Venivano dall’Eritrea molti degli esseri umani annegati a largo di Lampedusa e di Scicli, ma di notizie su questo paese i vari servizi televisivi sono stati molto avari. Ho provato a cercare su internet qualcosa.
Tra le brevi notizie storiche di Wikipedia troviamo che lo stato di guerra con l’Etiopia ha avuto fine nel 2000 e che tra Etiopia ed Eritrea al momento vige una pace armata.
con un negoziato noto come "Accordi di Algeri", con i quali si è affidato ad una commissione indipendente delle Nazioni Unite il compito di definire i confini tra le due nazioni. L'EEBC (Eritrea-Ethiopia Boundary Commission) ha terminato la sua indagine ed il suo arbitrato nel 2002, stabilendo che la città di Badme debba appartenere all'Eritrea. Tuttavia il governo etiope non ha a tutt'oggi aderito al verdetto della Commissione Confini e ritirato il suo esercito sia dalla città di Badammè che da altre aree del territorio sovrano eritreo.
Leggo poi una notizia sui rapporti tra Eritrea ed Italia del 30 settembre 2013 sulla Nazione
Campi Bisenzio, 30 settembre 2013 - L'ambasciatore di Eritrea in visita a Campi Bisenzio.Questa mattina il sindaco Emiliano Fossi e l'assessore alla città sostenibile e inclusiva, Luigi Ricci hanno incontrato Zemede Tekle, ambasciatore dello Stato di Eritrea. L'ambasciatore si trovava a Firenze, città gemellata con Asmara, capitale dello Stato africano, in occasione dei Mondiali di Ciclismo ai quali hanno preso parte 4 atleti eritrei. Ieri si sono ritrovate a Firenze per l'occasione le associazioni eritree di tutta Italia. “È stata l'occasione – sottolinea il Sindaco Fossi – per un incontro tra lo Stato di Eritrea e il Comune di Campi Bisenzio. Abbiamo parlato, infatti, della possibilità di stringere un accordo di amicizia che possa avere sviluppi anche a livello imprenditoriale, stabilendo sinergie tra le realtà del nostro comune e la giovane nazione del Corno d'Africa”. A Campi risiedono inoltre diversi cittadini dell'Eritrea.
Sempre su internet c’è un sito che pare avere un carattere di ufficialità e che magnifica i risultati sociali, economici e politici in Eritrea http://www.eritreaeritrea.com/ . Se provate a dare un’occhiata trovate anche sullo stesso sito un articolo riportato da Stampa Libera dove si parla di trame contro l’Eritrea ordite da Amnesty, estrema sinistra italiana e Vaticano per mettere in cattiva luce l’Eritrea http://www.eritreaeritrea.com/uccidere_la_speranza.htm
Quello che non viene digerito dagli esponenti politici in Eritrea è proprio il rapporto di Amnesty
Ma se chi scappa dall’Eritrea è disposto a fare un viaggio così disperato verso le coste italiane un motivo ci deve pur essere.
Uno dei pochi servizi giornalisti recenti sull’Eritrea è quello de il Fatto quotidiano
Riguardo ai rapporti tra il nostro paese e il Governo dell’Eritrea, possiamo leggere questo articolo dell’Espresso di Luglio
Un corposo dossier degli ispettori Onu accusa il nostro Paese di avere contribuito alla macchina bellica del padre padrone dell’Asmara Isaias Afewerki. Nel documento esaminato da “l’Espresso” vengono chiamate in cause aziende italiane per forniture di elicotteri e veicoli utilizzati dalle forze armate del regime, sottoposto all’embargo internazionale ……
La presidente della Camera Boldrini è ieri intervenuta cogliendo gli aspetti essenziali del problema, (e non si comprende perché viene attaccata da destra e da sinistra quando si fa paladina dei diritti umani).
” Bisogna spiegare, ha detto Boldrini che il reato di immigrazione clandestina non significa che non si deve soccorrere in mare.
Boldrini ha anche auspicato che gli stati membri dell’Europa cedano sovranità per armonizzare le loro legislazioni in tema di immigrazione. Oggi, il lutto nazionale è stata una “decisione molto apprezzabile da parte del governo” ma perché tutto questo abbia un senso “nulla dovrà essere più come prima perché altrimenti il nostro stato d’animo, la nostra solidarietà non avrà senso”.
“Penso che dovremmo riconsiderare le nostre politiche verso i paesi di origine dei richiedenti asilo che rischiano la vita in mare. Perché intere generazioni di eritrei lasciano il loro paese, uomini e donne, perché migliaia di somali lasciano il loro paese?” ha detto Boldrini ricordando che in Eritrea “uomini e donne sono costretti al servizio militari sine die” e invitando la stampa a “non far vedere i loro volti: Lo chiedo anche a voi non esponete queste persone con generalità complete perché questo espone le famiglie rimaste a casa”. “E dovremo forse riconsiderare anche i nostri rapporti con i paesi di transito” dove non c’è cultura dei diritti umani, ha aggiunto Boldrini.
Questo post ovviamente è molto disarticolato e costruito sulla base di notizie reperite su internet, ma pare necessaria una maggiore informazione su ciò che accade in Eritrea e sulla tipologia dei rapporti tra governo italiano e quello eritreo. Se vogliamo affrontare il problema drammatico degli sbarchi sono necessari i doverosi aiuti a chi sta annegando ma non bastano, sono necessari: un ruolo attivo di tutta l’Europa sull’immigrazione con una normativa comune, rapporti chiari con i paesi di origine per il rispetto dei diritti umani, aiuti ai paesi d'origine per avviare un proprio autonomo sviluppo economico.
Se guardiamo la cartina del globo terrestre dobbiamo pur credere ai nostri occhi, l’Africa è un continente immenso è impossibile che non possa dare pane ai suoi figli.
05/10/2013 francesco zaffuto
Immagine – l’Africa nel globo terrestre
Caro Francesco, finché l'Africa sarà governata dalla dittatura! Non ci sarà alcuna speranza!!!
RispondiEliminaTomaso
Dittatura contro dittatura, Tomaso, visto che la nostra è economica. Insorgeremo?
RispondiEliminaMi permetto di aggiungere tre suggerimenti:
RispondiElimina1. il "globo terrestre" è grossomodo sferico, quindi la rappresentazione in due dimensioni richiede una tecnica di proiezione che implica la deformazione della forma e dimensione dei continenti che si trovano sulla superficie della sfera. Per chi non afferra il concetto, è come uno specchio deformante.
2. Proprio perché l'Africa è grande e l'Italia piccola e sovraffollata, non ha senso pensare di fare entrare tutti gli Africani in Italia.
3. Se guardate l'atlante vi accorgete che tra la Somalia e l'Italia in linea d'aria ci sono circa 5000km, attraverso mezzo continente africano e il deserto. L'idea che donne e bambini possano fare il tragitto con mezzi di fortuna è semplicemente ridicola. E' una storiella che ci raccontano per farvi credere all'idea della "immigrazione spontanea", quando invece è un fenomeno organizzato.
A proposito della "dittatura" e della "insurrezione", parliamo di un Paese, l'Italia, dove esisteva fino all''89 un partito che aveva come missione l'abbattimento della società borghese e l'instaurazione della Dittatura del Proletariato. Che aveva nel suo empireo di santi gente che ha teorizzato il terrore e il genocidio come strumento lecito per raggiungere la "giustizia sociale". E tante altre belle cosettine.
Adesso la falsa-immigrazione arriva come manna dal cielo, uno strumento con cui scardinare la società borghese in tutta Europa e per sostenere il principio che la "terra è di tutti" e del Governo Mondiale.
Auguri.
Sul fatto che è impossibile ospitare tutti quelli che si trovano in disagio nei loro paesi concordo. Ma i fatti si possono lo stesso verificare, nella storia ci sono stati grandi spostamenti di popoli che hanno determinato crolli di precedenti civiltà, la fine dell’impero romano ne è stato un esempio. Perciò prima di arrivare a squilibri sociali di vasta portata è meglio ponderare i flussi e accogliere chi si può inserire realmente.
EliminaVa affrontato di conseguenza il disagio di quei popoli dell’Africa e certo la strada non può essere quella di lasciar fare a multinazionali che predano le risorse, ad esempio il delta del Niger è stato sconvolto dai petrolieri e le popolazioni di quel luogo sono state letteralmente spiantate dalla precedente economia. L’aiuto all’Africa va dato in termini soprattutto di cultura tecnologica per fare in modo che i popoli possano raggiungere una autonomia produttiva.
Concordo sul fatto che i processi migratori sono spesso organizzati e purtroppo organizzazioni di malviventi, a volta in combutta con autorità locali, fanno mercato della disgrazia umana ed anche del mito di trovare una terra promessa.
Sul fatto che in Italia ci stava fino al 1989 chi credeva nella dittatura del proletariato, penso che sia una semplificazione. Già da tempo il vecchio PCI aveva imbroccato la strada del revisionismo, e poi nel ’73 Berlinguer aveva teorizzato il compromesso storico. Alla dittatura del proletariato il PCI aveva rinunciato da tempo, l’atto della Bolognina del 89 è stato solo una conclusione. Riguardo al desiderio di risolvere le ingiustizie sociali con la dittatura del proletariato però occorre fare delle considerazioni storiche un po’ meno arrotondate, quel desiderio si infranse subito con il primo procedere dello stalinismo. La dittatura del proletariato doveva essere una nuova forma di democrazia partecipativa e si trasformò abbastanza velocemente in una dittatura sul proletariato.
Riflettere sul passato è utile ma occorre evitare di lasciarsi pigliare dalle appartenenze, il passato è di tutti e va esaminato per evitare errori futuri.
L’Eritrea, almeno per quello che ci è dato di sapere dalle poche notizie storiche, ha attraversato il periodo coloniale con l’Italia, la forzata convivenza con l’Etiopia e poi una lunga guerra per l’indipendenza. Dopo la presa del potere del Fronte popolare eritreo mi pare che non ci siano state più elezioni presidenziali. La democrazia e la libertà in Eritrea non sono compiute e il rapporto di Amnesty affonda su dati esistenti. La chiarezza informativa sui rapporti del governo italiano con quello eritreo è il minimo che possiamo chiedere, in modo che qualsiasi aiuto corrisponda a un reale beneficio sul piano dei diritti umani.
La tua conclusione finale non l’ho capita. L’immigrazione non è falsa, è un dato reale. Ci sono grandi spostamenti, perfino quello di tanti giovani italiani che attualmente vanno all’estero per trovare lavoro sta nell’ambito dei grandi spostamenti. Il mondo tenderà a cambiare dobbiamo però fare in modo che cambi nel verso di un miglioramento, potrebbe anche peggiorare. Attualmente un governo mondiale nei fatti esiste, è dato dalla grande influenza di USA, Russia e Cina e di qualche paese europeo; ma è dato anche dalla grande influenza di gruppi economi molto potenti che possono coincidere e non coincidere con questi paesi. L’ ONU, anche se è stata messa in crisi più volte, è l’organismo che va migliorato per evitare la nascita e il consolidamento di strani poteri occulti.
Saluti