
La lettera di cui si vociferava in agosto della BCE al Governo ESISTEVA. Lo conferma il Corriere della sera che l’ha pubblicata sul quotidiano del 28 settembre. E’ firmata dal Trchet uscente e dal Draghi entrante.
Niente di male una lettera, se i due potenti banchieri si fossero limitati a indicare i tempi del rientro del debito pubblico e la sua entità, ma i due banchieri vanno ben oltre, indicano i comportamenti di governo ed anche una precisa strategia capitalista:
"E' necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme - si legge ancora nella lettera - inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala"
Quello che “gentilmente” indicano i banchieri vale per il Governo e forse anche per l’opposizione che vuole andare al Governo. Se un Comune in Italia decide di operare in proprio per la raccolta dei rifiuti si sta distanziando dalla strategia della Banca europea. CAPPERI!!!!
Intanto ricordiamo ai “gentili” banchieri che l’ITALIA si è espressa con un REFERENDUM CONTRO LA PIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA.
Poi, Mr. Draghi, quella frase non c’entra niente con le competenze della BCE, per tenere un bilancio in ordine non si può invocare il capitalismo sfrenato, abbiamo già il capitalismo sfrenato; l’intervento pubblico non è necessariamente uno spreco, una buona amministrazione comunale può avviare servizi pubblici anche meno costosi di quelli privati se gestisce la cosa pubblica senza le logiche dell’arricchimento e delle clientele.
Poi, Mr. Draghi, non è tutta da buttar via quella lettera; è un giusto rilievo contabile quando dice (punto 2 c) che la spesa degli enti locali deve essere tenuta sotto controllo dallo Stato e che questi enti non possono da fare debiti per conto loro con le banche.
Ma se poi Mr. Draghi vuole dire qualcosa sul mercato del lavoro lo faccia con una lettera aperta e non segreta, perché i lavoratori non sono al governo, stanno in fabbrica, negli organismi sindacali, a casa e nelle piazze (in un prossimo post tenterò di esaminare il punto della lettera sul mercato del lavoro).
30/09/11 francesco zaffuto
immagine - Totò detta a Peppino la famosa lettera nel film Totò, Peppino e la malafemmena.