Non è una Settimana Santa come le altre; con i due attentati alle chiese cristiane la domenica delle palme in Egitto la Settimana Santa brucia di polvere e si colora di sangue. C’è chi vuole portare la rottura tra mondo mussulmano e mondo cristiano ad un punto di non ritorno.
Arrivare a quel punto dove la guerra può essere vista come l’unica soluzione. L’obbiettivo principale, in questo momento, paradossalmente, sono i mussulmani aperti al dialogo: c’è chi vuole far prevalere il richiamo ancestrale all’appartenenza, e far sì che tutti si debbano schierare.
Arrivare a quel punto dove la guerra può essere vista come l’unica soluzione. L’obbiettivo principale, in questo momento, paradossalmente, sono i mussulmani aperti al dialogo: c’è chi vuole far prevalere il richiamo ancestrale all’appartenenza, e far sì che tutti si debbano schierare.
Ogni risposta di ritorsione da parte dei cristiani, o di laici appartenenti al cosiddetto mondo occidentale USA/Europa, è addirittura auspicato dai fondamentalisti che si vogliono richiamare all’appartenenza e alla guerra.
Solo atti concreti di pace possono portare alla pace. Ma non si possono lasciare gli atti concreti di pace alle aristocrazie finanziarie, industriali e politiche che in un secolo hanno continuato a costruire armi ed hanno commerciato in armi con le più ricche aristocrazie del mondo mussulmano. Solo un grande movimento di esseri umani forti, consapevoli e innocenti, che metta al centro i diritti individuali dell’uomo bilanciandoli con la giustizia sociale, può portare alla pace.
Alla radice del male di questo mondo ci stanno: persone che in angoli della terra muoiono di fame o vivono in stenti, e la grande indifferenza di chi vive in sazia ricchezza nel mondo occidentale ed anche in quello orientale .
Il malessere al quale si doveva portare rimedio con azioni materiali e concrete è stato lasciato a crescere; la giustizia sociale da materia politica è diventata materia religiosa, ed alcuni predicatori l’hanno presentata come entità ultraterrena raggiungibile solo dopo la morte; si è venuto a costruire, come conseguenza dell’indifferenza generale e diffusa, un meccanismo che continua a generare esseri disposti al martirio che si sacrificano con atti suicidi pur di uccidere nemici e il tutto nella generale incomprensione.
La giustizia sociale, materiale e terrena deve essere perseguita in vita e nel mondo terreno ogni giorno da chi si assume responsabilità sociali; alle religioni e alle filosofie trascendentali va lasciata la cura spirituale oltre la morte. Confondere il piano della vita con il piano della morte porta squilibrio e dolore; di conseguenza è grande la responsabilità dei capi religiosi e di tutti gli intellettuali anche laici nell’indicare la necessaria e giusta distinzione.
Nel peso del tutto è evidente che il gesto di un capo religioso ha il suo peso, il gesto di un capo politico ha un suo peso; e le poche parole lanciate via web da un qualsiasi essere umano hanno poco peso; ma è necessario cercare una sommatoria dei pesi ed anche necessaria la chiarezza.
Francesco Zaffuto
Immagine da: http://cronachedicolori.blogspot.it/2016/03/monte-calvario-cielo-viola.html
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