giovedì 2 ottobre 2014

Sindaco, ma di quale rione …


 Quando De Magistris dice che farà il sindaco di strada forse pensa al grande Eduardo, andare a rivestire un ruolo di prestigio  anche senza avere una carica istituzionale; ma il paragone è un poco diverso, e nei fatti si tratta di ripetere una sceneggiata ben più moderna , quella di Berlusconi.  
 “Si deve dimettere” hanno consigliato tutti i benpensanti;  ma il De Magistris sa che chi si è dimesso poi è politicamente scomparso e solo chi ha reagito a muso duro è riuscito a restare nell’agone polito.
 Quando De Magistris fu eletto sindaco a Napoli  dal blog la crisi 2009 salutai l’evento come un fatto positivo; di cosa ha fatto De Magistris per Napoli non so un gran che, i giornali ne hanno parlato ben poco, ma pare che a Napoli sia scomparsa l’immondizia per strada.    
 Oggi De Magistris è accusato per fatti accaduti prima del suo ruolo di sindaco risalenti a quando era magistrato, c’è una sentenza per abuso di ufficio, non è poca cosa anche se trattasi di sentenza di primo grado, un altro magistrato come lo era lui lo ha condannato.  Non si dimette, sa di scomparire, preferisce essere sospeso e fare politica in strada,  gioca la carta del parlate pure di me, e se ne parlate è tutta pubblicità.
 Ma di quale partito è De Magistris? Non ha un partito privato come Berlusconi e non ha certo la forza economica per costruirselo,  ha solo una fama mediatica che non vuole perdere, sarà difficile.  Ma la vera  difficoltà resta per noi elettori al momento del voto; forse è opportuno capire ogni giorno cosa vogliamo e dire cosa vogliamo a gran voce,  e non solo limitarci alla delega in bianco al partito “quasinnocente”;  per noi il problema è molto più grande perché i politici non solo ci necessitano innocenti ma anche capaci di fare qualcosa di giusto e di utile.

03/10/14 francesco zaffuto
immagine - una antica foto di Eduardo De Filippo  nel dramma “Il sindaco del rione Sanità” e qui il collegamento youtube a un breve episodio del dramma: 
la carta

1 commento:

  1. Si è instaurata una sorta di sudditanza fra gli elettori e il partito che non fa ben sperare. Riconoscono all'uomo di partito diritti che non gli spettano e al solito "così fan tutti" si dimentica... stavo per scrivere "perdona" ma no, non si giudica e si passa direttamente all'oblio.
    La domanda finale che poni non è da poco... come e chi votare? Aggiungo: ho gli strumenti giusti per decidere in piena coscienza? Mah, non saprei e mi verrebbe da dire che no, non li ho e non so neppure dove cercarli.

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