Il 5 luglio la Camera dei deputati ha affossato la proposta di legge dell'Idv sulla soppressione delle provincie. I voti contrari sono stati 225, quelli a favore 83, gli astenuti sono stati 240. Determinante è stata l’astensione del PD per la bocciatura della proposta.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=155092&sez=HOME_INITALIA
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“Aboliremo le Province” diceva Silvio Berlusconi il 10 aprile 2008 a Porta a porta.
La Lega si era già espressa contro l’eliminazione delle province, lo stesso Bossi aveva dichiarato: "Chiudi la Provincia a Bergamo? Ci fanno la guerra civile" . La Lega è evidente che ormai preferisce rappresentare un federalismo costoso e garante di tutte le spinte che vengono dai campanili provinciali.
Oggi apprendiamo che anche il PD è sensibile nel garantire il vasto stuolo degli amministratori provinciali. Le province sono una grande pappatoria nazionale dove i grandi partiti possono sistemare i loro uomini.
Le province, che dovevano essere eliminate, ormai sono arrivate a quota 110. Di conseguenza 110 presidenti e 110 vicepresidenti da retribuire, 4.200 politici che vivono dei finanziamenti delle province di cui circa 900 assessori lautamente pagati e il resto di consiglieri pagati con i gettoni di presenza. La retribuzione mensile di un presidente varia tra 4.000 e 7.000 € ; quella di un vice-presidente tra 3.000 e 5.200 € ; quella di un assessore tra 2.700 e 4.500 € ; più i gettoni di presenza dei semplici consiglieri. A questi vanno aggiunti i costi relativi alla gestione degli organi elettivi: edifici, personale specifico, auto “blu”, rimborsi, spese di rappresentanza. Ancora, a questi vanno aggiunti tutti gli ingenti costi relativi a strutture, non necessari in caso di spostamento delle funzioni ad Enti già esistenti come Regioni e Comuni.Il costo complessivo delle province aggiornato al 2010 si aggira sui 16 miliardi annui. Certo non tutto il costo amministrativo sarebbe immediatamente eliminabile, ma sicuramente 4 miliardi di costo politico sarebbero eliminabili in tempi rapidi.Fatta eccezione per le province di Trento e Bolzano che rivestono competenze regionali, tutte le altre province possono essere assorbite dalla struttura regionale. La struttura regionale, nella sua autonomia federale, può organizzare uffici provinciali periferici a seconda delle necessità istituzionali con un migliore utilizzo degli organici e senza l’oneroso costo della macchina politica provinciale.
Con un risparmio di 16 miliardi l’anno, nei fatti l’abolizioni delle provincie potrebbe in pochi anni garantire il rientro di pareggio del bilancio che tanto grava sugli italiani.
07/07/11 francesco zaffuto
Immagine – elmo romano con classica scopa rossa ornamentale dal link
http://www.pederneschi.com/images/elmo%20romano%20pennacckio.jpg
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un intervento sulle province in rete
Non sopporto veramente come i politici ci prendano continuamente in giro. Sempre promesse rimangiate ed una opposizione connivente.
RispondiEliminaeh, quando il partito degli onesti dice una cosa non c'è niente che lo faccia retrocedere, cascasse il governo si va fino in fondo....ma forse no, meglio cascasse il mondo si fa quello che si dice, infatti il partito degli onesti, che prima era il partito dell'ammmore, che prima ancora era il partito delle libertà e tutti insieme appassionatamente abitavano nella casetta delle libertà ha votato la fine delle province ma sotto copertura, per non fare arrabbiare gli amichetti in camicia verde!
RispondiEliminaEh già. Peccato che non siamo più un impero e le province non ci sono più ...
RispondiEliminaInfatti, dobbiamo continuare a sperare che tenga botta quella che é stata definita società civile ...
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