OCSE, che non è un partito comunista, dice all’Italia
che per arginare le forti diseguaglianze economiche e sociali può istituire una
IMPOSTA PATRIMONIALE.
Queste due parole IMPOSTA PATRIMONIALE, durante la
recente campagna elettorale italiana sono state demonizzate da Di Maio, da
Renzi, da Salvini, Da Berlusconi, da Meloni. Solo
il buon BERSANI ha avuto la pazienza di spiegare in una trasmissione televisiva
dinanzi alla Gruber la necessità e la fattibilità di un’IMPOSTA PATRIMONIALE
per arginare le disuguaglianze sociali.
Ora arriva l’OCSE il centro di studi internazionali
dei paesi capitalisti aperti al mercato mondiale che dice all’Italia che una
patrimoniale non è il demonio comunista ma un modo per adeguare un sistema
fiscale assurdo che grava soprattutto sui redditi da lavoro.
L'Ocse, nel rapporto "The Role and
Design of net wealth taxes", indica l'Italia (insieme ad altri tre
Paesi) come una nazione dove la disuguaglianza sociale è aumentata di più e
dove la concentrazione di ricchezza verso l'alto è diventata sempre più
evidente negli ultimi dieci anni di crisi. Una crisi quasi ininterrotta. Tant'è
che i livelli pre-crisi non sono stati ancora recuperati. Il 43% della
ricchezza - è scritto nel Rapporto - è appannaggio del 10% più ricco della
popolazione". Quindi, conclude l'Ocse, "uno dei modi per ridurre più
velocemente i divari di ricchezza è l'imposizione della tassa
patrimoniale".
Scrive l'Ocse che : "oltre alle considerazioni fiscali, potrebbe esserci anche una maggiore giustificazione per un'imposta patrimoniale netta in un Paese che mostra alti livelli di disuguaglianza della ricchezza come un modo per ridurre i divari a un ritmo più veloce". Analizzando l'andamento negli ultimi anni della distribuzione del reddito e della ricchezza a livello internazionale, l'organizzazione sottolinea quindi che "dopo la crisi, sono proseguite le tendenze verso una maggiore disuguaglianza di ricchezza". Che, come sostengono in molti vanno eliminate. In ogni caso, sottolinea l'Ocse, le ragioni di una patrimoniale "non possono essere valutate singolarmente ma dipendono dal sistema fiscale complessivo e dallo scenario complessivo economico e sociale del paese".
Scrive l'Ocse che : "oltre alle considerazioni fiscali, potrebbe esserci anche una maggiore giustificazione per un'imposta patrimoniale netta in un Paese che mostra alti livelli di disuguaglianza della ricchezza come un modo per ridurre i divari a un ritmo più veloce". Analizzando l'andamento negli ultimi anni della distribuzione del reddito e della ricchezza a livello internazionale, l'organizzazione sottolinea quindi che "dopo la crisi, sono proseguite le tendenze verso una maggiore disuguaglianza di ricchezza". Che, come sostengono in molti vanno eliminate. In ogni caso, sottolinea l'Ocse, le ragioni di una patrimoniale "non possono essere valutate singolarmente ma dipendono dal sistema fiscale complessivo e dallo scenario complessivo economico e sociale del paese".
NIENTE di
prescrittivo da parte dell’OCSE ma
almeno la classe politica si deve mettere urgentemente a studiare su come modificare il
Fisco in Italia, e per un buon sistema fiscale ci deve essere ben equilibrato tra:
imposte
sul reddito, imposte sul patrimonio ed imposte sui consumi.
Immagine sede OCSE di Parigi da
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