martedì 29 novembre 2016

Lettere dal Fronte Referendum

Nella faccia, nelle parole e nelle azioni   di questo P.del C.  vi è ” amor sui “  e non “ amor populi”.
Questo Presidente  di tutti gli italiani, nominato e non eletto, lascia percepire la mancanza di  una formazione e  concezione etica dell’uomo, ancor meno religiosa.
Le sue facoltà completamente perverse  lo fanno mirare  esclusivamente a se stesso e al suo gruppo che lo sostiene. Si serve della sua meccanica retorica, parolaia, priva di ogni  elementare sentimento puro, per potenziare la propria  immagine e trarne vantaggio e gloria terrena.
La condizione vera di questo “ animale politico “, costruito come macchina per tempo, è finalizzata al male, perché senz’anima, priva di amore e di autocontrollo razionale.
Per questi motivi va frenato, democraticamente impedito  di fare più male  all’uomo e a tutti gli italiani.
Ogni programma  di questo  signor fiorentino  è destinato a fallire perché chiaramente  guidato da forte egoismo, da “  amor sui “ , dall’interesse proprio e niente per il popolo.
Da qui il disprezzo, lo sdegno  di tutto ciò che di lui appare : fantoccio pieno di veleno  ed il cuor di paglia.
A questa  era di    “civiltà “ fatta di barbarie  deve schiudersi, allora, l’era della civiltà  fondamentalmente corredata di amore  fraterno, non solo   di parole   ma di fatti.
Per il momento la storia umana fa alleanza con la paura e l’assurdità, l’impotenza e la disperazione, di cui è responsabile una  classe politica di soggetti-oggetti    computerizzati  di  informazioni più che di conoscenze,  che si esprimono  con   un linguaggio difficile alla comprensione di molti, e     predeterminati a  governare solo per  scopi  stabiliti da poteri forti.
La comunicazione risulta  falsata e disamorata; gli annunci politici parimenti hanno perso il senso della verità: si è talmente mentito al popolo  da far desiderare, come di  un tonico, altro male o   una vita mentale clandestina, affidata solo alla esperienza selvaggia.  Gli uomini onesti, che credono ancora all’onestà, cardine essenziale della fratellanza, hanno bisogno   di linguaggi  comprensibili a tutti,  di volti  sereni   e trasparenti, e soprattutto di fatti , non di idee e/o parole.
A futura memoria . 
Antonio P.

Caro Antonio,
 Concordo con la stragrande maggioranza delle cose che hai detto, tranne la considerazione finale “soprattutto di fatti , non di idee e/o parole”: penso che abbiamo bisogno di fatti ed anche di idee e parole. Perché le idee del nostro premier erano e sono idee scadenti che hanno determinato fatti scadenti; prima tra tutte l’idea d’aver scartato ogni ipotesi di reddito di cittadinanza con la conseguente scelta di sperperare il denaro in mancette date a destra e a manca. E poi il resto dei fatti che ha portato avanti con il suo jobs act;  fatti che chiamerei fatti male.
 Riguardo alle parole. l’hai detto tu stesso nell’appunto, ci occorrono parole di verità e non quelle  pronunciate con lingua biforcuta (espressione che usavano gli indiani d’America per definire le parole false degli uomini bianchi colonizzatori).
Il 4 dicembre speriamo che il “giovane rampante” venga fermato da una valanga di NO e vada via. Comunque anche con la vittoria dei NO ci sarà ben poco da brindare, cominceranno con nuove grandi manovre per salvare i loro “dritti acquisiti”.
Saluti
Francesco Z.

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