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giovedì 13 ottobre 2011

15 ottobre 2011 - ASSICURAZIONI AUTO, CARE E PRIVATE


Questo blog mantiene fino al 15 ottobre nel post iniziale il logo della manifestazione
e questo link di collegamento 15 ottobre 2011
Oggi qui si parla dell’esorbitante rincaro delle assicurazioni auto
Dal 1994 ad oggi, il valore dei premi assicurativi RCA e aumentato in misura superiore al 180%
L’incremento medio di quest’anno è del 12% rispetto al 2010
Negli ultimi dieci anni il numero degli incidenti automobilistici è diminuito del 22%
(Secondo il Garante della concorrenza che ha riferito alla commissione industria del senato il 12 ottobre, gli aumenti negli ultimi due anni hanno toccato punte del 25% per le auto e del 35% per le moto. Sempre secondo il Garante le assicurazioni stanno scaricando sui clienti anche il malfunzionamento della “camera di compensazione” prevista per l’indennizzo diretto – notizia corriere della sera del 13/10/11)
C’è qualcosa che non quadra
Esiste la legge n. 990/1969 che obbliga tutti a stipulare un contratto sulla responsabilità civile verso terzi, le assicurazioni hanno un introito stabile assicurato dalla obbligatoreità e di conseguenza fanno cartello e impongono i prezzi che vogliono.
Il carattere obbligatorio dell’assicurazione auto è necessario perché i terzi vanno tutelati dalla mancanza di prudenza e dalla stupidità di chi non stipula una assicurazione e poi non è in grado di pagare i danni provocati, danni che possono essere GRAVISSIMI per la vita e la salute.
Ma visto che trattasi di assicurazione obbligatoria con una legge pubblica lo Stato deve garantire anche un canale assicurativo pubblico almeno per la sola responsabilità civile verso terzi del settore auto. Esiste già un ente assicurativo pubblico che è l’INAIL, questo ente assicurativo può gestire una CASSA assicurativa automobilistica stabilendo un giusto prezzo. Il cittadino potrà scegliere tra offerta pubblica e offerta privata. Lo Stato potrebbe incassare qualche euro e potrebbero diminuire le prepotenze delle grandi società assicuratrici.
13/10/11 francesco zaffuto

lunedì 20 aprile 2009

TERREMOTO E ASSICURAZIONI


20/04/09

Le compagnie assicurative che fino ad oggi in Italia hanno preferito non assicurare le case per i danni causati dai terremoti, oggi fiutano un grande affare: “Una assicurazione obbligatoria per tutte le case d’Italia”. Stanno cominciando a studiare attorno a questa grande possibilità. Ecco come si esprime in proposito il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai ( da una articolo apparso oggi 20 aprile 09 sul Corriere della sera)
«Abbiamo calcolato che per un appartamento medio di 90-120 metri quadri l’assicurazione costerebbe, sempre ovviamente nella media, 15 euro al mese. Più o meno dai 100 ai 250 euro all’anno».
« Il tetto rimborsabile per ciascuna abitazione sarebbe di 150 mila euro. Il totale dei premi riscossi in un anno, ipotizzando una cifra media di 150 euro per ognuna dei 27 milioni di abitazioni civili esistenti in Italia, dovrebbe aggirarsi sui 3 miliardi e mezzo”.
«Secondo noi il modello francese è quello preferibile. Il primo livello vede in azione le compagnie assicurative che coprirebbero fino ad un certo ammontare, quindi entrerebbero in campo le società di riassicurazione e infine come assicuratore di terzo livello, cioè in grado di coprire i danni più ingenti delle eventuali catastrofi, per esempio sopra i 6 miliardi di euro, lo Stato. A cui comunque andrebbe nel frattempo una percentuale dei premi riscossi».
Le dichiarazioni di Cerchiai sono a ruota di quanto dichiarato dal ministro Brunetta (da un articolo apparso sul Messaggero
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=54267&sez=HOME_INITALIA&ctc=120&ordine=desc
«Non una nuova tassa, ma un modo per contrastare la miopia e l'egoismo dei singoli e delle istituzioni»:
«Abbiamo bisogno di qualcosa che ci incentivi ad essere virtuosi - dice il ministro. Il sistema assicurativo obbligherebbe invece alla responsabilizzazione di tutti: sia cittadini che enti locali sarebbero interessati a costruire bene per pagare meno l'assicurazione grandi rischi. Se le città fossero tutte assicurate sarebbero tutte più sicure, i governi locali sarebbero indotti a controllare e lo Stato, come garante in ultima istanza, pagherebbe di meno. L'assicurazione obbligatoria sarebbe un modo per contrastare la miopia e l'egoismo dei singoli e delle istituzioni».
Intanto sia chiara una cosa: pagare una assicurazione non implica nei fatti l’eliminazione di un rischio ma solo la copertura di un rischio. Gli incidenti stradali non sono evitati per l’esistenza dell’assicurazione obbligatoria, sono solo coperti dall’assicurazione; gli automobilisti continuano ad eccedere nella velocità e i morti ci sono lo stesso; diminuiscono gli incidenti in relazione ai divieti e ai controlli. La diminuzione delle vittime per causa terremoto si può avere solo adeguando i vecchi stabili con interventi antisismici e costruendo le nuove case con le migliori tecnologie antisismiche; il pagamento di una assicurazione può solo coprire i danni a chi è rimasto vivo. Se poi si vuole istituire un fondo assicurativo per le case in Italia non si capisce perché lo si debba dare in mano ai privati. Non si capisce perché dovrebbe far schifo pagare una “tassa” allo Stato per una forma assicurativa pubblica e dovrebbe essere meno indolore pagare un “premio” a delle compagnie private. Sappiamo tutti che le compagnie assicurative private vorranno in qualche modo guadagnarci e ci faranno pagare più dello Stato. Infine il rischio sismico in Italia non è uguale a quello che si può avere in Francia e in Germania e nei fatti andrebbe sempre a ricadere per la gran parte sullo Stato; allora ogni ipotesi di fondo assicurativo è meglio che sia pubblica.
francesco zaffuto
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(immagine – “angoscia del futuro” cera e china © francesco zaffuto link Altre allegorie)
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atricoli collegati in queto blog Angoscia del futuro - terremoto in Abruzzo