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sabato 15 febbraio 2014

Il danno e la cura

Alla fine del 2005, c’erano da finanziare le Olimpiadi invernali di Torino, il governo di allora vara un decreto (30 dicembre 2005 n. 272), dentro quel decreto Fini e Giovanardi infilano provvedimenti che poco avevano a che fare con le Olimpiadi:
l’ inasprimento delle sanzioni per la produzione, il traffico, la detenzione illecita e l’uso di sostanze stupefacenti; l’abolizione di ogni distinzione tra droghe leggere, come la cannabis e l’hashish, e le droghe pesanti, come eroina o cocaina. Uno spacciatore di hashish che  con la legge Iervolino-Vassalli rischiava il carcere tra due e sei anni, con la nuova legge veniva a rischiare la reclusione da sei a vent’anni con una multa tra i 26mila e i 260mila euro.
 Il Parlamento approva il decreto, il Presidente della Repubblica in carica promulga  (legge 21 febbraio 2006, n. 49).
Ebbene, da allora la macchina della legge si mette in moto: più processi, più gente in galera. L’uso delle droghe non si è fermato e quelle pesanti hanno marciato con  gli stessi ritmi di vendita di quelle leggere. La Fini/Giovanardi ha prodotto la rovina giudiziaria di tanti giovani e un caso come quello di Cucchi che ci ha lasciato la vita; oltre all’aumento di tutti i costi giudiziari e all’affollamento delle carceri.
Finalmente la Corte costituzionale dopo otto anni si è espressa. Ci si lamenta del grande ritardo della Corte ma è opportuno precisare che per una legge sbagliata  la prima responsabilità è del Governo che l'ha proposta, del Parlamento che l'ha approvata, e del Presidente della Repubblica che l'ha promulgata. Ogni legge sbagliata comincia ad essere applicata e produce i suoi effetti, qualche cittadino comincia a sollevare l’eccezione di incostituzionalità di fronte a un giudice ordinario. Per mettersi in moto la Corte costituzionale occorre che un giudice ordinario accolga l’eccezione di costituzionalità e la sottoponga alla Corte e solo dopo questi atti che la Corte può cominciare a prendere in esame la legge. La lentezza è già prevista nell’iter. Ma niente impediva ai soggetti politici: governo e Parlamento, di correggere subito gli errori che venivano denunciati dai cittadini. Da più parti si levarono critiche nei confronti di quella legge, e dal febbraio 2006 si sono succeduti  Parlamenti eletti nel 2006, 2008 e 2013, con maggioranze di centrosinistra, di centrodestra o tecniche, e nessuno di questi ha messo mano a quella legge sbagliata.
La Corte Costituzionale è sicuramente lenta ed anche costosa (se si considera che ogni membro costa circa 400 mila euro di stipendio l’anno);  ma occorre dare atto che recentemente la Corte si è espressa in modo più libero di Governo, Parlamento e Presidente della Repubblica: ha bocciato il porcellum ed ha bocciato la legge Fini-Giovanardi.
15/02/14 francesco zaffuto

Immagine – foglie di marijuana da