martedì 15 ottobre 2013

La collocazione delle ossa


Ecco cosa è accaduto a Roma quest’anno alla fine di luglio quando Priebke compì cento anni.
 L’ex Ss festeggia in sordina nella casa del quartiere Aurelio di Roma dove si trova da anni ai domiciliari, mentre sui muri di varie zone della città compaiono scritte che inneggiano a lui. 
 «Dio stramaledica i tuoi accusatori», si leggeva su uno striscione sotto la residenza di Priebke, assieme agli auguri. Firmato Comunità militante Tiburtina (Cmt), sigla semisconosciuta dell’estrema destra. Nel centro storico, a piazza Augusto Imperatore, un altro striscione attacca il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici: «Arrivaci tu a 100 anni». All’ex ufficiale delle Schutzstaffeln tra i responsabili dell’eccidio di 335 persone, è dedicata anche una svastica con la scritta “Auguri Priebke” comparsa sul muro della sede nazionale dell’ Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi). E poi ancora `Priebke eroe´ e l’immancabile svastica sulla serranda di una sezione del Pd a piazza Verbano. 

Se per l’Italia le ossa di Priebke sono pesanti; se l’Argentina non le vuole, potrebbero ritornare a Hennigsdorf, il piccolo centro della Germania dove ebbe i natali.  Ma pare che anche per il suo paese natale le ossa sono pesanti.
  Hennigsdorf  - “ L'amministrazione comunale ha fatto sapere all'agenzia Dpa che il regolamento cimiteriale prevede la sepoltura solo per i residenti, oppure in presenza di una tomba di famiglia. All'apparenza, quindi, soltanto un cavillo burocratico.”
 Non si tratta di un cavillo burocratico. In materia cimiteriale esistono in Italia disposizioni di legge e probabilmente ci sono le stesse leggi in Germania.  In Italia l’art. 50 del D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285 così recita :
Art. 50.
  1. Nei cimiteri devono essere ricevuti quando non  venga  richiesta altra destinazione:
    a) i cadaveri delle persone  morte  nel  territorio  del  comune, qualunque ne fosse in vita la residenza;
    b) i cadaveri delle persone morte fuori del comune, ma aventi  in esso, in vita, la residenza;
    c) i cadaveri delle persone non residenti in vita  nel  comune  e morte fuori di esso,  ma  aventi  diritto  al  seppellimento  in  una sepoltura privata esistente nel cimitero del comune stesso;
    d) i nati morti ed i prodotti del concepimento di cui all'art. 7;
    e) i resti mortali delle persone sopra elencate.

 Quindi le ossa, se nessuno le richiede e riesce a dimostrare che c’è un luogo privato disponibile in altro Comune,  in base a tale legge,  debbono restare a Roma.
 Il sindaco di un comune della Sicilia (in provincia di Messina) offre un luogo di sepoltura. A quale titolo può farlo, pubblico o privato? Mi pare un po’ fuori luogo questo atteggiarsi  di un sindaco come  il più caritatevole in materia di sepoltura.
 Non so cosa accadrà alle mie ossa,  non ho commesso grandi delitti e neanche grandi opere di bene, non saranno richieste da un  Comune della Sicilia e resteranno un problema privato. 
 La morte è la “livella”  che ci porta tutti allo stesso traguardo, ci lasciò detto il grande Totò,  ma ci vuole un grande senso dell’universo per comprendere la funzione livellatrice della morte.
 Si applichi pure la legge burocratica delle disposizioni cimiteriali senza alcuna eccezione, ma non si dimentichi.
 Le ossa di chi ha commesso grandi delitti e le ossa dei santi sono pietre capaci di generare simulacri e reliquie.  “A egregie cose il forte animo accendono l'urne de' forti ….” ebbe a dire Foscolo nei Sepolcri 
 Non è un problema di ossa ma di memoria, e in questo caso,  non vanno dimenticate le torture, le liste delle persone che dovevano essere eliminate, la banalità con cui si conteggiava la vita, il plauso che tanti dettero alla violenza e alla guerra. Ma la memoria deve essere accompagnata dalla conoscenza.  C’è da chiedersi perché, nonostante il peso di tali terribili memorie,  ci sono persone che disegnano una svastica con l’intenzione di incutere paura.
  La riflessione sull’uomo e sulla sua natura deve essere attenta ai suoi bisogni materiali ma anche a quelli che non sono materiali.  L’Io dell’uomo si espande, cerca un riconoscimento, questo riconoscimento può prendere vie diverse, e le vie possono diventare un inestricabile groviglio di strade con il nome di famiglie,  di clan, di squadre, di culture, di partiti. E queste vie chiedono anch’esse riconoscimento, e quando diventa mancato riconoscimento di gruppi diventa guerra. La strada “ama il prossimo tuo come te stesso” non è solo un esercizio di bontà è anche un esercizio di conoscenza, ci deve portare a comprendere l’uguaglianza riconoscendo la diversità.  La morte sta là in attesa con la sua “livella”.
15/10/13 francesco zaffuto
Immagine fuori testo   – scheletri delle catacombe dei cappuccini di Palermo

4 commenti:

  1. Scusa Francesco, non capisco perché ne parlano così tanto per la morte di un criminale di guerra. Seppellirlo senza alcuna cerimonia funebre, sarebbe la vera punizione!
    Tomaso

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    1. Penso che se ne parli tanto perché, nonostante tanti anni, ancora permane il dolore dei familiari delle vittime; dolore che si fa ancora più acuto ci sono ancora alcuni, pochi in verità, che usano simboli per incutere paura.ciao

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  2. Gran bel post, pieno di storia di cultura e di umanità.Di coscienza sociale.Da fare leggere all' avvocato del boia, affinchè possa imparare qualcosa da queste righe..
    A proposito del boia, il problema della collocazione delle ossa si può risolvere con la cremazione.(Sarebbe anche un bell'esempio contrappasso dantesco).E l'ulna cineraria donata all'avvocato del boia in omaggio al suo zelo, all'attaccamento, la moralità, etc..etc..

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  3. Se tutti avessimo il senso della pochezza degli esseri umani di fronte al cosmo, della brevità della nostra vita come un rapido soffio rispetto all'eternità, se fossimo tutti consapevoli che l'altro è nostro fratello e stiamo camminando tutti verso uno stesso approdo, allora forse non esisterebbero le guerre e uomini come Priebke.

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