Sulla prima casa si chiamava ICI, poi si
chiamò IMU, poi arrivò il grande prestigiatore che la tolse, poi arrivò un
governo appoggiato dal grande prestigiatore che l’ha rimessa sotto un altro
nome: TASI. E, forse, l’anno prossimo si chiamerà in altro
modo.
Per effetto della “prestigitazione”, la TASI si dice che è inferiore
all’IMU e nel contempo in tanti casi è aumentata, un mistero! Ognuno deve fare i conti per i fatti suoi e
non è facile fare confronti, perché nel Comune limitrofo può esistere un’altra
realtà. Per quel che mi consta sono passato, per la mia casa di abitazione, da
366 euro l’anno agli attuali 416 euro l’anno (li ho voluto fotografare).
7779 comuni
sono riusciti a pubblicare entro il termine le delibere assunte dai rispettivi
consigli e in molti si pagherà il 16 ottobre l’acconto e il 16 dicembre il
saldo. In alcuni Comuni, distratti o
fortemente ritardatari o fortemente travagliati da disaccordi, dove non sono state approvate le delibere, il
versamento avverrà a dicembre con l'aliquota base dell'1 per mille; beati
quelli che vivono in questi comuni.
I comuni che
hanno deliberato si sono sbizzarriti: sull’aliquota
dall’1 al 3,3 per mille, sulle tipologie di detrazione, fino ad arrivare alla
doppia imposizione di IMU e TASI in certi casi.
In pratica
siamo passati dall’idea di esonerare in toto dalle imposte la prima casa all’idea
di tassarla nel modo più difforme possibile. Lasciare ai comuni la possibilità
di decidere in merito alle aliquote dentro una banda di oscillazione poteva essere
un criterio, ma lasciarli liberi di
stabilire le detrazioni è diventato un assurdo. La cosiddetta detrazione per le
case più modeste varia da comune a comune, alcuni comuni fanno riferimento per
le detrazioni al reddito di chi ci abita, altri no. In pratica in un comune la
tua condizione di povero ti fa diventare ricco e in un altro comune la tua
condizione di ricco ti fa diventare povero. Data la delicatezza della questione
prima casa penso sia opportuno un indirizzo nazionale sulla detrazione per le
case modeste abitate da persone con reddito modesto.
19/09/14 francesco zaffuto
Qui tre
comuni vicini tra loro e diversi: Milano, Sesto San Giovanni, Monza, ma sicuramente la
realtà nazionale è ancora più variegata:
Milano
aliquota del 2,5 per mille
Detrazioni –
euro
115,00 per le
abitazioni con rendita catastale fino a euro 300,00
euro 112,00 per le abitazioni con rendita catastale fino a euro 350,00
euro 112,00 per le abitazioni con rendita catastale fino a euro 350,00
+ un complesso meccanismo di
detrazioni legate anche al reddito per rendite catastali superiori
per i beni classificati nelle
categorie catastali A/1, A/8 e A/9 sono dovuti sia TASI, sia IMU – con Tasi
dovuta per 0,8 per mille
Monza
aliquota del 2,5 per mille
su abitazione principale e sue pertinenze, escluse quelle
classificate nelle categorie catastali A/1 – A/8 e A/9 (case signorili, ville e
castelli), sulle quali si paga solo l’IMU.
Detrazione fissa € 60,00 per
l’abitazione principale e le relative pertinenze, con una rendita
inferiore o uguale a 300 euro ( + alcune detrazioni per specifici casi di
indigenza).
Sesto San Giovanni
La TASI si calcola
con l’aliquota del 3,3 per mille
detrazione
di 78,00 euro per fabbricati
e relative pertinenze con rendita catastale fino a 800,00 euro
La TASI
si paga solo
sull’abitazione principale e le sue pertinenze,escluse quelle
classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (case signorili, ville e
castelli), sulle quali si paga solo l’IMU.
immagine - 416 euro, la mia Tasi
Mi par d'essere in un girone dantesco, e precisamente nella sesta bolgia dell'ottavo cerchio, dove però questi giochi ipocriti di ingiusti balzelli continuano a non essere puniti.
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