Visualizzazione post con etichetta incidenti stradali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta incidenti stradali. Mostra tutti i post

lunedì 9 marzo 2015

se le multe sono agganciate al reddito

Se sei ricco nel nostro Paese puoi fare tutte le infrazioni al codice della strada che vuoi, sono ben poca cosa cento euro per chi ha un reddito annuo di qualche milione di euro. Ma non è così in Finlandia
6 marzo 2015 – Un uomo d'affari milionario viene beccato mentre viaggia a 103 chilometri all'ora su una strada dove il limite è 80. La sanzione che ne segue per eccesso di velocità è da capogiro: 54mila euro. Si è lamentato ma non ha ricevuto tanta solidarietà dai suoi connazionali.
Potrebbe trasferirsi in Italia dove, oltre a far pagare le multe in modo uguale, ci sta chi ipotizza di far pagare anche le tasse in modo uguale al 15%.


lunedì 26 agosto 2013

Scoppia pneumatico in A3, 10 feriti

26 agosto 2013 - Dieci persone sono rimaste ferite in un tamponamento la scorsa notte sull'A3 Salerno-Reggio Calabria, a Pontecagnano (Salerno), causato dallo scoppio di uno pneumatico di un'auto.
Un giovane di 23 anni e' ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Salerno. La maggior parte degli altri feriti è stata medicata e dimessa. Lo scoppio e' avvenuto su una Renault Megane che, dopo un testa coda, è stata urtata da un pullman, tamponato poi da una Fiat Punto, sulla quale c'era il giovane.


 Lo scoppio di uno pneumatico è la cosa più imprevedibile e può avere delle conseguenze disastrose se i veicoli stanno marciando a velocità sostenuta e se i veicoli che seguono non sono a debita distanza di sicurezza.
Ricordo che 12 anni fa ebbi uno scoppio dello pneumatico posteriore destro;  mi trovavo in autostrada in Francia, avevo lasciato Parigi ed ero nelle vicinanze di Avallon, marciavo a circa 120 km orari con tutta la mia famiglia a bordo.  Lo scoppio arrivò improvviso, la mia Fiat Tipo divenne incontrollabile, non persi per fortuna la lucidità ma era quasi impossibile orientare l’auto che fece un testa coda, poi andò ad urtare sul guard rail centrale dell’autostrada; alla fine riuscii ad orientare l’auto verso la destra e fortunatamente si andò a fermare in una cunetta laterale sterrata.  Il tutto sarà durato meno  di un minuto ma sembrò un’eternità.
 Siamo usciti solo con danni non gravi, dovuti solo ai contraccolpi della nostra vettura.
 Nei fatti quell’incidente non ebbe ripercussioni gravi perché chi guidava dietro di noi teneva una buona distanza di sicurezza, si erano fermati in tempo, arrivarono con una bottiglia d’acqua minerale per farci riprendere dallo spavento  ed avevano già avvisato per i soccorsi.
 Contro lo scoppio di uno pneumatico si può essere previdenti facendo controllare le gomme;  eppure quell’estate prima di andare in vacanza avevo fatto controllare le gomme e sostituito due sospensioni. L’unico modo per evitare gravi conseguenze, in casi come questo,  è quello di rispettare le distanze e purtroppo in Italia chi guida  rispetta poco questo obbligo di sicurezza.
26/08/13 francesco zaffuto

Immagine  da internet – uno pneumatico scoppiato


sabato 5 gennaio 2013

Evitare di morire, si può


Evitare di morire, si può: almeno per quello che riguarda gli incidenti stradali.
I recenti dati pubblicati dimostrano che in Puglia qualcosa quest’anno è accaduto:
gli incidenti rilevati nel 2012 sono stati 1.369 rispetto a 1.755 nel 2011.
morti 59 nel 2012 rispetto a 63 nel 2011,
675 feriti nel 2012 rispetto a 920 nel 2011.
Questi dati sono a fronte di una maggiore sorveglianza sulle strade pugliesi:
7.462 multe con Autovelox nel 2012  rispetto alle 4.641 nel 2011 … qui altri dati …
La situazione per le strade italiane è come una guerra perpetua: nel solo 2011,  3.860 morti e 292.011 feriti.
Evitare di morire si può, e non solo,  anche evitare di rimanere sulle sedie a rotelle, ciechi, e con tante altre gravi mutilazioni. Evitare anche costi enormi di spesa sanitaria, evitare dolore fisico, evitare anche il dolore psichico dei congiunti. E’ possibile, basta avere un Governo che si impegna a fare rispettare il codice della strada attraverso le forze di polizia; costa poco e addirittura fa diminuire la spesa per l’assistenza ospedaliera e fa perfino aumentare gli introiti con le multe applicate.
 ALLORA perché non farlo e perché non esiste nei programmi dei vari leader che si presentano a chiedere il voto? Forse non vogliono perdere il voto dei tanti automobilisti che non rispettano i limiti di velocità e la distanza di sicurezza.
05/01/13 francesco zaffuto
Immagine . macchina incidentata

martedì 1 febbraio 2011

Due pedoni morti al giorno


Oggi sul Corriere della sera si riparla di morti sulla strada e in particolare dei più deboli, i pedoni. Due morti al giorno.
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_febbraio_1/pedoni-uccisi-commento-giangiacomo-schiavi-181372751801.shtml?fr=correlati

Tra i 648 pedoni morti in Italia nel 2008, ben 155 (24%) sono stati investiti sulle strisce pedonali.
Questa non può essere solo una notizia. E’ stato varato un recente codice della strada che sancisce la precedenza del pedone e il pedone forse ora diventa ancora più a rischio, pensa di essere protetto dalla legge ma la realtà è spietata. La realtà spietata è quella dei limiti della velocità in città che pochi rispettano. Quando ci si ferma per fare passare il pedone spesso si rischia di farlo uccidere da un’altra macchina che accanto sta percorrendo la strada incurante dell’attraversamento del pedone.
Intanto dobbiamo chiamare i pedoni: UOMINI, DONNE, BAMBINI e la loro morte omicidio. Certo il dramma di un incidente può capitare a chiunque e può capitare che l’automobilista non avesse tutti i torti; ma gli uomini che camminano a piedi non sono protetti da una scatola metallica e sono debolissimi, i modi per garantirli sono: l’attenzione dell’automobilista e la sua prudenza, i limiti di velocità, le cunette di rallentamento nelle vicinanze dei passaggi pedonali. Quando un uomo a piedi viene investito c’è un torto grave dell’automobilista e un torto grave degli amministratori che non hanno preso provvedimenti in materia di circolazione
01/02/11 francesco zaffuto
.
Link - uno degli ultimo incidenti mortali a Milano - una giovane attrice uccisa al semaro
.
Immagine – scacchiera e pedoni
.
POST SULLA SICUREZZA STRADALE

lunedì 6 dicembre 2010

Cordoglio per i ciclisti morti

Quella bici

esile

che corre via senza fumi

mossa solo dalla forza del cuore e della mente

che attraversa il vento come il vento

che non chiede alcun prezzo

ci può salvare dalla nebbia del nostro tempo

Ma occorre avere cura di quella fragilità

di quelle ruote trasparenti

di quell’uomo che arranca in salita
http://www.cronacalive.it/incidente-ciclisti-lamezia-terme-gravi-le-condizioni-feriti-domenico-strangis-video.html

E’ stato il più grave incidente che a memoria possiamo ricordare, sette ciclisti morti e uno gravissimo in un solo incidente. Il grave fatto non è isolato, i dati complessivi di incidenti occorsi a ciclisti sono tanti; nel 2009 i ciclisti morti per incidenti sono stati 295 e i ciclisti feriti sono stati 14.804 (dati Aci – Isstat).
Della consapevolezza di tale gravità debbono rendersi conto: automobilisti, ciclisti e autorità preposte alla sicurezza nelle strade. Il rispetto dei limiti di velocità per le auto sono la misura principale per diminuire drasticamente gli incidenti. Gli stessi ciclisti debbono considerare che nelle strade transitate da mezzi pesanti non possono andare in gruppo, specie nei tratti di strada con curve debbono mantenere una andatura in colonna. Chi ha la responsabilità per la sicurezza nelle strade deve dare le giuste proibizioni agli automobilisti e ai ciclisti, ed ha la responsabilità di prevedere per tutte le strade percorsi riservati alle bici, perché la bici è lo strumento di trasporto più puro che si basa solo sullo sviluppo della forza delle gambe dell’uomo.
06/12/12 francesco zaffuto
.
immagine: una donna sta insegnando ad una bambina ad usare la bici, delicatamente la protegge con le mani da possibili cadute

giovedì 29 luglio 2010

Codice della strada, no alcool, ok velocità


Nuovo codice della strada in sintesi:
abbasso l’alcool e viva la velocità.
Scorrendo le nuove norme introdotte al Codice della strada ne troviamo alcune sul rispetto dei pedoni e sulle minicar che sono di buon senso e condivisibili, ma....
...nella nuova normativa per la sicurezza stradale il più grave pericolo pare essere il tasso alcolemico: per i nuovi patentati si passa praticamente a limite 0.
Si toglie invece il freno al pericolo della velocità:
- sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di Tutor, gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h.
- le multe e le decurtazioni di punti per eccesso di velocità sono stati resi graduali: 3 punti se si superano i limiti massimi di oltre 10 km/h con sanzioni confermate da 155 a 624 euro; 6 punti con multa da 500 a 2.000 euro se si superano di oltre 40 km/h; 10 punti, multa da 779 a 3.119 euro patente sospesa da 6 a 12 mesi se si superano i limiti di oltre 60 km/h.
- gli automobilisti dovranno essere ben preavvisati per gli autovelox in modo da rallentare in prossimità e poi riprendere comodamente a correre.
Superare il limite di 60 Km/h per un limite di 150, significa un bolide a 210 km/h.
Ma anche se tutti rispetteranno il limite a 150 km/h, ci immaginiamo cosa potrà comportare nelle nostre autostrade, spesso affollate, avere una fila di macchine che si muove costantemente nella corsia di sorpasso a 150 all’ora? Spesso alla velocità si associa il mancato rispetto della distanza di sicurezza, e allora patatrac....Dal rapporto sul trend degli incidenti stradali in Italia di ACI e ISTAT, diffuso il 13 novembre 2008, emerge che nel 2008 ben 31.308 su 218.963 incidenti hanno avuto come causa specifica l’eccesso di velocità . Gli incidenti per mancato rispetto della distanza di sicurezza sono stati nel 2008 ben 26.325 su 218.963. L’associazione di eccesso di velocità e mancato rispetto dei limiti di sicurezza determina la parte più rilevante di morti e feriti nelle strade italiane.
Se l’alcool è causa di incidenti perché altera lo stato psichico del guidatore, non deve essere sottovalutato lo stato di eccitazione provocato al guidatore dalla stessa velocità. La velocità provoca in molti guidatori una specie di stato di ebbrezza simile all’alcool, una piccola dose di adrenalina che ti tiene su di giri. Ci sono persone che dopo aver bevuto un bicchiere diventano molto prudenti, ci sono persone che dopo avere bevuto un bicchiere aggiungono anche l’ebbrezza della velocità, ci sono persone che si ubriacano della sola velocità e riescono a diventare dei bolidi anche quando sono in bicicletta, in discesa ovviamente.
Nei fatti il prezzo che si paga alla velocità (con morti e feriti) è il prezzo che si paga all’ industria automobilistica, a quell’industria che produce macchine con motori che ruggiscono e divorano la strada.
29/07/10 francesco zaffuto
.
Altri post in questo blog sull'argomento
PER LA VITA SULLA STRADA
.
(immagine – velocità d’automobile – Giacomo Balla – periodo futurista)

mercoledì 9 dicembre 2009

Divieto di fumo alla guida e via a 150 all'ora


09/12/09
Per la Lega la velocità non uccide ma la famigerata sigaretta sì, il senatore leghista Piergiorgio Stiffoni sostiene che : «La sigaretta riduce il livello di attenzione. E al volan­te questo può uccidere» Propone pertanto un divieto di fumare in auto con multa di 250 euro e ta­glio di cinque punti dalla paten­te, sanzione raddoppiata se a bordo ci sono minori. E qui la sicurezza in gioco è quella dei polmoni: «Con i finestrini chiu­si - dice ancora Stiffoni - la macchina diventa una camera a gas. Almeno i più piccoli van­no protetti».

Da fumatore prudente, quando ho sentito la necessità di fumare, mi sono sempre spostato sulla corsia lenta. Gli elementi di distrazione nella guida sono tanti, come l’uso di innumerevoli apparecchietti, l’accendere una sigaretta con molta attenzione incide poco e spesso aiuta a svegliarsi da stati di torpore.

Comunque, se si vuole evitare questo elemento di distrazione evitiamolo pure, vuol dire che fumeremo durante qualche sosta.
Non si comprende però come si possono mettere insieme sicurezza nella guida con i comportamenti privati dentro un autovettura magari ferma.
L’accertamento per comminare la multa non sarà certo fatto a chi viaggia in velocità, non è facile fare la constatazione a distanza, saranno pizzicati quegli automobilisti che accendono la sigaretta in vettura mentre sono in coda e si muovono a passo d’uomo. Ti diranno che stavi uccidendo tuo figlio, anche se stavi con il finestrino aperto.

Non si comprende come mai la lega si mostra così attenta alla salute quando si parla di sigarette e così poco attenta quando si parla di velocità, infatti, propone di portare il limite a 150 all’ora in autostrada.
Il ministro Mattioli si è subito detto d’accordo, ed ha posto una condizione: che sia una facoltà data solo ai macchinoni, "Non credo sia giusto né possibile che un'auto di piccola cilindrata e una più potente debbano per legge procedere alla stessa velocità in autostrada.”

Molto bene, finalmente chi ha comprato un macchinone potrà sfoggiarlo in tutta la sua potenza senza rischiare il verbale. I treni superveloci stanno cominciando a mettere in crisi il trasporto con la vettura privata in termini di velocità ed ecco arriva il soccorso della Lega e del ministro Mattioli.

Cosa potrà significare l’alzamento del limite a 150 Km orari in termini di incidenti stradali?Su questo fronte si cerca di sminuire in tutti i modi, si dice che un impatto anche a 50 all’ora è pericoloso e che una guida corretta a 150 non comporta rischi elevati.

Ma ci immaginiamo cosa potrà comportare nelle nostre autostrade, spesso affollate, avere una fila di macchine che si muove costantemente nella corsia di sorpasso a 150 all’ora?
Dal rapporto sul trend degli incidenti stradali in Italia di ACI e ISTAT, diffuso il 13 novembre 2008,
emerge che nel 2008 ben 31.308 su 218.963 incidenti hanno avuto come causa specifica l’eccesso di velocità.
http://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/dati_statistiche/incidenti/Sintesi_dello_studio_2008.pdf

Spesso la velocità si può associare ad altri comportamenti scorretti e provocare incidenti di rilevanza mortale, un caso tipico è l’associazione della velocità con la mancanza del rispetto della distanza di sicurezza. Gli incidenti per mancato rispetto della distanza di sicurezza sono stati nel 2008 ben 26.325 su 218.963. L’associazione di questi due comportamenti determina la parte più rilevante di morti e feriti nelle strade italiane.
Il livello degli incidenti in autostrada rispetto a quelli del resto delle strade urbane ed extraurbane è nei numeri assoluti apparentemente contenuto; nel 2008 ci sono stati 432 morti in autostrada su un totale di 4.731 morti per le strade d’Italia; ma se vengono rapportati i Km. delle autostrade con i Km. di tutte le strade d’Italia il rapporto diventa molo elevato.

Una autostrada con una corsia di sorpasso costantemente affollata di mezzi che marciano a 150 Km. all’ora comporterà un aumento di casi di incidenti mortali.


Con l’aumento della velocità diminuiscono le capacità frenanti delle vetture; si ha un bel dire quando si parla di stessa pericolosità quando si ha un impatto anche a 50 all’ora; sicuramente con un impatto a 150 all’ora resta ben poco da raccogliere di resti mortali; e negli incidenti gravissimi in autostrada spesso sono coinvolti automobilisti che marciavano con calma; le auto sbandano, saltano di corsia , si schiacciano tra loro, si incendiano.

Certo in un incidente si possono esaminare tutte le concause e le statistiche possono essere complesse, ma l’elemento velocità è una costante che si va a combinare con tanti fattori e fa aumentare la pericolosità di una distrazione anche minima o di un rallentamento dei riflessi per stanchezza.

Se l’alcool si è accertato che è causa di incidenti perché altera lo stato psichico del guidatore, non deve essere sottovalutato lo stato di eccitazione provocato al guidatore dalla stessa velocità. La velocità provoca in molti guidatori una specie di stato di ebbrezza, attualmente sono tanti gli automobilisti che si spingono oltre il limite dei 130, con l’alzamento del limite avremo tanti automobilisti che si spingeranno oltre i 150.
Certo il Ministro Mattioli parla dei Tutor che debbono rilevare la velocità, ma nel nostro Paese abbiamo tanti automobilisti che rallentano in prossimità dei tutor e poi ricominciano a correre come matti.

Ci sono tanti video disponibili in rete che sono un esempio di quello che accade nelle nostre strade e sono esempi terribili.

http://www.youtube.com/watch?v=AHad-NJJNU0

Quest’ anno, il 14 ottobre 2009 a Roma c’è stata una particolare manifestazione : cinquemila "dissuasori" sdraiati sull`asfalto di via dei Cerchi a cinque metri di distanza gli uni dagli altri. 5mila non era un numero casuale: sono le persone che ogni anno muoiono in Italia negli incidenti stradali.
Ogni anno scompare in Italia un intero paese di 5.000 abitanti come se un terremoto lo spazzasse via, e nel contempo si vengono a sommare più di 300.000 feriti, persone spesso offese in modo grave nella capacità di deambulazione, giovani e meno giovani rovinati per il resto della vita.
Il dato statistico dimostra che il Italia in qualche modo il comportamento degli automobilisti è migliorato, i dati degli incidenti e della mortalità dal 2001 ad oggi sono stati in graduale discesa
Anno n. -Incidenti--- Morti---- Feriti
2001 ---263.100---- 7.096---- 373.286
2002 ---265.402---- 6.980---- 378.492
2003 ---252.271---- 6.563---- 356.475
2004 ---243.490---- 6.122 ----343.179
2005 ---240.011 ----5.818 ----334. 858
2006 ---238.124 ----5.669 ----332.955
2007 ---230.871 ----5.131 ----325.850
2008 ---218.963---- 4.731---- 310.749

Questo miglioramento dei dati dovrebbe portare alla consapevolezza che si può porre rimedio a questa tragedia mettendo in atto tutte le misure per diminuire gli incidenti e la gravità degli incidenti stessi.
Il legislatore non deve rincorrere le voglie di coloro che si sono comprati la macchina superveloce, la macchina non corre su una rotaia ma su delle corsie insieme a tante altre vetture. Va garantita la libertà di coloro che vogliono salvaguardare prudentemente la loro vita.
Il legislatore deve stimolare gli stessi produttori, verso la produzione di vetture più sicure sul piano dell’affidabilità dei sistemi di sicurezza anche se meno veloci , deve incoraggiare in termini di velocità e convenienza gli spostamenti in treno per diminuire i fattori di inquinamento, non deve andare appresso agli interessi delle industrie automobilistiche e alle voglie di chi deve mostrare la propria potenza con le mani sul volante. Possiamo costruirgli delle piste dove possono andarsi a sfogare, ma non possiamo permettergli di farlo nelle strade dove si muovono anche gli altri; la propria libertà non è lesione della libertà e della incolumità degli altri.

francesco zaffuto
LINK SU INCIDENTI GRAVI

(immagine - auto incidentata da http://www.youtube.com/watch?v=AHad-NJJNU0 )