Che l’Italia, e tantomeno la Sicilia, non
possa contenere il flusso migratorio dell’intera Africa è evidente. La risposta
però non può essere quella di lasciar morire in mare dei disperati; perché una
scelta di tal genere stravolge il cuore degli italiani e degli europei, e
dall’indurimento del cuore si possono solo generare catastrofi e guerre.
Il problema della Sicilia, dell’Italia e dell’intera
Europa si chiama Africa ed è un problema grande quanto il mondo stesso, perché l’Africa è una grande parte del mondo.
Occorre conoscere e vedere qual’ è il cammino
dei migranti, occorre andare oltre la Libia che è solo un disgraziato punto di
approdo, occorre arrivare nei luoghi da dove partono e conoscere a fondo le
contraddizioni che li spingono a
partire. Senza la conoscenza del fenomeno non si può pensare a soluzioni.
Non va dimenticato che sono stati tanti gli interessi dei grandi capitalisti che hanno spolpato
l’Africa: quelli che hanno guadagnato nella vendita di armi; quelli che hanno
guadagnato nel commercio dei diamanti ed altre materie prime; quelli che hanno
guadagnato inquinando; quelli che hanno guadagnato ed ancora guadagnano comprando
terre e imponendo brevetti delle sementi ecc. ecc.
Gli interessi
dei grandi capitalisti spesso hanno imposto nei paesi africani dittature
locali che hanno portato a Stati amministrati da nuovi predoni locali.
Questi vecchi interessi vanno spazzati via, e
spazzando via questi interessi i nuovi investimenti per lo sviluppo (anche
pochi) potranno veramente diventare fonte di sviluppo, altrimenti saranno
assorbiti dall’arricchimento di nuovi predoni.
Il problema dell’ACQUA in Africa è
essenziale ed affrontando il problema
dell’Acqua in tanti territori si riuscirà a risolvere anche quello del pane e della miseria. Ci sono
tecnologie evolute che possono affrontare il problema dell’Acqua in Africa.
Prima di cercare assurdamente l’Acqua sul pianeta Marte va risolto il problema dell’Acqua in Africa,
mettendo a frutto tutte le tecnologie conosciute e conoscibili.
In Africa si recano missionari religiosi e
volontari laici animati da grandi ideali, e questo è un bene, ma non basta. I
ministri degli esteri europei debbono viaggiare e studiare, e porre ipotesi di
soluzione insieme agli stati africani più sensibili alla soluzione del
problema.
Dalla fine della miseria in Africa e dal suo
sviluppo ci può guadagnare l’Europa per commercio e benessere, dallo
spolpamento dell’Africa ricaviamo solo piaghe e disastri.
In questa grande impresa per salvare l’Africa
l’Europa deve chiamare a collaborare: l’ONU, gli USA, la Russia e la Cina; perché il
continente africano è quasi un terzo dell’intero Mondo.
Francesco Zaffuto
Link
Algeria, migliaia di migranti abbandonati nel deserto
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