lunedì 29 aprile 2013

A partire dal 1 maggio 2013


 Ai fini dell’applicazione dell’art. 1 della Costituzione italiana sono istituite presso i centri di impiego regionali e provinciali le liste di collocamento al lavoro con carattere obbligatorio e pubblico.

Ogni cittadino in condizione di disoccupazione e che cerca con urgenza un’occupazione può iscriversi a seconda delle sue capacità professionali alle liste di collocamento e come minimo a tre tipologie di mansioni.

Tutte le ditte private che assumono sono obbligate ad assumere tramite le liste di collocamento pubbliche per almeno il 70% delle assunzioni, sia per le assunzioni a tempo indeterminato e sia per le assunzioni a tempo determinato. Tutti gli organismi pubblici sono obbligati ad assumere tramite dette liste per il 100% delle assunzioni a tempo indeterminato e determinato, tranne per i posti soggetti a concorso pubblico.

 Tutte le ditte private che dimostrano di assumere per il 70% tramite le liste di collocamento pubbliche potranno detrarre gli emolumenti corrisposti a questi lavoratori dalla base imponibile IRAP.

Le assunzione avverranno sulla base delle seguenti priorità: carichi di famiglia e precedenza per maggior tempo di attesa in collocamento.

 Durante il tempo di attesa verrà riconosciuta una indennità di disponibilità al lavoro di 20 euro al giorno a carico dello Stato  esente da ogni tassazione e tributo. Ai fini previdenziali e pensionistici i periodi di permanenza di iscrizione alle liste di collocamento sono riconosciuti come lavoro effettivo.

 Il centro di impiego comunicherà al lavoratore in disponibilità il primo lavoro disponibile e il lavoratore sarà obbligato a prendere servizio. La mancata presa di servizio viene a comportare la cancellazione dalle liste per mesi tre e la sospensione dell’indennità per lo stesso periodo.

 Durante il periodo di permanenza in disponibilità i Comuni possono utilizzare gli iscritti alle liste per lavori socialmente utili. In tal caso i comuni provvederanno a pagare al lavoratore altri 20 euro per l’effettiva utilizzazione giornaliera.

 Ai fini del finanziamento di questi dispositivi vengono sospese tutte le pensioni superiori a 5.000 euro netti mensili e tutti gli emolumenti pubblici non potranno superare tale riferimento; e in caso di mancata capienza si farà riferimento alla fiscalità ordinaria proporzionale e progressiva.

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29/04/13 Francesco Zaffuto

10 commenti:

  1. io te lo firmo subito questo programma, il problema è che ce lo condividamo tra di noi, come capita per la maggior parte dei nostri post! un saluto

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  2. T'ho creduto almeno fino alla metà di questo post, Francesco. Faccio mio il tuo post per riportare a chi leggerà il senso della normalità perduto. In fondo che hai scritto di così campato per aria? Nulla, è solo giustizia e buonsenso.
    Ciao.

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  3. D'accordo con Antonio, ma l'ho pubblicato ugualmente. Ciao!

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  4. Dovresti dirmi, Francesco, in quale paese europeo è normalità. Germania?

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    Risposte
    1. Il reddito minimo esiste con diverse tipologie in diversi paesi europei tranne in Italia e in Grecia. Anche in Inghilterra esistono centri di impiego con un assegno di disoccupazione. Non so se tutto funziona bene i quei paesi ma sicuramente un po' meglio che da noi.
      In Italia esistevano le liste di collocamento pubbliche e invece di migliorarle e renderle efficienti sono state cancellate. Aspettare un lavoro che si può non trovare per un tempo indefinito fa aumentare la disperazione in modo esponenziale. Un ordine sul mercato del lavoro verrebbe a contrastare il dilagante lavoro nero in Italia, lavoro nero ed evasione fiscale vanno di pari passo.
      Il costo dell'operazione non è facilmente definibile ma può essere ancorato ad una tassa di scopo, una forma di assicurazione obbligatoria a tutela della disoccupazione con vincolo di destinazione. Avrebbe un effetto positivo sulla domanda dei beni e sui consumi, allontanerebbe dalla criminalità e dalle mafie che stanno diventando datrici di lavoro. A conti fatti farebbe risparmiare perché gli attuali costi del disastro sono più elevati.

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  5. Da condividere in toto, senza peraltro ignorare la «furberia» tipicamente italiana, quella che consente a falsi invalidi di percepire pensioni e accompagno per anni e anni, prima di venire, talvolta casualmente o su delazione, scoperti. E non mi risulta che qualcuno sia finito mai nelle patrie galere; come non ci finiscono quelli che stabiliscono le invalidità fasulle.
    Ovvero di continuare a percepire, anche qui per anni, pensioni di persone decedute.
    I 20 euro che tu proponi farebbero gola a tutti, e la possibilità di averli, pure esentasse, sarebbe occasione ghiotta per chiunque.
    Più che questo, credo sia più utopica la speranza che i centri per l'impiego tornino ad essere quello per cui sono stati creati.
    Firmo, così come firmo tutti i sogni.
    Ciao.

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  6. Non posso che esprimere tutta la mia più calda solidarietà alla tua istanza solidaristica e il mio più forte auspicio a ciò che si compiano poderosi passi lungo la strada da te indicata!

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