stelle le girano attorno.
    Più di recente la gente "sapeva" che l'Unione Sovietica era il Paradiso del Popolo e che le rivolte in Ungheria e Cecoslovacchia erano controrivoluzioni fasciste organizzate e finanziate dai capitalisti.

    Poi è saltato fuori che le cose stavano in un'altra maniera.

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    1. sì, ma il tema in questo post è il voto segreto o palese per i parlamentari in Italia

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